… parlami d’amore Mariù … - di Francesco Briganti

29.01.2015 09:43

“ Sergio Mattarella: 73 anni, deputato dal 1983al 2008; 25 anni di politica attiva prima per la democrazia cristiana, poi per il partito popolare quindi per la margherita; più volte ministro è il firmatario del “mattarellum” legge elettorale a cui ha rimandato il voto, in assenza di una nuova legge, la corte costituzionale ”.
Dicono persona degna e senza scheletri nell’armadio; il fatto che il nano di Arcore non lo tenga in grande considerazione dovrebbe essere di per sé garanzia di onestà e di affidabilità se non fosse che : a) di solito il candidato di bandiera è quello sicuro di non essere eletto; b) troppe le manovre sotto banco per essere certi che, sorpresa delle sorprese, questa volta quel nome non sia quello che finirà per essere eletto e magari al primo scrutinio. L’unico a poterlo dire con certezza, e già da ora, è lo stesso Mattarella!.

Vediamo un po’:

1) votazioni vuote di risultato per i primi tre scrutini. Sia che ci sia una miriade di schede bianche sia che quel nome compaia sin dalla prima votazione, il non eleggerlo significherà che su di lui non c’è coinvolgimento di una maggioranza qualificata e, dunque, che lo si sta spendendo in attesa di trovare quella sintonia di intenti (interessi?) che consentirà al fantoccio prescelto di esserne il protagonista.

2) Elezione in una delle tre votazioni a maggioranza qualificata; se alla prima avremo la certezza che i giochi erano stati già fatti con l’accordo del nuovo presidente che ha accettato il succo di quegli accordi; se in una delle altre due allora vorrà dire che quei tali accordi sono in corso d’opera o che il candidato aveva delle perplessità che sono state fugate nel frattempo.

3) Elezione in una delle tre votazioni, avvenuta non con una corale espressione del parlamento (ottocento, novecento voti esclusi quindi i soliti noti), ma avvenuta con la stretta trasversalità di una nuova maggioranza rispetto a quella ufficiale che regge il governo; dunque, con l’accettazione del candidato, ma con l’esclusione della sinistra Pd e di tutte quelle forze che del patto del Nazareno hanno sentito parlare, ma del quale non conoscono nulla dei particolari.

4) Elezione alla quarta votazione quella cui necessita la maggioranza semplice dei votanti: il 51%; in questo caso ci troveremo di fronte alla dichiarazione di fallimento del Renzi che: a) sarà dovuto ricorrere alle forze fedeli al nano dichiarando in tutta chiarezza la sua perversione destroide; oppure b) sarà la dimostrazione di un suo rinsavimento a sinistra, ma in questo caso, nel caso cioè di un disaccordo con il nano, il suo governo avrà la vita breve di un battito d’ali a meno che non ci sia un rinsavimento dei 5S con un loro appoggio ad un governo reimpastato
.
5) Nessuna elezione neanche alla quarta votazione ed allora NOI TUTTI avremo il metro preciso di quanto casinista sia questa politica e di quanto difficile sarà il tempo a venire.

Se sarà Sergio Mattarella il prossimo presidente della repubblica il dato comune a tutte e quattro le prime ipotesi non può prescindere da una piena e totale consapevolezza del cammino da seguire nel prosieguo, quale che sia, della legislatura e, dunque, il nuovo presidente sarà non il garante degli italiani, il presidente degli italiani, ma il garante ed il presidente di quella maggioranza che lo ha eletto e della quale dovrà, essendone d’accordo, reggere le sorti, le disposizioni, i comportamenti. Oppure avrà una vita tanto difficile da maledire il momento in cui sua madre lo ha dato alla luce.

Nel quinto caso …

che dio ce la mandi buona …. .