… aspettando godot … - di Francesco Briganti

13.07.2015 08:35

Qualcuno racconta che il Padreterno goda quando i suoi figli si divertono …, pensate a come si sganasci dalle risate, in queste ore, dando anche solo un occhio distratto a “questopaese” ed alla unione di cui fa parte.

Volessi rifarmi alla Bibbia mi ritornerebbero in mente Sodoma e Gomorra; molto più prosaicamente, volendo restare nel “paesano”, penserei alla peste a Milano raccontata da Manzoni; volessi semplicemente rifarmi al quotidiano vi direi di una normale (sic!) storia di usura patria ed internazionale: Equitalia e balzelli vari in forma legalizzata, corruzione, evasione e malaffare in quella criminale; “un “tispaccolafacciasenonmirestituisciisoldi” di cravattara e romana memoria fuori dai confini.

Ciò cui stiamo tutti assistendo, attoniti, spaventati, succubi e distonici è, però, la fantascienza più truce diventata presente; è la Spectre di Ian Fleming a determinare le sorti del mondo; è la protervia di una finanza la cui longa manus germanica sfrutta per sé ogni stortura. L’accanimento che si sta perseguendo nei confronti dei fratelli greci ha, secondo me e per quel che vale, due aspetti fondamentali:

a) Dare al mondo l’esaustivo avvertimento che o ogni governo riconosce a prescindere che la propria funzione è solo quella di mero esecutore di ordini superiori e del tutto estranei alle esigenze del proprio popolo o non si ha diritto di esistenza,
b) Si è disposti al definitivo genocidio di massa pur di non derogare dal punto (a).

Il “popolofratellogreco” ha in libere elezioni e per ben due volte deciso una svolta differente dal mettersi nelle mani di coloro, che complici e collusi, avevano ridotto il paese a quei minimi termini in cui è. Sin dalla elezione di Tsipras si era capito quanto questo fatto l’avesse messo in pericolo; non perché Alexis fosse un pazzo alla Le Pen o, molto più modestamente, alla Salvini, funzionali invece ed utili al sistema, ma proprio perché il “siryziano” proponeva una intelligente e realistica alternativa allo strapotere, tale mostratosi, della nazifinanziaria Merkel e C. Non ho alcun dubbio quando affermo che, se fossimo stati solo vent’anni indietro nel tempo o in uno dei tanti paesi dell’ America Latina e/o dell’Asia medio orientale e indocinese, a quest’ora guardando ad Atene staremmo osservando carri armati a far mostra di sé sulle strade e stadi pieni di persone in attesa dello stato di “desaperecidos”.

Dunque il Padreterno a divertirsi di un riso amaro ed incazzato. Nella Bibbia si racconta di una promessa fatta da Dio tesa a non ricorrere più al diluvio universale per purificare la terra; e, per questo, non saranno le acque a distruggere il genere umano; ma perché escludere le pur valide alternative quali le guerre, le pestilenze, i vari virus a comparire di tanto in tanto ed il maligno a vincere sotto le mentite spoglie di un capo di governo, di un presidente del Fmi, di una vergine (de che?) a richiedere l’impossibile in nome di una BCE che dovrebbe essere serva e non padrona?.

La faccenda divertente, se non fosse puro horror, è che la tragedia greca si sviluppa nella completa indifferenza, per quanto partecipazione vi fosse, di coloro che sin dall’inizio di una unione avevano lo stato di vittime designate; la stupida collusione di coloro che nel nome di una unione santa consentono ad una unione diabolica ogni cosa è la via che conduce ad una prossima Mauthausen, per ora solo metaforica, e ad un quarto Reich designato, oramai ed internazionalmente, come inferno terrestre meta intermedia di un disegno globale.

Perché siano stati scelti i tedeschi e non gli italiani, gli spagnoli, i francesi o, in ultima analisi, gli inglesi o gli americani mi sembra ovvio e lampante: sono il tipico esempio dello stupido al quale dato un ordine si può essere certi che non si fermerà se non dopo averlo eseguito. Tutti gli altri hanno geneticamente la presunzione del libero arbitrio e, quindi, non sono affidabili ed infatti, tutti gli altri saranno schiavi ESATTAMENTE NEL MODO IN CUI ADESSO SI VUOLE RIDURRE LA GRECIA.

Non vi sono ragioni che tengano; non vi sono torti da punire né regole da far rispettare; occorre, sempre più sfacciatamente, in patria e fuori, accelerare verso il traguardo finale e Atene è solo il primo traguardo di montagna; gli strateghi di quella finanza a determinare un percorso avevano forse pensato ad un cammino meno evidente e più indolore, ma adesso che sono ad un passo dalla vetta-ostacolo Tsipras sanno che sotto quel traguardo o si passa per primi e con distacco oppure si perde la corsa.

C’è da scegliere da che parte stare: tra quelli che spingono il carro icona di una sopraffazione palese o tra quelli a contrastare come il ragazzo a Tienanmen …

Io non ho dubbi!. VOI?.