... another brick in the wall ... - di Francesco Briganti

25.08.2014 08:14

L'estate è proprio finita!. Oggi la mia nipotina con mia figlia e mio genero tornano a casa loro in quel di Bologna, domani io sarò a Parma per lavoro, poi ancora dopo verso Genova e, quand'anche migliorasse il meteo di questa strana estate, più di uno scampolo di sole e di mare non sarà possibile sfruttare.
Quando si è lontani la nostalgia la fa da padrona ed il desiderio di vedersi diventa malinconia, mancanza, a volte persino bisogno dell'altro; poi, quando si sta insieme, passato l'idillio dei primi momenti, tutto ridiventa routine e con questa affiorano le personalità di ognuno, si cominciano a notare gli spigoli, si tende a ingigantirli, ci si affronta e scontra anche nei confronti di opinione ed in alcuni casi si finisce per litigare; si tiene il broncio e ci si dimentica di quel bisogno, di quella mancanza, di quel desiderio malinconico che ci ha spinti a riunirci ed a stare insieme.
Arriva, alla fine di un periodo, il momento di lasciarsi affinché ciascuno ritorni al proprio quotidiano ed immediatamente si riavverte la realtà della lontananza in divenire ed ecco che tutto riappare esattamente per quello che è: il normale scorrere della vita di ognuno, lungo la propria via, con i propri pregi ed i propri difetti e ci si rende conto di quanto sia stato stupido lasciarsi andare a momenti di scazzo o di inutile polemica.
L'amicizia, le parentele, gli affetti, l'amore, rappresentano legami che prescindono dalle opinioni, dal carattere, dalla condizione di ognuno. Ci sono o non ci sono!. Quando ci sono nulla può scalfirli e per quante ombre si possano addensare su di ognuno di questi sentimenti, nessuna di esse sarà mai tanto nera e densa da cancellarne per sempre l'esistenza e per quanti risentimenti si possano accumulare tra due o più parti, tra loro in qualche modo veramente legate. arriverà un momento, il momento, in cui ogni cosa sarà dimenticata e superata e si riassaporerà il piacere, la gioia di un abbraccio, di una carezza, di un bacio.
Mi piacerebbe poter credere che ognuno, ogni tanto, lasci la propria mente libera di riflettere sulla caducità delle cose, ed alla lunga, della vita stessa. Evidentemente, però, non è così sempre, non è così per tutti altrimenti la vita di ciascuno di noi sarebbe, e per tutti, diversa. Siamo schiavi di mille orpelli, di milioni di condizionamenti, di miliardi di convenzioni per cui ci rendiamo, spontaneamente e senza volere al tempo stesso, obbligati a comportamenti che nella quasi totalità dei casi non sono quelli che istintivamente avremmo tenuto. Nessuno, o quasi, io credo è egoista, egocentrico, truffaldino, prevaricatore, in una parola di senso comune "cattivo" per genia o per decisione razionale; tutti noi, però, lasciamo che nell'andazzo generale quella parte di noi che se ne frega di ciò che succede all'altro al di fuori del "sé" diventi preponderante rispetto alla vera essenza di ognuno ed è per questo che come le ciliege un'azione stolta ne tira un'altra peggiore e questa un'altra ancora e così via sino alle situazioni disperate riscontrabili ovunque in questo paese, in questa Europa o nel mondo intero.
Se solo potessimo riuscire, ogni volta e tutte le volte, ad impedire alle parole di sgorgare senza il preventivo filtro del sentimento e della ragione, se solo l'intorno di ciascuno fosse non una stanza sigillata dall'interno, ma una spianata senza confini libera a tutti, per tutti e di tutti non ci occorrerebbe altro che di vivere ed il vivere sarebbe esaustivo di sé stesso.
Chiedersi a posteriori il " perché " di ogni comportamento negativo sarebbe già un notevole passo in avanti, ma non servirebbe a nulla se il farlo, ricavandone una risposta sincera ed onesta almeno con il sé, non producesse quel tanto di cambiamento nel proprio essere tale da non ripetersi in situazioni uguali od analoghe.
E' per questo, dunque, che o ammettiamo sinceramente che ogni nostra manifestazione verso l'altro da noi è una pura convenzionale espressione di ipocrisia da esibire agli altri che serve per sentirci ancora "umani" oppure decidiamo, ma veramente, di essere diversi cominciando dal immediato, da ogni cosa, fosse anche la più piccola per da questa risalire una china che più si spinge verso l'alto tanto più diventa piacevole e facile da percorrere.

Le docce, gelate o no che siano, lasciamole ai buffoni ed ai mestieranti dell'apparire.