…al mio segnale … scatenate l’inferno … - di Francesco Briganti

06.12.2014 08:36

Un indignato “presidelconsi”, venuto, DICE LUI, a conoscenza dei misfatti romani, tal come immaginifica verginella uscita da una fiaba, ha tuonato al mondo: “ … vergogna ..., tutti i ladri vadano a casa! “.
Bene!, bravo!, ancora!, bis! … !.
Ha ragioni da vendere il buon Matteo; un cent alla tonnellata, trattandosi dell’Italia, a fare un repulisti da giudizio universale, in questo paese si spenderebbe comunque una cifra enorme. I ladri, infatti, ma non solo loro se consideriamo i furbi, i grassatori, gli intrallazzatori, gli usurpatori, i pedofili, le puttane, materiali ed intellettuali, i voltagabbana, i collaborazionisti, i rivoluzionari dello scontrino, i partigiani di una idea e quelli che “destraesinistranonesistonopiù”, gli ecclesiastici a tasse zero, i vitaliziati in eterno, quelli dei diritti acquisiti, quelli che “la legge anche se ingiusta va rispettata”, quelli che “vigliacco sarà lei, io sono solo prudente”, quelli che “il mio orto è mio e guai a chi me lo tocca”, quelli “dell’ultimo panino con la mortadella”, eccetera eccetera eccetera, sono così tanti che la loro vendita porterebbe in attivo, dopo avere azzerato il debito pubblico, il bilancio nazionale.
Eppure un’altra cosa sarebbe possibile; se una volta tanto si iniziasse dalla cima dell’orrendo monte di merda, e si scendesse giù, giù fino all’ultimo dei cittadini e ad ognuno di loro si chiedesse conto di ricchezze, del come, del quanto e del perché e da loro si facesse un prelievo sostanzioso, anche una tantum, utilizzando una percentuale funzione di quanto appurato, di quei come e di quei perché, in questopaese potremmo annichilire la povertà, sconfiggere la fame, ridistribuire ricchezze, rilanciare l’economia: se il 10% degli italiani che detiene il 40% della ricchezza nazionale pagasse, in ragione anche solo delle aliquote odierne, una tassa patrimoniale avremmo abbattuto, più o meno, dell’80% il debito pubblico; a quel punto il restante 90%del paese sarebbe ben lieto di accollarsi ancora una volta la spesa a risanare il restante 20%.
Ma a cominciare dovrebbe essere il nostro amato sovrano e tutti i dipendenti della sua reggia; dovrebbe seguire a ruota il bravo “presidelconsi”, docente eccelso tra i furbi, e assieme a lui deputati, senatori, ed impiegati di camera e senato; poi toccherebbe ai marchionne italiani, spulciati fin nelle mutande onde azzerare bandiere caraibiche, società off shore, doppie cariche, triple pensioni, liquidazioni d’oro e quant’altro abilmente suddiviso in famiglia o astutamente celato. Sarebbe poi la volta dei burocrati che dovrebbero pagare non solo in funzione del proprio benessere, ma anche in funzione della loro redditività: meno rendono, più pagano!. Quindi le alte corti di giustizia, gli alti gradi militari, ed ancora quei professionisti più professionisti: dentisti, notai, ingegneri, architetti, musicisti che con le loro residenze all’estero spacciano belle figure fuori e mendicano miseria in Italia ed infine, ma ultima solo in ragione di una rivalsa figlia della carità cristiana quell’impero ecclesiastico a cui basta una statuetta di gesso in un androne per definire una proprietà luogo religioso e renderlo esentasse.
Tutto ciò fatto se ancora restasse una qualche lira di debito, ebbene sarei ben lieto di partecipare, anche se questo è contro tutti i miei principi, a rimettere ciò che ancora mancherebbe.
In un sabato del villaggio di bengodi si può anche lasciarsi andare ad un sogno di mezza estate; si può anche parlare di un paese normale; si può anche sperare che una banda di paesani stupidi nonché masochisticamente vessati finalmente decida di farsi rispettare; quello che assolutamente non si può fare, che si sia presidenti di qualcosa o semplici cittadini è far finta di cadere dalle nuvole …

neanche se si è dei bamboccioni cavalli di TROIA!.
E CAPISCIAMME!.