A ciascuno il suo … - di Francesco Briganti

17.08.2013 07:14

Io, sono un tipo fatto male. Non sopporto la confusione, provo fastidio per l’affollamento in genere, odio i rumori eccessivi, quel parlottio confuso e confusionario di più persone in contemporanea, sono leggermente claustrofobico e aborro, tutte quelle persone che parlano, parlano e ancora parlano, senza riuscire a dire mai nulla di dirimente e concreto e sopra ogni altra cosa, totalmente incapaci nel passare dalle parole ai fatti. In genere non mi occupo dei casi altrui; nel seno che quando qualcuno, capita, a volte capita, mi confida un suo problema o mi chiede un qualche suggerimento cerco di svicolare per la tangente perché so per esperienza che, poi ed in realtà, a che chiede, ma a nessuno in genere, frega niente di quello che risponderai e tanto meno hanno intenzione di fare tesoro o di valutare ciò che tu gli risponderai. Qualora, però, arrivassi ad impegnarmi nel consigliare qualcuno, arrivo anche a farmi carico personale della faccenda e a cercare in prima persona di risolverla: qualche volta ci si riesce, qualche volta no. Al mio paese si narra di un famoso avvocato, forse ora passato a miglior vita, che era solito, quando ne fosse stato interpellato, valutare una situazione esprimendosi in prima persona plurale quando gli sviluppi potevano essere positivi: “… qui li fottiamo …”; viceversa quando quegli sviluppi gli sembravano negativi usava la seconda persona singolare: “ … qui ti fottono …”. Non si è mai capito il perché del fatto che a fottere erano cliente ed avvocato, mentre ad essere fottuto era sempre e solo il cliente. E’, in fondo, questo il perché, anche se al contrario, del mio essere alieno alle cose personali altrui; infatti se lo volgersi degli avvenimenti arrecasse del bene sarà merito esclusivo del soggetto dell’oggetto, viceversa qualora se ne ricavassero solo eventi negativi il meglio che può capitare è sentirsi dire: “ … ma perché ca...volo ti sono stato a sentire …?”. Dunque rifuggo da queste situazioni e cerco di farmi i fatti miei; ciò nonostante non esito a scrivere e ad occuparmi di cose di interesse generale ché ESSE SONO fatti miei, così come lo sono di tutti. Esprimo delle valutazioni spesso molto decise, distribuisco epiteti anche pesanti, mi pronuncio in negativo ed in positivo nei confronti di questi o di quegli; il tutto senza nessuna pretesa di assurgere a “magister rerum”, sono ignorantissimo nella quasi totalità dello scibile, ed anzi spesso aggiungendo che trattasi di parere personale la cui valenza è assolutamente soggettiva. Però io, faccio!. Nel mio piccolo, in funzione delle mie, anche eclettiche conoscenze, non mi limito a parlare, ma agisco. Sfrutto le pieghe delle leggi; quelle che mi interessavano particolarmente me le sono studiate ed ho visto che, in quasi tutte, c’è insita la possibilità di derogarvi e di adattarle a comportamenti egoistici. Profitto delle lungaggini di una burocrazia malata e della follia stessa di questo o quel dipartimento e ne traggo quei benefici, sia pure solo di rinvio a tempi più o meno determinati quando non mi riuscisse di annullarne gli effetti, il che mi consente di vivere meglio, quando non fosse anche e solo sopravvivere. Sfrutto, lì dove è possibile, a mio esclusivo vantaggio quelle determinazioni, quelle enormità particolaristiche e privilegio della casta, qui intesa nel seno più largo possibile, che sono garantite uguali per tutti dalla Costituzione, ma a cui nessuno si appella non so se per ignoranza o pura e semplice masochistica rassegnazione. Un esempio?; bene!; qualche anno fa la SS Lazio, squadra di calcio, fu beccata da fisco per aver eluso non so quanti milioni di euro di tasse o versamenti contributivi. A richiesta della colpevole lo stato accordò una dilazione ventennale del risarcimento dovuto; ora ditemi, perché ad un singolo cittadino si accordano al massimo sei mesi, non importa l’importo del debito?. Un altro?; lo stato, a mezzo di strozzitalia o altre agenzie di riscossione, provvede ad emettere ingiunzione di pagamento gravate di interessi, more, penali, diritti e quant’altro senza badare o preoccuparsi delle effettive condizioni economiche di che è in debito ed anzi profittandone per portar via, senza alcun riguardo, anche strumenti di lavoro e ciò ricorrendo al sequestro amministrativo, ai pignoramenti di immobili, al blocco dei conti correnti, ma se è lui ad esser debitore allora vige il “… appena possiamo, se ce ne ricordiamo e quando vogliamo …”. L’Ultimo. Quando vi doveste trovare nella situazione di insolvenza verso qualche istituto di credito (banche o altro) o quando aveste multe non pagate, Voi diventereste una personalizzazione di “crediti difficilmente esigibili”; il vostro creditore, costandogli di più affidarsi ad un legale per recuperare il credito che fa?, vende il credito stesso ad una agenzia di recupero degli stessi la quale paga in ragione di un dieci per cento del valore effettivo. Questa poi comincia a rompere le scatole, anche più volte al giorno ( e non possono farlo perché in tal caso è stalking o addirittura violenza privata, ndr) nella speranza di guadagnarci sopra. Nella maggior parte dei casi basta che pochi tra quelli importunati si impauriscano perché il corvo profittatore riguadagni tutta la spesa e addirittura ci anche ricavi sopra. Queste sono solo piccole cose, come lo è, anche e per chiudere, l’impossibilità da parte delle società acque, pubbliche o private che siano, di chiudervi l’acqua se non pagate le bollette. C’è una sentenza del tribunale di Enna, e fa legge, che glie lo impedisce, quale che sia l’importo dovuto. Quindi la rivoluzione, in questo paese, non ha bisogno di armi o di sommovimenti di popolo o di profeti del nulla per essere messa in atto. Basterebbe che ciascuno di voi, seguendo le proprie necessità e bisogni adeguasse il proprio comportamento a quello dello stato cui appartiene e dignitosamente, prendesse conoscenza dei propri diritti, delle proprie prerogative e li difendesse per il necessario. La bubbola del BENE DEL PAESE E’ e RESTERA’ TALE se vale solo per alcuni e non per tutti: non è sovversione, E’ LEGITTIMA DIFESA!.