... 2 giugno 1946 ... - di Francesco Briganti

03.06.2016 12:04

Sono stufo!. Stufo ed incazzato!. Sono stufo, incazzato e frustrato!. Sono stufo, incazzato, frustrato e, decisamente, disgustato. Sono stufo e non ne posso più!.

Non ne posso più di tutti quelli che non muovono un dito eppure continuano a deridere i tuoi sforzi per svegliare le persone dal loro sonno ipnotico; non ne posso più di quelli che predicano l'astensione, se ne fanno un vanto ed anzi ne rivendicano i motivi, eppure continuano a dire che "nulla va bene madama la marchesa"; non ne posso più di questa finta ribellione degli scioperi ad orario d'ufficio e di quelle concertazioni sindacali a veder sconfitta ogni linea di opposizione e ad accontentarsi di qualche licenziamento in meno; non ne posso più di questi e di quegli che, improvvisamente fulminati sulla via dell'unione ideologica, appena svoltato l'angolo dimenticano ogni proposito e si schifano a vicenda; non ne posso più di 30 milioni di persone, più o meno contro i governi degli ultimi vent'anni, le quali si adagiano alla loro schifosa e ributtante inettitudine, millantando un vis rivoluzionaria che di reale ha solo i tasti di un computer.

Mi è intollerabile la saccenza di chi, solone della politica, disquisisce sull'importanza di una spiegazione di una legge e non batte sui tasti della presa rapida, della realizzata sinergia tra una legge dello stato, un comportamento di un governo, la presenza di malfattori certificati ed un piano eversivo, tale giudicato in via definitiva, atteso ad una nefasta evoluzione capital fascista a tutto detrimento di un popolo la cui sodomia sembra essere avvertita come un premio piuttosto che come ennesima pigliata per il culo ed il tutto sia inteso in pedissequo senso letterale.

Mi fanno fanno schifo i maestri, quelli buoni e quelli cattivi, i quali dalle loro cattedre, quali a gratis ed animati dal sacro fuoco dell'indignazione democratica, quali perché prezzolati o voltagabbana o indegni servi del nulla, predicano astruse ragioni per un NO o per un SI.

Mi fanno ribrezzo i vari interpreti dell'una e dell'altra parte, i quali nel seguire quel canovaccio storico di un degrado politico e sociale, lasciano che tutto scorra pericolosamente verso il baratro dei più ed il soglio pontificio per i pochi continuando dialoghi tra sordi ovunque ci sia un microfono, una telecamera, un pinco pallino qualunque a far domande insulse contento di ricevere risposte così stucchevoli che una tazza di panna zuccherata al cospetto potrebbe definirsi un rigurgito di bile.

Mi si ripropongono gli spiritosi ad hoc dell'una e dell'altra parte; quelli che infondono filosofia spicciola attraverso una battuta sdrammatizzante o un motto salace tali da far sorridere ed indurre a pensare che . " beh!, forse stiamo tutti esagerando ... " ed intanto c'è chi continua ad arricchirsi, chi a scendere verso le discariche dei mercati, verso una corda insaponata da attaccare ad una ringhiera o ad una latta di benzina cui dar fuoco dopo essersene fatta scampoo ed acqua di colonia.

Abbiamo avuto un governo di nani, ballerine, puttane e magnaccia; abbiamo avuto governi dal sapore casareccio di una mortadella ad ubbidire a salumieri stranieri; abbiamo avuto governi di professori piangenti e commossi per le fustigazioni che infliggevano a quella solita parte di un solito popolo; abbiamo avuto gli zombie ed oggi abbiamo i bulli in giacchetto di pelle, le maria maddalena, le fatine ed i maghetti e, persino, le sguattere guatelmateche; nessuno ad accorgersi veramente che ognuna di queste situazioni seguiva lo stesso filo rosso atteso ad un unico traguardo: quello della privazione della libertà individuale nel nome di un cambiamento il cui fine è solo il maggior reddito possibile per una finanza la cui tenia costituente è una anaconda insaziabile.

2 giugno 1946 - 2 giugno 2016: settanta anni di storia in cui morti inutili, assassini sprezzanti, giuda prezzolati, donnacce invereconde, figli di puttana favolistici, iene ridens delle disgrazie altrui hanno vanificato, sporcato, rese vane le morti eroiche, le presenze trascendenti, gli orgogli e le dignità di uomini e donne che, insieme, avrebbero meritato un ben altro risultato.

Che questa Italia sia un sacco pieno di venti o solo una accozzaglia di aliti di culo, non vi sbagliate né vi illudete giacché la puzza che si sente ...

è esattamente quella di tutti noi, nessuno escluso!.