…ovvero al peggio non c’è mai fine! - di Claudia Petrazzuolo

05.01.2013 08:38

Tutti noi abbiamo visto, almeno una volta, un film della serie “ La Mummia ” e quale che ne fosse la versione tutti, credo, ne abbiamo avuto un ‘istintivo moto di fastidio e repulsione: quell’essere che ritornava a vivere dalla notte dei tempi per turbare i nostri sonni e richiamare alla luce ancestrali paure ci disturbava profondamente riuscendo a rendere una sintesi perfetta della malignità e della perversione sublimate nella loro essenza più esaustiva. Ebbene, ogni volta che lo vedo a blaterare da qualche canale a me, il signor Berlusconi, rende lo stesso identico sentimento e spinge la mia fantasia, ex abrupto, alle porte di quell’antico Egitto di un famoso faraone-zio. Cosa posso farci?!, è più forte di me, quel viso incartapecorito e quel sorriso più falso di una banconota da 23 euro e 50 centesimi mi aumenta la secrezione gastrica e la peristalsi intestinale che sommate ai conati di vomiti mi danno appena il tempo di cambiare canale per evitare una esplosione d’ira animale. Ebbene, ieri sera, tranquillamente in attesa della santificazione dei Pooh (ci penserò domani sembra l’inno nazionale italiano), guardavo la sette, otto e mezzo, la Gruber ed il suo ospite: quel prof. Monti, senatore della repubblica per grazia ricevuta e presidente designato di un governo affama popolo qualora la sinistra (sic!, a cosa siamo ridotti) di Bersani & C. non riesca da sola ad avere una maggioranza e nel farlo all’improvviso ho avuto una allucinazione alla Fantozzi: la faccia del rais di Arcore si mischiava e si sovrapponeva e si sostituiva in una dissolvenza cinematografica a quella del bocconiano, per poi deformarsi e sparire lasciando di nuovo ben evidente il robotico aspetto; e che dire poi della voce, metallica e monocorde, sembrava essere la nenia litaniaca a cui vent’anni di egemonia burlesque ci hanno abituati; dei programmi e delle intenzioni e delle cose fattibili prossime e venture taccio limitandomi a dire solamente che chi decidesse di votare per questo banchiere, arrogante e pretenzioso, fallito innovatore, riuscito depauperatore della cosa sociale, protervo esponente della casta più ricca, maligna e feudataria di questo paese, e per coloro che lo sostengono, avendolo ascoltato, compresi gli intenti, digerito le intenzioni, perderebbe ogni diritto alla lamentela meritandosi l’indifferenza e la nessuna assistenza ai deretani problemi conseguenti. Il tecnico-politico salvatore della patria finanza e becchino delle patrie genti si è rivelato, al cospetto della biondissima e botulinica Gruber, non altro se non la copia ripulita e signorile del “ tamarro arricchisciuto ” (licenza dialettale) signore della bovisa, lord(o) dei bordelli infantili e amico degli amici. Il parallelo tra i due personaggi è assolutamente pertinente perché, come il primo anche il senatore è amico degli amici (banchieri); è protagonista di conflitti di interesse diffusi e soffusi (incarichi e vicinanze di ogni genere lo testimoniano); è tutore di salvaguardie che non propriamente si possono definire di estrazione popolare; ha dimostrato nell’arco del suo iniquo anno di governo quanto e come si possa servire lo straniero colpendo la propria gente ed il cuore pulsante di una nazione indebolendo entrambi senza riguardi alcuni. Bisogna dire, e lo faccio in tutta umiltà e con senso di preveggente raziocinio, che ascoltandolo, questo da sempre ma ieri sera in maniera particolare, la sensazione di assistere ad una manifestazione, tanto rinnovata nella morfologia quanto identica nella sostanza, di quel solito e solido potere vigliaccamente nascosto e sottaciuto ai più, è stata così forte da innescare la stessa identica gastralgia, la stessa colica che induce in me il nonmortomanonpiùvivo Berlusconi. Termino questo mio inutile scritto chiedendomi come sia possibile, se è vero come è vero quanto su esposto, che all’incirca 20 persone su cento (occhio e croce 9/10 milioni di votanti) si siano dichiarati a favore di “ iorobot” incuranti della propria persona e dignità auspicandone un nuovo governo. Mi chiedevo ieri se fossi mai riuscita a rendermi utile a qualche cosa ed a qualcuno con i miei sproloqui e con le mie considerazioni: assistere a certi spettacoli e ascoltando certi sondaggi giungo alla conclusione che : “ … a lavare la testa all’asino si perde l’acqua ed il sapone! “ e di questi tempi e obbligo chiedersi se ce lo possiamo permettere … .