... anno uno ... deche? - di Francesco Briganti

29.05.2015 09:11

Ho resistito molto poco ieri sera nel seguire la trasmissione Anno 1 sulla Sette. Non sapevo della performance cinerotica della Belen e credo avrei vissuto bene anche senza saperlo; ciò detto non capisco il senso di quell'inizio; non comprendo la ratio di quell'informazione fornita su di un piatto d'argento a chi, probabilmente e di suo, non aspettava altro; mi risulta del tutto pleonastica una disquisizione su qualcosa che, come ogni cosa di questo mondo, ha i suoi lati negativi ed i suoi positivi. Non vorrei che il fine ultimo fosse, giacché c'è sempre un fine ultimo, un cominciare a legittimare un controllo talebano sulla rete.

Sono sempre sospettoso, per mia forma mentis e per fortuna, quando senza una motivazione particolare, e chiedo scusa se mi fosse sfuggito qualcosa, escono articoli o trasmissioni fuori dal contesto del momento. Mi sembra assurdo il discutere di un ovvio, in questo caso per ore, relativo ad un parametro fondamentale come l'educazione soggettiva in una società che fa della diseducazione con ogni mezzo, ed in tale contesto inquadro la trasmissione suddetta, una propria filosofia attesa alla conservazione di un potere legittimato proprio dalla ignoranza, in ogni campo considerata, e dalla subornazione dei cittadini.

Da qui il chiedersi il perché di una, in fondo anche palese e sottilmente maligna, umiliazione di una persona la quale, minorenne o maggiorenne che fosse, aveva ogni pieno e proprio diritto di vivere la propria vita come più le aggradava. Mi risulta parimenti incomprensibile, al di fuori di una normale logica di vita di coppia, l'immortalare in un video i propri attimi di intimità, la più intima come la stessa Belen affermava, ma, come dicevo prima, fare poi di questo oggetto di pubblico divertimento è da parte del colpevole, chiunque egli fosse, uno stupro morale secondo me, quello sì, da punire alla stregua di uno materiale.

Dunque la rete; dunque le offese e gli insulti; dunque la correttezza, la educazione, la moralità di chi ne usufruisce e/o la sfrutta. Figlia del'ingegno di pochi Internet è un mezzo sempre più diffuso e sempre più utile ad una informazione alternativa e indipendente; è vero che ci si trova di tutto, dal puro al pessimo attraverso ogni sfumatura possibile, ma sta a chi naviga saper scegliere e trarne le cose migliori. Nel momento in cui si rimettesse ad una autorità terza la decisione di ciò che è bello e di ciò che è brutto, ricadremmo nel peccato di "censura" secondo canoni, gioco forza di parte e, quindi, poco condivisi e/o condivisibili.

A chi può servire un controllo a monte della rete se non ad un potere che, al momento specifico, persegue tutta una linea espressamente dirigista e verticistica?; che questo, mi parrebbe strano il contrario, avvenga all'insaputa, o meglio nell'incoscienza, della giovane giornalista e del super visore Santoro, può essere come tante altre cose al mondo, ma sul fatto che sia un altro mattone nel muro del tentativo a limitare le libertà individuali, non c'è nemmeno da discutere.

Invece di preoccuparsi degli effetti, giornalisti,politici e moralisti dell'ultima ora dovrebbero, e per compito istituzionale, preoccuparsi delle cause le quali, piaccia o non piaccia, risiedono tutte nel degrado mediatico indotto al concetto di normalità quotidiana, a quello di parità dei diritti e dei doveri, a quello del rispetto a prescindere della persona e, dulcis in fundo, alla disaggregazione ed alla destabilizzazione della scuola come da anni si assiste in "questopaese" allo sbando.

Nella vita di ognuno capita di disperarsi per gli effetti con i quali ci si confronta quotidianamente, non si riflette mai abbastanza del perché e delle concatenazioni, l'una successiva all'altra, che hanno prodotto quegli effetti; perciò, detto che una scelta quando fosse ponderata e razionalizzata, non è mai sbagliata quale che fosse, e non dovrebbe perciò produrre effetti sbagliati diventa altrettanto cristallino che se viceversa, essa non era né ponderata né razionalizzata e, dunque, occorre ribadire che è necessario SCEGLIERE IN MODO RAZIONALE ED OCULATO; nella vita, istante per istante e nelle urne quando tocca. Altrimenti, poi ...

finire su di un sito porno è il minimo che può capitare!.