… καλή τύχη … - di Francesco Briganti

26.01.2015 07:56

“ ROMA - E' il giorno della riflessione in casa Pd dopo l'affondo della sinistra civatiana in asse con Vendola contro "il candidato al Colle del Patto del Nazareno" e la risposta dura della maggioranza. E, insieme, il giorno dell'annuncio del primo passaggio formale del percorso che porterà all'elezione del nuovo Presidente. Grillo, intanto, oltre ai prevedibili attacchi a Renzi, sembra respingere l'idea di un fronte comune con la sinistra del Pd e con Sel su un candidato alternativo. … “ (Repubblica; 24 gen. 2015; ndr).

Molte volte sono stato accusato di assumere contro Grillo ed il suo movimento posizioni avverse per partito preso come, cioè, se io avessi un qualche recondito motivo per essere prevenuto nei suoi confronti. Non ho mai nascosto, invece e non lo faccio ora, che Grillo è stata una mia speranza: ho creduto che potesse essere quella leva che avrebbe scardinato un sistema assassino; ho creduto che della gente comune avrebbe potuto scompaginare le carte di mestieranti e di “zarellari” ( venditori di cianfrusaglie) della politica; ho voluto sperare che l’onestà, la freschezza, la rabbia, l’indignazione fossero bastevoli ad un movimento di popolo per ridare fiducia e credibilità ad un popolo intero.

Ma, poi, ho capito che Grillo stava perdendo l’occasione di essere un politico vero quando ha preferito il populismo al popolo; quando ha “trasversalizzato” il suo movimento.

“ Trasversalizzato “: bella parola vero?; beh!, è una mia invenzione e non credo esista nei vocabolari; con essa io intendo dire, e sono pronto a qualsiasi confronto su questo, che nel M5S, e iniziando dal dogma “ non esistono più destra e sinistra”, si sia accolto di tutto, dal bianco al nero, mettendo assieme ogni sfumatura di grigio a dividerli ed a farne differenza. Questa è una cosa ottima per chi volesse essere protagonista di una distruzione, quale che fosse, ma risulta essere una miscellanea esplosiva quando quel “CHI” volesse, invece, costruire qualcosa.

Ad esempio come mettere d’accordo chi vuole più pubblico con chi vuole più privato?; come accordare il significato di democrazia che ha chi ama il confronto con chi è un decisionista convinto?; come sintonizzare gli interessi di una classe insegnante con quelli di un professionista diverso o di un operaio o di un contadino quando a rappresentarli ci fossero corporazioni e non dei sindacati unitari a tutelarne, innanzi tutto, i diritti generali e comuni prima ancora di quelli particolari?. E si potrebbe continuare all’infinito sino a scendere a quelle sottigliezze, a quelle idiosincrasie che, una dietro l’altra, stanno riducendo, come numero, il M5S ad una setta che ha invisi, i dissidenti, gli immigrati e tutti coloro che non ambiscono a far parte di quel cinquantuno per cento necessario a conquistare il potere assoluto.

Un potere tanto invocato dal duopolio Grillo Casaleggio ed in funzione del quale si è rifiutata una adesione ad un supposto bluff, proibendo, di fatto e solo al movimento stesso, di svergognarne la trama e trarne quelle valenze elettorali che, allora, ne avrebbero sancito un massimo successo in divenire.

Per le ragioni su spiegate un governo mono colore ed autosufficiente nelle mani di Grillo, sarebbe per questo paese l’anticamera di un integralismo quale non se ne è mai visto nella storia del occidente. Grillo ama i colpi di teatro, il che sarebbe il meno, ma dietro di lui o al suo fianco se preferite, c’è quel tal Casaleggio al quale non affiderei, per la cura e la custodia, nemmeno una pianta grassa senza temere di vedermela rapita dagli alieni.

Non voglio, giuro, essere offensivo, e non ho difficoltà, infatti, a riconoscere che nel movimento ci sono delle persone valide sulle quali si potrebbe, ed in pieno, contare se solo, esse, facessero una scelta di campo, destra o sinistra secondo la propria idea di società, che fosse qualificante un cammino ed un progetto realizzabile per questo paese; ma fino a che si vorranno mettere assieme il tutto ed il suo contrario, nessuna progettazione avrà mai alcuna possibilità di un successo che sia dirimente: la democrazia è confronto, anche aspro, e non accettazione supina o rifiuto pregiudiziale o a prescindere: e ciò che si sia di destra, di sinistra o trasversali.

Tutto ciò detto, non mi stupisce affatto che, ancora una volta, il M5S sembri non accettare un confronto-convergenza con quella parte della sinistra Pd che rifiuta, ed era ora, l’inciucio del Nazareno e con Sel che quell’inciucio ha sempre rifiutato. Non mi stupisce giacché accettare quel confronto vorrebbe dire cedere una parte delle proprie convinzioni a destra per favorire le proprie convinzioni a sinistra; vorrebbe dire dimostrare che destra e sinistra esistono e sono parti, ciascuna per la sua, fondamentali di una politica seria; vorrebbe dire entrare finalmente nel sistema schierandosi, comunque, da una parte del campo e questo Grillo non se lo può permettere neanche se il suo rifiuto dovesse significare, di fatto ed ancora, favorire l’ennesimo trionfo di chi inciucia e di chi se ne strafotte degli italiani: se lo facesse perderebbe tutti i voti di coloro, e sono tantissimi tra i suoi elettori, i quali pensano che la soluzione di tutto sia in un VAFFANCULO!.

Quando parlo del M5S io lo faccio con rammarico e non con astio; lo faccio con quello spirito deluso, lo stesso, che ho nei confronti di tutti quei compagni che pur dicendosi comunisti, socialisti, comunque di sinistra, quella vera, non riescono a trovare una comunione di intenti che li renda forza politica e non elementi inutili ed a valenza zero.

Tsipras, dalla Grecia, io spero e credo, squasserà presto questa miserabile unione europea; lo farà con l’appoggio di un popolo; lo farà con una chiara, schietta, cristallina scelta di campo; lo farà perché ama il suo popolo e non la propria figura; lo farà perché non è un politicante, ma un politico. In questo, io credo sino a prova contraria.

Possibile che ciò che succede in Grecia non insegni nulla a nessuno? o è l’aria del parlamento, per non dire quella “onorevole” in toto …

a rendere tutti ed ognuno, eletti e non, degli emeriti imbecilli?