… ai bordi delle strade… - di Francesco Briganti

07.01.2015 20:10

La satira è per le persone di spirito; la satira è prerogativa delle democrazie; la satira è per propria natura, graffiante, spietata, ficcante e dissacratoria: la satira è una delle espressioni più alte della libertà.

Nel paese che è stata la patria dell’illuminismo e di quei principi fondamentali quali sono “ egalitè, fratenitè e libertè “ la satira non ha mai avuto freni né canoni che ne regolassero gli spunti ele esternazioni; l’errore dei martiri francesi colpiti dalla vendetta di folli individui è stato proprio questo: credere che la visione del mondo di un francese fosse la stessa di chi non ha mai avuto quel tipo di cultura, quella visione della vita, quella ampiezza di idee che trae la sua origine dalle radici stesse dell’illuminismo.

E’ bene chiarire che la strage che ha visto come vittima i giornalisti francesi non può e non deve essere inquadrata come una questione di natura razziale o di origine religiosa. In questo episodio come in tanti altri della stessa matrice e addirittura in certe rivendicazioni para militari che millantano guerre di liberazione o addirittura di conquista, come ad esempio sta succedendo in Siria, la Jihad, impropriamente rubricata come “guerra santa” c’entra poco o nulla.
Il Corano, testo religioso di assoluta valenza e da tenere in grande considerazione e rispetto, riportando le parole del profeta Maometto dice “ … non uccidete donne, bambini, neonati, vecchi “ e parla della Jihad principalmente in chiave difensiva e solo in casi eccezionali in chiave espansionistica in ragione di domini nuovi da conquistare ….

Ma non posso continuare su questa falsa riga; avrei voluto scrivere che La distinzione tra le religioni è cosa assurda, argomentarci sopra in uno dei soliti miei “pipponi” tesi a dimostrare o a contrastare una tesi; dire che nel Corano si parla d’amore e fratellanza tanto quanto se ne raccomanda nei Vangeli; che la figura di “Mariam” e di Gesù sono tenute in gran conto; che coloro i quali strumentalizzano una fede per dare sfogo agli istinti più bassi e viscerali che identificano l’uomo alla bestia, quale che sia il credo religioso o politico professato, non sono altri che folli criminali che non possono accampare bandiere o ideali senza sprofondare nel più profondo degli inferni quale che sia il nome dell’unico dio esistente, ammesso che esista ...

ma non me la sento!.

Sento solo il bisogno estremo di esprimere il mio immenso cordoglio per quelle povere vittime che, innocenti a prescindere, sono diventate martiri ultimi della pazzia incommensurabile ed ingiustificabile della peggiore tra le aberrazioni umane: quel omicidio che è l’ultimo retaggio della nostra genetica bestialità ed in tutto questo non c’è che da certificare che quand'anche fosse esistito …

quel Dio è, comunque, morto!.