… AVANTI POPOLO … - di francesco Briganti

17.08.2015 08:16

… “All'atto pratico cosa significa?
"Faremo presidi davanti alle prefetture, alle banche, alle Agenzie delle entrate. Inviteremo a non acquistare i prodotti che finanziano lo Stato, le Cinque Giornate di Milano iniziarono così, con lo sciopero del fumo e del gioco. Lavoratori, artigiani, allevatori, agricoltori, tassisti, partite Iva, trasportatori, poliziotti, nessuno escluso".
Sarà uno sciopero generale (…)?
"Una serrata, più che uno sciopero. Insieme ai nostri sindaci e presidenti della Regione stiamo studiando anche il modo di rimandare il pagamento delle tasse".
Non le sembra una manovra eversiva?
"A questo punto, visti i numeri, è il governo che occupa abusivamente un posto che non gli spetta. Rimandare il pagamento delle tasse in certi casi non è eversione ma sopravvivenza. Ed è un appello collettivo che facciamo, anche ai 5 Stelle, ai Fratelli d'Italia, ai sindacati, alle associazioni di categoria".
L'autunno caldo, o anzi, i forconi (…).
"Sì, ma in modo costruttivo e strutturato. Non il casino tanto per fare casino. Una disobbedienza pacifica".
Non teme che una situazione del genere le possa scappare di mano?
"È il contrario. Organizziamo il dissenso con un obiettivo preciso, contro le reazioni di singoli che davvero potrebbero sfuggire al controllo. La gente più moderata possibile, oggi, è disperata". (Repubblica; oggi; ndr).

Quello che avete appena letto è la parte finale di una intervista. Non ci sono dubbi né tentennamenti è ciò che io auspico da molto tempo, è ciò che tantissimi di noi pensano, alcuni dicono, altri scrivono trovando quel coraggio di cui la maggior parte degli italiani è privo. E’, in ultima analisi ciò che già da tantissimo tempo sarebbe occorso fare per mettere un freno a quello strapotere economico che sta uccidendo la Grecia, che sta affamando noi e che, comunque sia, non è una terapia essendo la patologia stessa.

Ho volutamente omesso, racchiudendo dei puntini tra due parentesi tonde ogni riferimento al partito di cui il personaggio intervistato fa parte. Volevo che ciascuno leggendo si sentisse libero di approvare o riprovare senza essere mal predisposto sin dall’inizio; l’ho fatto perché quanto nell’intervista non solo è pienamente condivisibile, ma resta, oramai, l’unica cosa da fare per abbattere il dominio innaturale di chi e coloro che hanno fatto della usurpazione e della prepotenza gli unici mezzi di potere e governo.

Le risposte all’intervistatore sono di Matteo Salvini: persona alla quale non affiderei la gestione di un parcheggio abusivo figurarsi quella del governo di una nazione. Eppure, per quanto io poco consideri Salvini, efferato ossimoro politico tra fascismo e populismo sociale, io di queste parole condivido ogni sillaba, ogni concetto, ogni soluzione. Quello che mi fa specie e che quelle parole dovrebbero uscire dalla bocca di ogni esponente di sinistra che si ritenga onestamente e sinceramente tale.

Dovrebbero essere il mantra dei sindacati; i quali dovrebbero farne il grido di guerra dei giovani disoccupati, delle donne discriminate sul lavoro, quelle che ancora ne hanno uno; degli esodati; dei professori ridotti a servi della gleba; dei giudici frustrati e derisi; dei medici e degli operatori della sanità costretti ad essere passacarte senza l’autorità e l’indipendenza necessarie a fare doverosamente il proprio mestiere.

Ed invece, grande stronzata di valenza storica, in nome di una governabilità tutta effimera ed inutile completamente asservita ad una finanza eletta al rango di economia globale prima ancora di nazionale, si lascia nelle mani e nelle parole di uno, da una parte e/o di due folli dall’altra, imbecille l’uno e tre volte furbi gli altri due, il potere di raccogliere attorno ad ognuno di loro il disagio, la disperazione, il disamore per una nazione mai stato, di uno stato mai paese e di persone che non hanno mai capito cosa vuol dire essere un popolo unito.

Ebbene, italiani vil razza dannata, quelli che ancora sappiamo discernere tra il bene ed il male accettiamo quest’ultimo pur di uscire da una situazione alla quale occorrerebbe opporsi, oramai, essendo in armi e disposti a morire pur di cambiarla; ci stiamo affidando, ad ogni giorno che passa, a degli inaffidabili dei quali siamo costretti a fidarci giacché non abbiamo più rappresentanti capaci di rendersi, anche solo rendersi, credibili.

Stiamo assistendo istante per istante alla distruzione dei nostri diritti giacché costoro, I Salvini, i Grillo e i mago Merlino, quando vincessero, e perdio e purtroppo vinceranno!, dovranno risolvere una situazione ad oggi men che risolvibile e quasi disperata e lo faranno uscendo, dovranno farlo, definitivamente da ogni contesto democratico e se non dovessero farlo loro ci sarà chi ne prenderà il posto. Vi ricorda nulla il nome PINOCHET?. Il bello, è che non sarà per niente colpa loro; la colpa sarà di noi stronzi e stupidi uomini e donne della sinistra …

QUELLA VERA o di quella che, evidentemente, non ha mai avuto il coraggio di ESSERLO!.