… big bang … - di Francesco Briganti

26.12.2015 10:53

Miliardi di galassie; miliardi di stelle per ognuna di esse e per ogni stella pianeti: a volte unici, a volte in serie. Ciascuno distante in funzione della sua origine e grandezza, ciascuno con le sue caratteristiche di gravità, pressione, temperatura: aridi quando non roventi, solidi quando non gassosi, freddi quando non ghiacciati. Sassi così scuri da confondersi col nero dello spazio o splendenti di luce riflessa e, infine, colorati: dal bianco al rosso all’azzurro … . Qual è quel dio che, volendo e potendo scegliere, avrebbe soffiato la vita soltanto su uno solo di essi? ...

“ Attention, please: the show must begin…!”

Trecentosessantaquattro giorni al Natale. Un anno di attesa per una celebrazione che si ripete e rinnova da più di duemila anni e che, pure, si rivela sempre nuova e gratificante. Oh!, le abbuffate crapuloniche, ciascuna in funzione delle possibilità materiali di ciascuno, non sono che la parte consumistica della vicenda ed anche se per molti sono l’unica parte, mi piace pensare che in questi ultimi in fondo in fondo lo spirito natalizio sia comunque presente a rendere gratificazione ad una vita, forse, arida e senza speranze prospettiche.

E’ nato ieri eppure, se volessi amareggiarmi ed amareggiare dovrei scrivere che sta già morendo; volessi fare, a pié pari, un salto nel passato remoto, dovrei scrivere che Egli sapeva ogni cosa del Suo futuro vicino e lontano e del nostro; dovrei lasciarmi andare, pur mantenendo intatta la mia fede in Uomo capace di elevarsi all’altezza del proprio Dio, a considerazioni negative circa la inutilità della Sua nascita e del Suo sacrificio; dovrei pensare ad un calcolo sbagliato nelle previsioni ed ancor di più nelle realizzazioni di un credo lasciato nelle mani di uomini che su quell’Uomo non sarebbero degni nemmeno di alzare uno sgaurdo pentito per quanto si ammettesse in loro una, sia pur piccola, capacità di ravvedimento.

Ma io, stamane, preferisco pensare a Lui non come ad un uomo la cui esistenza è storicamente certa; a Lui non come palestinese, accidentalmente, per nascita e luogo, di religione ebraica, ma come rappresentazione umana dell’infito universo, chiamatelo Dio se volete, discesa su questo sasso perduto nell’infinito a mostrare un esempio concreto di come si possa, solo volendo, senza tanti sforzi ed armati di una convinzione inalienabile, da soli, cambiare, non solo il contemporaneo, ma, e di più, il prosieguo futuro di tutti ed ognuno. Preferisco credere in una essenza di cui tutti siamo dotati; preferisco guardare al domani come al giorno della rinascita possibile e non come quello a segnarne uno di meno nello spazio vitale.

Quindi immagino e fantastico; mi lancio alla speranza che già da ieri, come per miracolo, il mondo abbia fatto tesoro di una stella cometa fermatasi a segnalare una capanna partenza di una nuova evoluzione umanitaria attesa al trascendente, vissuta come rispetto per la vita quale che sia la sua espressione: religiosa, politica, sociale. Mi piace lasciarmi cullare dal sogno che vede dei saggi: un arabo, un ebreo, un bianco, un nero,un etero, un omo, un primo, un ultimo, un ricco, un povero, un padrone, uno sfruttato, maschi e femmine, unirsi in carovana e procedere spediti a significare che la buona novella è stata recepita e compresa; a rendere, così, ragione che non ci sarà più bisogno di croci ad ottenere clemenza e perdoni; che colpe e protervie hanno cessato di esistere e quel Bimbo può finalmente aspettarsi una vita serena e al termine di una lunga, lunghissima vita, morire di vecchiaia.

Non voglio pensare alle buffonate dei potenti a comandare; non voglio perdermi nell’odio per gli intrallazzatori, per i criminali, per gli egoisti, per gli ignavi; non voglio sciupare il mio tempo a considerare quanto diverse potrebbero essere le cose; voglio concentrarmi in quello che io farò da domani affinché diverse lo siano effettivamente; voglio essere il cambiamento in me e l’esempio da seguire; voglio essere, nel mio piccolo, il Cristo a predicare ed a fare proseliti; voglio avere degli apostoli che seguano il mio dire ed il mio fare così che, a loro volta, creino un seguito a fare altrettanto fino a raggiungere la vittoria finale e completa; voglio essere quell’ Uomo e non voglio una croce nel mio futuro. E per ottenere questo, io credo basti poco a me e ad ognuno; in fondo e comunque la si pensi, siamo o no …

tutti ad affollare lo stesso sasso?.