… batracomiomachia … - di Francesco Briganti

20.09.2014 16:31

Tra qualche giorno il Bamboccione per eccellenza parte. Visita ufficiale negli Stati Uniti; comparsata alla sede Twitter di San Francisco ed incontro con il più italiota tra i traditori del suolo e dell’economia patria mai visti a calcare il suolo italico: quel tal maglione Marchionne che, da acquirente Crysler ha, poi, trasferito in America la peggiore spugna che i mari italiani abbiano mai ospitato: F otti I taliani A T uttogas.

Il bamboccione, invece di avere come priorità per il suo “rivoluzionario” governo lo sviluppo ed il conseguente aumento dei posti di lavoro, si sta spendendo nella migliore imitazione possibile del programma del vetusto bavoso; programma a sua volta mutuato da quell’allegra brigata dei P2isti, accolita benemerita tra i cui esponenti, il più innocente era il peggior sovversivo mai nato. I non morti ritornano; ritornano sempre.

Leggevo ieri il post di una signore la quale affermava che chi pensasse di profittare degli avvisi di garanzia inviati al padre del bamboccione per denigrare il presidentissimo figlio le avrebbe immancabilmente rotto le Balle. Ora, a parte la considerazione che qualora la “signora” avesse tali fisici attributi credo sarebbe difficile romperglieli, le concedo che non lo permetterebbe, ma scndere al trivio per significare il proprio appassionato amore per il carro sul quale si è decisa a salire mi sembra il miglior modo per dare conferma a chiunque con un minimo di intelligenza che il parco elettorale del tipo è farcito, quando non ne fosse proprio stracolmo, di quelle stesse persone che giuravano sull’esistenza di una nipote algerina di uno zio egiziano. Anche in questo caso, la tal “signora” metteva in dubbio la santità di una magistratura orologiaia e a miccia dedicata. Patrigno e figliastro, politicamente parlando, ancora una volta accomunati dallo stesso amore altrui: a quando un palo di lap dance a Palazzo Vecchio?.

E’ già da qualche anno che i sindacati stanno sulle “BALLE” al Pd; il buon rottamatore della Figc D’alema, è stato il primo a darne avvisaglie; ma con il nostro amato bamboccione le cose stanno avviluppandosi con un crescendo rossiniano. Sbaglia la Camusso quando paragona il presidentissimo alla Thatcher, quest’ultima aveva i coglioni come la signora di cui sopra … .
Sbaglierebbe ancora la Camusso quando si convincesse che i governi degli ultimi anni hanno fatto e stanno ancora facendo di tutto per distruggere il sindacato e le sue conquiste; sbaglierebbe perché alla maniera del più astruso Tafazzi, e di nuovo le balle in mezzo, è il sindacato stesso che si sta auto distruggendo non avendo mai una posizione ultimativa, accordandosi sempre più in maniera disunita e parcellizzante (vero cisl e uil?), non mobilitando i lavoratori in uno sciopero ad oltranza finalizzato ad una o la va o la spacca. In “questopaese” il sindacato si è imborghesito alla politica del confronto non rendendosi conto che in quanto a chiacchiere e promesse, mai mantenute, vincono i politici per tutto a zero.

Le feste di partito si succedono ricorrenti e puntuali come i soltistizi e gli equinozi; persino i socialisti fanno ancora una loro festa, leggi Pisa nei prossimi giorni, raccontandosi barzellette nel vano di un ascensore dove c’è ancora spazio per altre persone. I partiti della sinistra, avessero ancora un significato ed una funzione, non avrebbero alcunché da festeggiare, ma in gramaglie e con la testa coperta di cenere dovrebbero in massa andare a Lourdes a chiedere alla Madonna una grazia: quella di concedere loro una morte indolore o, in alternativa, quella di far loro ritrovare dignità e capacità di servizio. Conoscendo la bontà mariana propendo per la prima che ho scritto.

In “questopaese”, spero si legga lo schifo, i paesani si crogiolano nell’individuare in questo ed in quello i colpevoli delle loro disgrazie; ci fosse mai qualcuno che guardandosi allo specchio dopo essersi sputato in faccia la smettesse di seguire i profeti ed i salvatori della patria domenicale , vecchi e nuovi o nuovissimi che siano, e decidesse, una buona volta, che è giunta l’ora di vedere “chi è chi e cosa fa” onde finalmente, e se non per altro, agire per legittima difesa.

“ … dice ma io, … dice ma tu …, e sono d’accordo …, e che ti devo dire …, e che ti posso dire …,

ma ch’ t’ho dic’ a fa … !.