… Avete sbagliato a votarci … - di Claudia Petrazzuolo

03.04.2013 20:12

Ho sacramentato tutti i giorni del calendario cominciando dal primo gennaio per interrompermi soltanto al 31 dicembre. Ecco cosa mi è successo: la sera di Pasqua, colpa della stanchezza o dell’ora tarda e forse mettendo in ordine nella cucina, devo aver spostato la spina del frigorifero perché, la mattina dopo, ho trovato una pozza d’acqua ai piedi dell’elettrodomestico e nel congelatore tutto pronto per essere utilizzato; il pollo della Coop alla cacciatora, i sughi che di solito avanzano, se ne fa sempre un po’ in più appunto per conservali e trovarli pronti, una bistecca per le grandi occasioni se e quando capitano, alcuni contenitori di plastica rispettivamente con fagioli e lenticchie queste ultime con zampone e ricordo del Natale, un pezzo di lingua e la sua salsa verde: insomma quelle cose così che si ritrovano un po’ in tutte le case; quelle vettovaglie che un po’ per averle pronte al bisogno un po’ perché di questi tempi non si butta via nulla si conservano per un utilizzo prossimo e che a volte si dimenticano addirittura. A parte la bistecca fiorentina che abbiamo consumato in quanto ancora cruda, tutto il resto essendo stato congelato e scongelato lo abbiamo dovuto buttare: impossibile da mangiare ogni cosa e impossibile da ricongelare; mi sono ritrovata improvvisamente a versare calde lacrime di disperazione, non per il valore intrinseco del tutto, forse trenta, quaranta euro in tutto, ma perché ho vissuto la sensazione della perdita di un qualcosa conservato per sicurezza: erano lì ed in caso bisogno, la terza settimana si avvicina sempre più alla seconda, eri tranquilla di non restare senza niente. Ho vissuto la sensazione della paura, quella sensazione che ti prende quando non hai più una via d’uscita!. Prevengo il Vostro commento e vi dico che non sto affatto esagerando, mi sono sentita persa!; e questo non è normale; non solo non lo è, ma, nel 2013, in un Italia settimo paese industriale al mondo, cofondatrice dell’Unione Europea, con quasi 70 anni di evoluzione sociale dalla fine dell’ultima dittatura, non è una cosa ammissibile: NESSUNO DOVREBBE PIANGERE MAI per un pasto che si perde, per un pezzo di pane che manca, né, tanto meno, dovrebbe mai vivere la fame né la vergogna di rovistare tra i rifiuti o vedersi escluso da una mensa scolastica per non aver pagato una retta o, ancora, vedersi privato dell’uso dell’acqua, CHE E’, pubblica da un incaricato vigliacco che nottetempo ti sigilla il contatore su ordine di un privato che pensa solo alle proprie tasche. NESSUNO!. Eppure, tutto questo in questo paese succede quotidianamente. Il divario economico tra le classi meno abbienti e quelle abbienti è sempre più largo tanto che i meno abbienti possono dirsi aver superato la soglia della povertà, gli abbienti sull’uscio dell’indigenza; entrambi i gruppi distanti anni luce dai soliti noti tra cui i bellimbusti della CASTA, dei potentati finanziari, dei ricchi e dei ricchissimi; tutti quanti, costoro, ben ignari, e li tratto dicendo questo altrimenti dovrei classificarli al peggio, da ciò che realmente succede al di fuori del loro contesto. La cosa insopportabile ad un mese e mezzo dalle votazioni è che il teatrino della miseria morale si sta affiancando a quella sociale: una persona che conosco, strozzato dalle banche, dai debiti con Inps, Equitalia per varie origini, dopo aver assistito alla chiusura della propria attivita per intervenuto fallimento ha preso un fucile e …; lo hanno fermato in tempo ed ora vive la sua propria solitaria disperazione in galera mentre la famiglia è in condizioni ancora più tristi e peggiori. Bene!, anzi Male!, MALISSIMO!: io credo che sia ora che, SAGGI O NON SAGGI, QUALCUNO si decida a fare QUALCOSA altrimenti dovremo cominciare a mettere in atto il “ NO!, TU NO! “ … utilizzando bastoni e forconi se necessario perché contro la dignità umana non ci sono giustificazioni che tengono. MAI!. Grillo o non Grillo.