… Avanti Popolo … - di Francesco Briganti

25.04.2014 08:18

“ La battaglia delle Termopili ([θərˈmɒpɨliː]; in greco antico μάχη τῶν Θερμοπυλῶν, traslitterato in màche tòn Thermopylòn) fu combattuta dalle città-stato greche, unite in un'alleanza e guidate dal re di Sparta Leonida I, e dall'impero persiano governato da Serse I. Si svolse in tre giorni, durante la seconda invasione persiana della Grecia, nell'agosto o nel settembre del 480 a.C. presso lo stretto passaggio delle Termopili ("Le porte calde"), contemporaneamente alla battaglia navale di Capo Artemisio.
L'invasione persiana era una risposta allo smacco subito durante la fallita prima invasione della Grecia che si era conclusa con la grande vittoria ateniese nella battaglia di Maratona nel 490 a.C.. Serse aveva raccolto un enorme esercito e una potente flotta per conquistare tutta la Grecia. Il generale ateniese Temistocle propose che i Greci si disponessero a bloccare l'avanzata dell'esercito persiano al passo delle Termopili, ostacolando nello stesso tempo la flotta persiana presso lo stretto dell'Artemision.
Un esercito greco di circa 7 000 uomini marciò verso nord per cercare di fermare l'avanzata dei persiani nell'estate del 480 a.C.. L'esercito di Serse arrivò al passo a fine agosto o inizio settembre ma fu trattenuto per una settimana dai Greci che, sebbene in grande inferiorità numerica, bloccarono l'unica via attraverso la quale l'imponente esercito persiano avrebbe potuto raggiungere la Grecia centrale; tuttavia un abitante del luogo di nome Efialte rivelò ai Persiani l'esistenza di una via secondaria che conduceva dietro le linee greche. Leonida, consapevole di essere stato aggirato, fece allontanare il grosso dell'esercito greco e rimase a guardia del passaggio con 300 Spartani, 700 Tespiesi, 400 Tebani e, forse, qualche centinaio di altri, che vennero per la maggior parte uccisi.
Dopo questo combattimento (…) I Persiani invasero la Beozia e poi entrarono in Atene, che era stata precedentemente evacuata. In seguito (…) il re Serse (…) decise di ritornare in patria con parte dell'esercito (perdendo molti uomini per la fame e le malattie) e lasciò il generale Mardonio al comando dei restanti reparti per completare la conquista della Grecia. L'anno successivo, tuttavia, un esercito ellenico sconfisse definitivamente i Persiani nella battaglia di Platea.
Per studiosi e scrittori antichi e moderni la battaglia delle Termopili è un esempio dei sorprendenti risultati militari che si possono ottenere, contro forze molto superiori numericamente, con un esercito molto motivato che si batte in difesa del suolo della patria. L'azione dei difensori delle Termopili è inoltre ritenuta una classica dimostrazione della superiore efficacia in combattimento di un'unità militare bene addestrata ed equipaggiata. (Wikipedia)
… La battaglia delle Termopili è un esempio dei risultati che un esercito motivato, pur inferiore come numero, può ottenere contro forze superiori numericamente …
Ecco!, Noi cittadini della sinistra vera siamo come l’esercito di Temitocle e le prosime elezioni europee sono il nostro passo delle Termopili; passo dove si manifesterà ogni e tutta la nostra voglia di far valere la nostra esistenza ed il desiderio di cambiamento che non manchiamo di sbandierare per ogni dove.
Lì, lungo quel passo, noi cittadini della sinistra vera abbiamo l’obbligo di combattere la nostra battaglia di rinascita con il primo importantissimo obiettivo di fermare l’avanzata economico-finanziaria di quei poteri affamatori che stanno uccidendo un popolo ed i popoli costretti dalla cupidigia e dalla logica del capitale e del danaro a sacrifici di ogni genere non esclusi quelli umani.
Lì, lungo quel passo, noi sittadini della sinistra vera, testeremo la nostr volontà di unirci in un'unica forza riformista retta non già dal desiderio di una posizione di potere, ma da quello di tornare ad essere utili ad una causa ed a qualcuno; vi lasceremo tutti i distinguo, tutte quelle differenziazioni storicamente e sostanzialmente inutili per ritrovarci nel cortile comune della salvaguardia dei principi e dei diritti; daremo un senso ad anni persi nella logica stupida del rosso più rosso e del compagno più compagno.
Lì, lungo quel passo, noi cittadini della sinistra vera, dobbiamo dare forza a quel tentativo di riunificazione di tutte le forze radicali della sinistra che, stanche della loro stessa stupida parcellizzazione, si affiancano in un unico afflato d’orgoglio per dire all’Europa ed al mondo che l’idea socialista e comunista non ha reso bamdiera bianca al nemico, ma, anzi e tutt’altro, ha decio di riscattare la propria esistenza spendendosi, UNITA, in favore dei deboli e dei diseredati e bistrattati.
Lì, lungo quel passo, noi cittadini della sinistra vera, abbiamo il dovere di affiancarci al compagno TSIPRAS per rivendicare il diritto ad un’EUROPA diversa, un ‘Europa dei popoli e non dei mercati e del profitto, un Europa della fratellanza e della PACE.
Lì, lungo quel passo, noi cittadini della sinistra vera, possiamo dimostrare di esistere spendendo il nostro desiderio di esistenza nel continuare a combattere fino alla vittoria; se non ci saremo, tutti, uniti, determinati e pronti sarà la nostra definitiva scomparsa e non ci sarà appello.
IO STO CON TSIPRAS, PER UN'ALTRA EUROPA! … E potrò dire:
IO C’ERO!.