Anche per oggi … non si vola! - di Claudia Petrazzuolo

27.03.2013 06:20

Grazie,grazie.
No niente, stavo cercando un coniglio!
Sì, c'avevo un coniglio che vi volevo far vedere, mi interessava sapere cosa ne pensavate... chissà dov'è andato! Pazienza, prima o poi uscirà da qualche parte.
Dunque, lo spettacolo di quest'anno è molto cambiato. Il cambiamento più essenziale è che io l'anno scorso avevo un'altra camicia e soprattutto non entravo in scena con le luci accese parlando di un coniglio.
A cosa serve questa grossa invenzione? Serve a stupire! …
Al mio amico Adolfo capitava molto spesso di venire a un appuntamento non so... con una ruota di Volkwagen sotto il braccio! Era un ragazzo strano che amava molto stupire. Alle donne non regalava mai i fiori, no... un chilo di pere, due etti di formaggio! Un giorno sostituì il freno della macchina con un pedale di batteria... ‘TUM' morto! Sembrerà strano ma nessuno si è stupito.
Ecco anche davanti alle persone più stravaganti dopo un po' tu sai sempre da quale parte fanno uscire il coniglio, lo sai... ‘ZIP', ‘ZIP', nessuna sorpresa …
… Maledetti! Sapete sempre da quale parte faccio uscire il coniglio. Guai a presentarsi, guai a raccontare la propria storia personale, sei bloccato, cambiare diventa difficilissimo. Si potrebbe quasi dire che è impossibile sfuggire al destino di essere congelati nei pensieri degli altri! … “ (G. Gaber)
Li vedi, sono lì: cambiano le facce, le intonazioni, gli abiti … persino le parole sono diverse, Si arrampicano su degli specchi così lisci che una mosca scivolerebbe, andandosi a nascondere subito dopo, eppure … eppure sono lì!, senza vergogna, senza costrutto, senza futuro e, incredibilmente, senza passato. Nessuno di loro è responsabile di alcunché; si parlano addosso l’un l’altro, si sovrappongono, si interrompono, si accordano vicendevolmente, ma, come tra strumenti disarmonici e cacofonici, suonano una melodia diversamente uguale, similmente diversa e ciò nonostante riescono ad iniziare ed a finire un concerto certi di aver reso comunque uno spettacolo; senza apparentemente rendersi conto che dopo due ore l’unico risultato raggiunto non è altro che quello squallido e desolante che solo la gente inutile riesce a dare: IL NULLA!. E, di primo incanto, ti viene voglia di dare ragione, di associarti, di renderti schiavo volontario di quegli altri, quelli che hanno preso una rabbia qui, un livore lì, una disperazione vicina, una rassegnazione prossima, una delusione crescente, una protesta diffusa e ne hanno fatto un manifesto politico: una bandiera che, garrendo al vento della stanchezza sociale, attira un popolo in miseria: sociale, etica, morale, economica. Poi, ascolti anche quelli e vorresti non esser capace di ragionare, non aver quella facoltà di critica che anni di filosofia a scuola ti hanno inculcato, che decenni di vita vissuta ti hanno obbligato a coltivare, rendendotene schiavo e padrone, perché ti rendi conto, ne sei capace se solo ti soffermi a pensare, che se un po’ scema il vento del disagio trasversale, quella stolta bandiera si affloscia alla tranquillità di un progetto fattibile, alla serenità di una soluzione effettivamente risolvente, alla fonte battesimale di una vita finalmente e realmente diversa: strumenti fuori dal coro, ma nulla di altro sono se non altri strumenti, magari a percussione anziché a fiato o a corda, ma solo strumenti musicali che si uniscono al coro disarmonico del vecchio presentando un unico spartito, che mono tono, canta lo swing del “ NON CI STO “ e del “ FACCIO TUTTO IO “ attraverso parole e musica plagiate da altri prima di loro e che, purtroppo e invariabilmente, serviranno altri dopo di loro: TUTTO VUOTO ED INUTILE!, continueranno e continueremo a guardare la luna e le stelle senza riuscire ad evitare IL CAMION CHE STA ARRIVANDO.
“ A ME GLI OCCHI PLEASE … “ ma non aspettatevi di veder sortir fuori un coniglio: resterete delusi, i conigli hanno COSE PIU’ SERIE DA FARE!.