25 aprile 1945 - di Gino Gatto

24.04.2012 14:32

 

L'alba di quel giorno fa parte della storia perchè è storia.

I Partigiani, supportati dagli Alleati, entrarono vittoriosi nelle principali città italiane, mettendo fine al tragico periodo di lutti e rovine e dando così il via al processo di liberazione dell'Italiadall'oppressionefascista. Qualche anno dopo, dalle idee di democrazia e libertà, è nata la Costituzione Italiana.
Quel giorno di sessantasette anni fa diede i natali all'Italia Repubblicana. Persone che abbiamo rivisto sulla scena politica della nostra Repubblica insieme a persone che sono uscite dagli scenari della politica attiva, gioirono e sfilarono per le strade di moltissime città italiane liberate dall'oppressione nazi-fascista, esultarono per l'obiettivo raggiunto col sudore della fronte e spesso col versamento di sangue per contrastare il regime. Gioivano perchè sicuri di consegnare alle generazioni a venire una Nazione migliore, noncuranti delle ferite che si erano procurati. Senza dover ricorrere al rigore delle percentuali sulle quote rosa tutti furono felici di essere coinvolti nella lotta che avrebbe portato la Libertà dopo un periodo di oppressiva dittatura!
I testi scolastici ci hanno tramandato diverse vicende di atti eroici, ma quanti non hanno avuto il giusto riconoscimento.

Desidero ricordare una persona tanto vicina e cara al Popolo Italiano anche se adesso lontana, perchè gode del riposo dei Giusti, Sandro Pertini settimo presidente della Repubblica Italiana, parecchi lo ricordano per aver assistito ad una partita di calcio mondiale alla quale non volle mancare per supportare i nostri atleti che si aggiudicarono la vittoria; pochi forse sanno che fu combattente nel primo conflitto mondiale, che venne processato e condannato per reati politici, che provò il disonore del confino, che nel 1943 venne condannato a morte dalle SS naziste, ma che un anno dopo riuscì ad evadere accompagnandosi a Giuseppe Saragat suo predecessore al Colle.

Di quanti eroi però non se ne conosce il vero nome ma soltanto il nome di combattimento, però anche se anonimi hanno reso grande una causa, un popolo, grandi di una grandezza indicibile.
Vedere quello che succede oggi nei palazzi istituzionali, certamente non gli rende onore; come non gli rende onore lo spirito col quale gli attuali candidati alle varie tornate elettorali accedono alle varie cariche più o meno importanti, di prestigio.......... onorevoli, hanno l'ardire di godere l'appellativo onorevole, se davvero avete un briciolo d'onore e d'amor PATRIO, fatevi da parte, non siete degni di indossare la veste candida dei latini, prima che il POPOLO SOVRANO riprenda ciò che avete estorto in decenni di malgoverno!
Viva la Resistenza, viva l'Italia!!!
Gino Gatto