… parlami d’amore Mariù … (3) - di Francesco Briganti

31.01.2015 07:43

Nel mentre che

“ MILANO - Sfiduciati, impoveriti e sempre più pessimisti: uno su due denuncia di non riuscire ad arrivare a fine mese, stessa percentuale per chi vorrebbe emigrare all'estero e addirittura al 40 per cento la quota di chi vorrebbe uscire dall'euro per tornare alla lira. E' il ritratto degli italiani che emerge dall'ultimo rapporto Eurispes riferito all'anno che si è appena concluso. Un racconto impietoso del grande freddo che si è abbattuto sul nostro paese, alle prese con la peggiore recessione di sempre. Dopo sette anni di ciclo economico negativo, le ripercussioni si abbattono anche sulla tenuta sociale: l'Italia è in cima alla classifica degli abbandoni scolastici e siamo tra gli europei che hanno subito la maggior caduta del potere d'acquisto. Non per nulla, è in costante aumento il numero di coppie, più o meno giovane, che per tirare avanti deve ricorrere all'aiuto dei genitori. … (Repubblica;31/01/15) “

E che

“ …. Atene, da parte sua, non le ha mandate a dire. “Inutile che tornino qui gli uomini della Troika - ha detto Varoufakis -. Per noi i vecchi accordi sono saltati un minuto dopo il voto. Vogliamo trattare, ma lo faremo con la Ue”. Gli echi del braccio di ferro sono arrivati fino alla Borsa di Atene: il listino viaggiava attorno alla parità quando è iniziata la conferenza stampa e pochi minuti dopo alla chiusura (a conferenza ancora in corso) era scivolato a -2,6%. … (Repubblica; 31/01/15) “

noi italiani attendiamo con viva e vibrante tensione di scoprire quale sorpresa uscirà dal panierino di questa elezione presidenziale.

Sorpresa?; si fa per dire!. L’unica vera sorpresa a sorgere ogni mattina con il sole sta nel non rendersi conto del come mai gli autoctoni paesani di “questopaese” ancora sopportino gli innumerevoli abusi e soprusi cui sono fatti oggetto. Certo, sappiamo tutti abbondantemente che in fondo la vera ragione di questa paciosa anche se protestante sopportazione trova la sua piena consapevolezza nella natura vigliacca e pavida di genti che si tengono ben stretto un miserabile proprio panino con la mortadella, per quanto diverso e ricco sia, a ciascuno il suo, il companatico in sostituzione, che altrimenti questo stato succube europeo e bastardo per pensiero ed azione gli porterebbe via; tutta via, ciascuno di noi, preferisce trovare le più fantasiose alternative a questo, illudendosi che standosene buono prima o poi non toccherà anche lui, oppure incolpando lo smisurato potere plutocratico ed economico, i complotti giudaico-economici- finanziari (i nazi proprio non riescono a star zitti), le sottili e furbe malversazioni di questo o di quello; quando poi fosse proprio messo di fronte alla propria soggettiva vigliaccheria, ecco allora, che ci si spende in maledizioni estreme contro il destino cinico e baro.

Quindi facendo nostro l’assioma per cui la colpa è sempre di qualcun altro tutto scorre e nulla cambia.

Per quanto riguarda l’ “habemus papam “ odierno, nessuna sorpresa. Il teatrino messo in piedi da patrigno e figliastro in un connubio tosco-lombardo oramai rimane credibile soltanto per quei soliti ingenui (allocchi?) i quali pur di non spendere un grammo di pensiero autonomo credono a tutto ed al suo contrario. Il sig. Sergio Mattarella, a meno di sfaceli e resipiscenze consce e fonte di ripensamenti, impossibili da credere e tanto meno da attuarsi in “questopaese” e piaccia o non piaccia agli italiani, sarà il nuovo presidente.

Difficile credere che egli non sia se non complice almeno al corrente della strategia politico-mediatica messa in atto e di cui ho ampiamente parlato; ancora più difficile sperare che egli abbia, una volta eletto, quella forza necessaria per fare da contro potere alla dittatura di fatto che “Forrest il mago” alias il bamboccione fiorentino alias il Matteo Renzi, alias il cavallo di troia della destra, sta instaurando senza che alcuno batta ciglia.

Alle nove e quindici di stamane si mette in scena l’ultimo atto di questo spettacolo e ciascuno di noi, secondo la propria indole ed la propria visione del intorno e del tutto complessivo, applaudirà o spererà o, ancora, penserà che un altro gradino è stato disceso. Comunque sia, quello che è certo ed è indiscutibile è che per ciascuno di noi, domani …

non sarà che la copia sputata di ciò che era ieri e di ciò che sarà dopo domani.