… alzati che si sta alzando (I. Fossati) … - di Francesco Briganti

18.10.2014 09:48

L’ampia scalinata del anfiteatro si apriva su di uno spiazzo mattonato ed austero. Alte mura di pietra a vista lo racchiudevano da un lato mentre dall’altro un chiostro romanico offriva la visione di porte a chiudere celle monacali oggi ad uso turistico alberghiero. Nell’antico refettorio, anch’esso chiuso da porte di legno massiccio alte finestre a rosone spandevano la luce del giorno su di un arredamento spartano; nel grande camino in fondo alla sala grossi ceppi di ulivo sfrigolavano in cielo pagliuzze di fuoco e braci a saettare sul pavimento; un denso, odoroso, acre profumo di olio combusto accompagnava l’atmosfera: al tavolo seduti davanti ad un piatto di spech atesino e ad un bicchiere di Traminer ambrato un primo ministro ed un suo predecessore conversavano amabilmente del futuro di un paese, delle sorti dei paesani di quel paese e sopra tutto dei propri personalissimi progetti ed interessi primari. Fuori dalla sala, scenografiche guardie del corpo sfoggiavano con disinvoltura Rayban all’ultima moda …. .
Giorni fa scrivevo: “ ... quando non puoi vincerli, allora, unisciti a loro … ! “. Devo ammettere che la frase era sibillina e di facile male interpretazione; alcuni compagni, infatti, devono aver pensato ad un mio cambio di bandiera ed hanno manifestato il loro dissenso pubblicamente e privatamente. Cercherò di spiegare il mio intento portando alla riflessione di ognuno alcune considerazioni.
A) L’Italia è una paese fondamentalmente anarchico; ma, controsenso dei controsensi, proprio per questo motivo questa forma di malintesa anarchia in cui ciascuno può fare ciò che meglio gli aggrada diviene il fondamento principe del bisogno dei tanti ad avere un capo da seguire e da obbedire con una fedeltà ed un cinismo tali da far letteralmente sparire ogni possibile alternativa e voce contraria. L’Italia è dunque un paese tendenzialmente anarco-fascista; tendenza che molti nascondono con il famoso “maggioranza silenziosa” o con l’altrettanto generico “ centro destra”.
B) La componente anarchica di questo paese ha anche componenti e motivazioni sociali e socialiste che si esprimevano in una grossa fetta di popolo-non popolo, (chi mi legge sa cosa intendo; ndr) che si indentificava e raggruppava nel vecchio Pci opponendosi per quanto poteva alla predetta maggioranza silenziosa, riuscendo talvolta ad avvicinarsi ed a superare, in una sola occasione, lo strapotere della destra centro. L’ anima di quel Pci sino all’abiura di Berlinguer nei confronti della santa madre Russia (CCCP) aveva gli stessi canoni dittatoriali del fascismo nero; la sfortuna di questo nostro paese sta nella natura umana e quando il compianto Enrico cominciò a modernizzare e ad innovare il partito, la sua politica, adattando il tutto all’evoluzione dei tempi la sorte volle prenderlo a sé lasciando il futuro nelle mani di persone troppo volubili e volatili per seguirne degnamente le orme.
C) Comunque sia, pur nelle varie e successive trasformazioni, quella parte socialista del non-popolo continuò, con sempre mino forza ad essere un intralcio per la parte maggioritaria del paese che si vedeva costretta a continui rallentamenti nella propria opera di radicalizzazione di un fascismo moderno, meno totalitario nel apparire, ma sempre più deciso nella pratica quotidiana e nei risultati da raggiungere.
D) Ad un certo punto la maggioranza silenziosa stanca dell’inettitudine dei vari capi e capetti o caponi che si succedevano al potere, ognuno dei quali si rivelava a lungo andare inutilmente ritardatario del progetto finale, decise che non potendo vincere definitivamente la componente di sinistra di quel non popolo occorreva distruggerne le componenti, falcidiarne le forze, minarne le basi filosofiche e culturali, azzerarne l’anima. Da qui il trionfo del nulla nelle televisioni, la lenta e continua lotta ai sindacati, la guerra intestina alla istruzione ed alla giustizia, il favorire con il divide et impera la frammentazione delle voci di sinistra ognuna delle quali ridotta ad un inutile termine minimo.
E) Tutto questo non bastava ancora ed ecco che, allora, si passò alla infiltrazione nei ranghi; al utilizzo di terze colonne e dopo averne minato le basi si passò alla sostituzione dei capi cooptando o immettendo nel campo avverso tutti quegli esponenti che “ sleepers” d’un tratto entrarono in azione ed al grido subito condiviso del “ rottamiamo tutto “, sia nello storico esistere che nel nuovo più nuovo, aumentarono da una parte la confusione frammentando ulteriormente mentre dall’altra assumevano il potere in ciò che era rimasto ancora vivente del vecchio PCI.
Eccoci ad oggi, eccoci quindi ritornati alle poche righe di sopra ed iniziali ed ecco, adesso, spiegato quel mio scritto di alcuni giorni fa. Naturalmente, tutto ciò che avete appena letto è solo una mia interpretazione ed io lascio volentieri a Voi ogni considerazione possibile ed ogni libera valutazione della situazione che tutti hanno sotto gli occhi.
Guardare non sempre significa vedere, ma …

volendo … .