Avanti popolo … - di Francesco Briganti
Parecchi non sanno o non ricordano. Molti preferiscono non sapere e non ricordare. Tanti sono alle prese con problemi quotidiani tali che non hanno più alcun interesse a quanto loro succede intorno. Tantissimi pur senza veri particolari problemi di sopravvivenza se ne fregano (fossi un po’ più volgare direi se ne strafottono) di ciò che gli accade anche solo un passo più in là; alle spalle di ognuno e sotto gli occhi di tutti, comunque sia, negli ultimi venti anni per cinque volte è stato commesso un assassinio ed è stato lasciato impunito. Per cinque volte noi tutti, volenti o nolenti, senzienti o incoscienti, comunque abulici, passivi e complici o collusi o corrotti o corruttori abbiamo lasciato uccidere la democrazia e siamo rimasti a guardare. Potevamo fare qualcosa?: forse si e forse no; di certo è che NON ABBIAMO FATTO!.
Lamberto Dini, Massimo D’Alema, Giuliano Amato, Mario Monti e … gli esecutori materiali, a diverso titolo e con nomi diversi coloro che trasmettevano l’ordine di uccidere; il mandante uno solo: il popolo italiano.
Ho parlato e sparlato molto, forse troppo, al momento delle primarie del Pd. Mi sono sperticato, non a tessere lodi a favore di un candidato anzi che un altro, ma piuttosto per cercare di spiegare le ragioni di una convenienza per la sinistra nel partecipare a delle elezioni aperte; ho cercato di dire che esserci e numerosi avrebbe dato un segnale di esistenza e avrebbe consentito di rafforzare un’ala notoriamente debole di quel partito limitando, quando non ostacolando proprio, la preannunciata vittoria di uno dei candidati. Mi è costato improperi, accuse come “venduto” ed altre amenità del genere senza che ci si soffermasse a riflettere su di una intelligente “furbata”, se volete, che avrebbe spinto a sinistra il Pd e convinto gli altri partitini (è questa la verità) della sinistra a cercare i motivi per una unione anzi che quelli della divisione. Pochi, anche se più di quanti i capi bastone dei partitini sembrino voler credere, quelli che da subito mi si sono associati e tanti di più quelli che via via vanno convincendosi.
Il tentativo Tsipras per le prossime elezioni europee deve avere successo, DEVE!, assolutamente e senza se e senza ma. Contemporaneamente ad esso deve, DEVE, nascere una federazione di partiti a sinistra tale da essere sicura di raggiungere il quorum minimo per entrare in parlamento e tale da poter fare da polo di attrazione per quei compagni che dal Pd sono stanche e da altrove vogliono tornare alle proprie origini. QUESTO DEVE SUCCEDERE ASSOLUTAMENTE!.
E siamo a Matteo, al sindaco Renzi, al compagno democristiano che si avvia ad essere il QUINTO ESECUTORE MATERIALE ad assassinare la democrazia in questo paese. Non serve ricordare le sue parole e le sue affermazioni espresse verso coloro che tradivano il mandato degli elettori con l’inciucio e quelle nei riguardi di chi assumesse un incarico senza averne mandato dagli elettori; la politica è questa: raggiro, tradimento, volubilità ed il peggio del peggio quando non riesce ad essere lineare con i comportamenti perché questi ultimi non sono figli di una idea e di un ideale.
Sono costretto a sperare che il nuovo premier riesca a fare ciò che si auspica, ma non senza cupi tentennamenti giacché resta il fatto che nulla è cambiato rispetto alle disponibilità del governo Letta e che esistendo la stessa maggioranza, o una persino peggiore, non verrà permesso a Renzi di fare ciò che essa stessa non ha potuto o voluto fare e, dunque, tutto l’ambaradan messo in piedi dal Pdino segretario rischia di rivelarsi “l’ennesima presa di poltrone” che potrebbe, sottolineo potrebbe, aprire la strada anche alla peggiore delle conseguenze.
Un amica ieri mi suggeriva di inviare una lettera aperta ai segretari dei “partitini” affinché li spronassi a ragionare; ma così non funziona; sia perché io sono nessuno e sia perché non dovrebbero averne bisogno. Comunque sia qualcosa si può fare: ciascuno di noi deve adoperarsi in prima persona; non costa nulla se non quel poco di tempo sufficiente a parlare con gli amici ed a convincerli a fare a stessa cosa; ovunque: al bar, nei mercati, nelle fabbriche, nelle strade e nei campi.
E’ solo così che si ricostruisce una forza di sinistra; non creando gruppi su face book o spendendosi in inutili proteste o ammucchiate romane che lasciano il tempo che trovano ed a cui nessuno, tanto meno la politica, questa politica e questi politici, badano più.
Hacia la victoria siempre, companeros: non è che l’inizio ed è l’ora di lottare!.