BREXIT – di Gino Gatto

30.03.2017 10:04

    E' ufficiale l'uscita dalla UE da parte del Regno Unito con l'attivazione dell'art. 50 del trattato di Lisbona; tra i commenti oltre le frasi di circostanza emerge il vero pensiero dellaCASTA EUROPEA”, proferito dal lussemburghese presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, toni duri dietro quella frase tanto corta quanto grande: “...ci rimpiangerete...” - ma de che? - forse dall'austerità dettata dalla falsa primadonna Angela Merkel?... che pur conservare la poltrona fa carte false facendo diventare incenso il fetore col quale, in verità, dovrebbe incensarsi?!

    Ogni distacco è traumatico e carico di fiele, però civilmente bisogna farsene una ragione che ad ogni “benedetta unione” corrisponde un altrettanto “benedetto divorzio”, sicuramente doloroso ma che va accolto come decisione di un amore ormai in declino; risulta pertanto fuori luogo la frase

del presidente Juncker.

    Ritengo che gli Inglesi abbiano visto lungo nel non concedere la sovranità monetaria, contrariamente all'Italia e altri Stati membri. Sovranità monetaria significa essere sul mercato internazionale con una propria identità e non facenti parte di non meglio definita entità in fase di concepimento; gli Inglesi si trovano avvantaggiati perché non sono mai usciti dalla scena internazionale, la catastrofe annunciata del dopo voto si è dimostrata una clamorosa bolla di sapone, le borse non sono crollate, l'economia inglese non è caduta nel baratro, …, checché ne dica il Signor Juncker & Co.; mentre i restanti popoli dell'Unione Europea hanno di che meditare.

    Commercialmente l'Unione Europea è un'entità potenzialmente valida, ma sicuramente non nei termini, risoluzioni e regole in atto. Già dai primi vagiti della neonata Unione si sono notate numerose crepe che nonostante le sollecitazioni dei cittadini, nulla è stato fatto per correggere il tiro. Partiamo dalla parità monetaria, dove calcoli strategici hanno fatto si che il deutsche mark ottenesse una parità 1:DM 1 mentre la lira italiana si posizionava con una parità 1:£ 1936,27; quando un DM contro una Lira era di £ 990, senza troppe lauree e/o master in economia risulta evidente che qualcosa non quadra.

    Il debito pubblico, ectoplasma astratto costruito a tavolino sulla base dei bilanci di ogni singolo Stato “DICHIARATI”; risulta evidente che un'abile manipolazione avrebbe ricucito una perduta verginità. I fatti dimostrano che nel periodo di osservazione dei bilanci degli stati membri, la virtuosa Germania si trovava a navigare in situazioni non proprio floride e virtuose, per non si sa quale virtù è riuscita ad ottenere la parità 1:1 – ai posteri l'ardua sentenza!

    Sin dai primi mesi dell'utilizzo della nuova valuta, tutti i governi hanno vigilato affinché venisse applicata la giusta conversione, a quanto però in Italia è tornato più facile fare il calcolo della “massaia” pane a 3000 lire, …, facciamo € 3,00; seguiti a ruota da imposte e balzelli pubblici vari, con notevole tornaconto e conseguente salasso; venne pure costruita la frase: “...stipendi in lire e prezzi in euro...”, frase che simpaticamente la dice lunga. La mancata applicazione di listini comunitari, di tributi comunitari fanno si che l'Unione Europea sia una tremenda bufala.

    Gli arrivi in massa di popolazioni extra europee, simili ad una vera e propria invasione delle coste siciliane o italiane che però sarebbe meglio identificare come europee, poiché altri non è se non il confine sud dell'Europa; ma l'Unione Europea se ne sta a guardare emanando diktat, ognuno però continua a zappettare il proprio orticello.

    Penso sia evidente che personalmente mi dissocio dal pensiero del presidente Juncker e auguro un felice futuro al Regno Unito, nell'attesa di poter sentire dichiarata l'attivazione dell'art. 50 del trattato di Lisbona da parte dell'Italia.