... a mostrar le chiappe chiare ... - di Francesco Briganti

05.04.2016 08:37

Da più parti si sente dire che radicalizzare il referendum prossimo in uno scontro tra i pro ed i contro Matteo Renzi è uno sbaglio grossolano. Le ragioni di chi persegue questa affermazioni si sintetizzano nel fatto che coloro che fossero pro il " toscanaccio" potrebbero, pur concordi con il sì, decidersi al no; sarebbe questa decisione una vera e propria resa incondizionata ad uno strapotere, incostituzionale e bullista, che non ammetterebbe, proprio non potrebbe farlo, nessuna scusante a posteriori.

Viceversa, io penso, che questa del 17 aprile prossimo, è proprio l'occasione giusta, a prescindere dalle sacrosante motivazioni del SI', per coagulare attorno a questa affermazione categorica, ognuna e tutte le opposizioni al putto fiorentino; in un paese in cui la trasversalità di intenti viene spacciata per alta politica a cambiare un sistema rancido e corrotto, questa è la prova generale di chi vuole effettivamente cominciare quel cambiamento.

Nella classica codardia di chi, per ragioni di bottega, invita a disertare un diritto dovere costituzionale, si evidenziano proprio le verifiche di quanto poco più su da me appena scritto.

Se questo governo, i suoi protagonisti, i suoi sodali, complici e collusi, fossero figli di una espressione popolare, il rimettersi al giudizio dei propri elettori non sarebbe altro che una doverosa prassi; la realtà, invece, è quella di chi assiso ad un ruolo per giochi sporchi di potere e di palazzo, si vedrebbe costretto ad infangare ancora di più le consuetudini politiche, se, qualora sconfitto, dovesse e volesse, poi, non prenderne atto.

Dunque, la prima riflessione che ciascuno di noi deve fare deve venire dalla risposta a questa domanda: " perché non vogliono che io vada a votare?.

La seconda, poi, sarà conseguente a quest'altro quesito : " a chi giova l'altissima percentuale di astenuti continuamente in aumento che si registra in questo paese? ".

La terza, quindi, deriverà dalla intima convinzione o meno delle ragioni dell'ambiente; da quelle dello sfruttamento da parte dei soliti noti preteso all'infinito e senza cambi possibili; dalle altre che analizzassero le congiure e le complicità esistenti, è dimostrato, tra gli sfruttatori ed il parco politico.

La quarta, infine, sarà figlia della risposta alla domanda clou da un miliardo di euro: " VOGLIO CHE QUESTO GIANO BIFRONTE continui a governare questo paese?.

Elencate in ordine, secondo me, di importanza, ma ciascuno le posizioni come meglio crede.

Questa del prossimo referendum non è che una tappa della lunga marcia che il governo ha iniziato per confermare sé stesso: a) inficiando e vanificando nella mente delle persone la convinzione che il voto sia una pratica utile; b) questi signori a vanificare nei fatti l'esito del voto sull'acqua pubblica; c) perseguendo, quotidianamente, il filo rosso del millantato, della bugia elevata ad informazione, della recita da copione, per tutti lo stesso, di ognuno dei liberti governativi mandati ad esprimersi ovunque.

Per tutto ciò un voto non fine soltanto ad una decisione popolare, ma anche, e finalmente, una possibilità per dire, ad un giullare burattino e cavallo di troia, che le sue esibizioni equestri non solo sono state scoperte da tutti, persino da chi in buona fede gli si è affidato, ma anche che si considera finito il suo tempo ed è proprio ora che ...

sia lui ad andarsene al mare!.