buona serata mondo, perché .... "kamikaze contro moschee; più di 150 morti". - di Francesco Briganti

20.03.2015 22:42

Sono un tipo fumino che sa di esserlo e, dunque, tranne quando proprio non riesco più ad reggere una situazione e quindi scoppio con una deflagrazione che fa paura a me stesso, cerco di ragionare sulla cose evitando nella maniera più drastica di ricorrere a mezzi ed a modi imparati in tempi oramai lontani nel tempo, e sopratutto, nelle consuetudini. Detto questo, però, a tutto c'è un limite anche ed in articolar modo alla sopportazione.

Che si lascino dei pazzi andare in giro per il mondo e si segua la logica del "fintanto che si ammazzano tra di loro ..." è una cosa da animale saprofago e non da esseri umani. Quando c'è una pestilenza, una pandemia, individuato l'agente patogeno lo si distrugge quando non si contino più i caduti e non si riesca a trovarne una cura o un vaccino.

Ai giorni nostri c'è una epidemia chiamata ISIS che è la peggiore forma di infezione che le società moderne possano contrarre; si sta allargando senza confini colpendo, per ora, a macchia di leopardo, ma come tutte le infezioni e con la facilità di movimento che oggi ognuno ha non può più considerarsi solo un rischio il suo diventare una pandemia.

I califfi dello stato islamico non hanno futuro e sopra tutto sanno di non avere futuro. Essi finiranno col essere distrutti perché sono il male puro e anche per una pura questione numerica essi finiranno per soccombere; eppure, pur sapendolo, continuano a colpire senza curarsi delle conseguenze e dunque ci deve essere un perché del loro agire. A me questo perché sembra proprio consistere nello scatenare una guerra nei loro confronti, forse nella speranza che proprio come ogni guerra, ed in special modo in tutte quelle, sin qui, senza onore, quelle combattute per l'interesse sporco di un pozzo di petrolio o di qualsiasi altra cosa di materiale, essa venga combattuta senza essere esaustiva alla risoluzione di un problema finendo per essere esattamente la genesi di un effetto peggiore e successivo. In sintesi questi signori vogliono, secondo me, il caos,nella certezza, se la storia insegna qualcosa, di poterne, poi, ancora restare lì per raccogliere frutti ancora più succosi e grossi.

Perché è questo quello che hanno generato le guerre sin qui combattute e l'ISIS ne è la conferma peggiore. Prima di dei califfi, ci sono stati i talebani, quindi c'è stato Bin Laden; prima ancora Gheddafi ed ancor prima Saddam, gli Ayatollah, e tutti coloro che appoggiati ed usati da questi e/o da quegli ne sono stati successivamente traditi ed abbandonati al proprio destino: la vendetta degli assassini ad uccidere i loro stessi mandanti. Ovunque siano, comunque siano, qualunque siano!.

Io sono un pacifista sono contro la guerra a prescindere, ma contemporaneamente sono per quanto dice la stessa Bibbia: " ... c'è un tempo per vivere ed uno per morire, c'è un tempo per la pace ed uno per la guerra ... ", c'è, come somma considerazione, il tempo di difendere sé stessi, i propri figli, le proprie convinzioni, il proprio modo di essere. Nessuno tocchi Caino, ma che Caino non profitti di questo giacché lasciarsi uccidere non significherebbe essere pacifisti, significherebbe soltanto morire lasciando a quel Caino il dominio di ogni cosa.

Quindi non c'è contraddizione nel dichiararsi ed essere un "gandhiano" ed allo stesso tempo predicare per una soluzione esaustiva di un problema; nel dichiararsi essere umano e nel difendere a costi estremi gli esseri umani; nel propugnare una lotta dura, definitiva, esaustiva contro coloro che non sentono ragioni e perseguono i loro sporchi giochi a costi altissimi di vittime, di sangue, di orrori senza fine.

In ultima analisi e questa volta tutto il consesso civile a cominciare da quel mondo islamico tra le prime vittime del ISIS deve, DEVE, impegnarsi in una guerra totale e definitiva contro quei CAINO che esso stesso ha generato; senza finzioni, senza mezzi termini, senza nessun retro pensiero a favore di questo o di quello. Poi, una volta distrutto e per sempre l'effetto, tutti insieme, ogni potente di questo mondo, seduti intorno ad un tavolo, guardandosi negli occhi, andrà ammesso quell'agente patogeno, andrà confessata quella causa che ognuno già conosce e che risponde al nome di "strategia politica" che, quale che sia l'angolazione da cui la si guarda, nella vita di un paese, nella situazioni tra paesi, nel prosieguo di questo mondo è ...

la madre di tutti gli effetti e di ogni infezione!.