… adios amigo … - di Francesco Briganti

05.03.2015 20:21

Quando ho aperto questa pagina avevo una esigenza ed una speranza. L’esigenza era quella di uscire da un mio combattere privato, che pur continua, contro questo stato che considero infame, grassatore e completamente assente ed alieno alle vere esigenze del popolo italiano e questo mio classificarlo tale, qui ed ora lo ribadisco e lo sottoscrivo.

La speranza era quella di riuscire in qualche modo a coinvolgere quante più persone possibile, ognuno e ciascuno, attorno ad una presa di coscienza delle proprie possibilità intellettive, unica vera ricchezza che ciascuno di noi ha, di analisi, di deduzione, di azione e reazione. Suscitando l’interesse verso ciò che scrivevo, speravo di spingere qualcuno a farsi domande, a darsi delle risposte, a prendere dei comportamenti differenti dal solito e mirati ad una maggiore autocoscienza che fosse propedeutica a quella libertà personale scevra da condizionamenti e da ricatti sottostando ai quali si finisce per accettare di tutto da tutti e, quindi, a maggior ragione da uno stato, mai stato nazione, da un governo, da una autorità costituita vista come superiore e rispettabile comunque ed a prescindere.

Da quando ho iniziato a scrivere su “ EL PUEBLO UNIDO” ho visto aumentare sino ad oltre 500 le persone che mi degnavano della loro attenzione, a ciascuna di esse ho chiesta quella amicizia necessaria ringraziando per l’attenzione; dunque, ho sicuramente raggiunto un sorta di seguito se non altro letterario. Pur avendo tra questi amici qualcuno che ha idee esattamente opposte alle mie, la maggior parte di essi è, però, un compagno di sangue; è sicuramente di sinistra; qualcuno è, dal mio punto di vista, sbandato verso altri lidi, per ora almeno, più propagandistici che realmente fattivi, alcuni sono addirittura più radicali di me, pochi sono esagitati nei modi e nelle parole. Tutti, ma proprio tutti, o sono, per condizioni economiche, per proprietà possedute, per convinzione ingenua, per rispetto congenito, dei ricattati consci di esserlo, oppure lo sono senza averne nessuna cognizione razionale; in entrambi i casi sono degli schiavi liberti la cui area di movimento e respiro si restringe giorno dopo giorno.

La mia classificazione non è una boutade; non è una presa di posizione atta a stupire o, peggio, ad aizzare a reazioni inconsulte, la mia non è altro che una mera constatazione di fatto: io so, ma lo sappiamo tutti, che chi ricatta è lo stato; questo stato ha abdicato la propria funzione costituzionalmente sancita, per riparare degli errori con degli errori ancora più grandi, profittando, sì profittando, di quel benessere economico che tutti quei lavoratori che ricatta si sono costruiti negli anni faticosi e sudati del proprio lavoro e profitta solo e soltanto di loro nella misura maggiore possibile giacché degli altri o ha paura, o ha soggezione o è complice o di essi fa addirittura parte.

Il popolo, tutti quindi, non si ribella perché ha paura, teme di perdere quel poco che gli resta, quel poco che ancora possiede, quel poco o tanto che ancora non è stato toccato da quegli aguzzini che rispondono al nome di esattori, vigili a far cassa, burocrati pro domo sua, politici pro sé pro amici e pro parenti, finanzieri dal cuore e dallo stomaco pelosi, religiosi abbarbicati come l’edera ai propri privilegi, abbuffini vari, volpi disinibite in un pollaio, criminalità organizzata, semplice, spicciola, pubblica e privata, economisti del dio denaro ed infine europeisti da una unica e sola prospettiva: il popolo non solo non si ribellerà mai, ma continuerà a lasciarsi abbrutire fino a morirne lentamente.

Allora questa pagina non serve più, quella esigenza ricomincerà ad essere tale ed io continuerò a combattere la mia egoistica battaglia e quella speranza muore con questo post; io scriverò, se ne avrò voglia, sulla mia pagina, senza seguire fili logici, senza voler predicare nulla, senza fare altro che accodarmi a quello per cui è nato questo social network: permettere a chiunque di uscire dalla oppressione pur restandovi immerso fino alla cima dei capelli.

La pagina del “ EL PUEBLO UNIDO” per quanto mi riguarda CHIUDE QUI E STASERA, c’è chi può continuare a scriverci su se vuole.

IO NO!.