“… Baràbba … Baràbba … Baràbba … “ - di Francesco Briganti

27.07.2013 19:57

Chi fosse Barabba e quale il suo destino credo sia una delle conosciute in Italia e, forse, nel mondo: Era un rivoluzionario ante litteram, un uomo che combatteva per liberare il suo popolo dalla dominazione romana; gli è toccato per destino di essere il contraltare del nostro Messia, il Cristo, nella scelta di un popolo. Vero è, che se si deve dar credito o se si Ha fede nel dio dei cattolici, chiunque altro al suo posto avrebbe avuto lo stesso destino : essere scelto affinché un innocente morisse martire sulla Croce!. La Croce, strumento di morte a quei tempi c’è chi dice per intervenuto soffocamento: i muscoli delle spalle non reggevano più alla gravità e collassavano stringendo la cassa toracica che a sua volta impediva ai polmoni di espandersi; altri sostengono che la morte giungeva per lo stress causato dal dolore fisico e dalla condizione stessa, ma quale che fosse la vera causa non era, comunque, una bella morte e da oltre duemila anni per questo e fino a qualche tempo fa la discriminazione verso gli ebrei aveva, come una delle giustificazioni, il fatto che erano colpevoli di deicidio. Una stronzata!, buona per i creduloni e comunque non degna di un cristiano che solo creda all’esistenza di Dio ed al disegno della Sua volontà. Nella mia vita me ne sono capitate di tutti i colori, molte me le sono andate a cercare, molte altre non erano dipendenti dalla mia volontà ed è in quelle occasioni, soprattutto in quelle brutte che ho imparato come si debba ringraziare Iddio non quando tutto va bene, sarebbe troppo facile, ma quando invece le cose sembrano non andare mai per il verso giusto e da ciò trarre le forze per uscirne ed andare avanti: ho fatto mio il dettato evangelico “… aiutati che Dio t’aiuta”. Eppure molte volte, sono caduto nella sfiducia e nella disperazione ed ho gridato al cielo che “ … non l’ho crocefisso IO Gesù Cristo … perché ce l’hai con me? ...”. Non so a quanti possa essere capitato l’ascoltarsi dire questa bestialità; non credo, io non l’ho mai fatto, che se ne parli al bar davanti ad un aperitivo o la sera a cena mangiando una pizza, quello che so è che un momento di profonda depressione e disperazione, quando tutto sembra essere senza un’uscita praticabile e che non ci sia una prossima alba a rischiarare il profondo della notte che si sta vivendo in quella occasione. Prima o poi, però, l’alba arriva e ci si rende conto di quanto si è stati stupidi, si, proprio stupidi, nel dubitarne. Non sono un buon cristiano, nel senso apostolico del termine; credo nel Cristo, ma la mia fede si ferma a Lui, mi piace pensare che la Sua divinità consista nell’aver accettata come vera la propria idea umana di essere “il Messia”, il Prescelto” e che sia questo che alla fine lo abbia reso davvero “FIGLIO DI DIO”. Trovo eccezionale, a posteriori di duemila e rotti anni, il dubbio che comunque deve averlo attanagliato; do, infatti, per scontato banale e falso un sacrifico che tale non sarebbe stato in quanto frutto di una certezza!. Per quel che vale, ma resta un mio pensiero. Ci pensavo oggi pomeriggio, guardando un film alla televisione; quale fosse non ha importanza, ma il succo della storia stava in un popolo soggetto ad una ricerca continua di tempo, inteso come periodo da vivere, di cui erano padroni e/o dispensatori solo alcuni, pochi, in rapporto alla popolazione mondiale, elementi: Il MENO PADRONE ASSOLUTO DEI PIU’. E’ chiaro che chiunque ti tenga, mi perdonerete l’espressione, per le palle, farà di te quello che vuole. Ecco che si ritorna a bomba; certe volte mi capita di pensare che questa nazione sia colpevole di una qualche crocefissione e che il suo popolo sia quello che ha scelto, tra due, l’uomo sbagliato!. Altrimenti, mi sembra proprio che non ci sia spiegazione, alla rassegnazione, alla ignavia, alla mancanza di dignità di un popolo che, accetta?, ama?, sopporta?, sorregge?, supporta?, rielegge?, i propri carnefici. Dove, quando e come abbiamo sbagliato Oh Rabbi?; indicaci quanto ancora dovremo aspettare la nostra alba perché la notte di questo paese è troppo scura e … comincia a FARCI PAURA!.