Buoni e cattivi (S&P) - di Francesco Briganti
A mio parere, g li americani sono storicamente degli arroganti; gli americani, popolo con radici storiche poco più longeve del nostro rinascimento, hanno da sempre la presunzione di essere i guardiani del mondo; gli americani, sterminatori di indiani, unici tra gli uomini ad aver usato l’atomica, incapaci a capire quando è il momento di smettere qualcosa, razzisti autogeni al punto da rasentare la stupidità, hanno, però, lo sguardo lungo sulla economia, hanno un particolare bersaglio nella finanza ed hanno, forse, capito gli errori da loro commessi nella genesi di questa crisi mondiale; quando si tratta di soldi, come farli, come spenderli, come ricavarne il maggior profitto possibile, non hanno eguali: gli americani, perciò, quando ne parlano, nove su dieci, sanno quello che dicono!. S&P è un’agenzia di rating americana.
“ … Abbiamo notato che Renzi ha fatto alcuni progressi con il suo Jobs Act", tuttavia "non crediamo che le misure previste creeranno occupazione nel breve termine. Come conseguenza il già elevato tasso di disoccupazione, potrebbe peggiorare fino a che non arriverà una sostenibile ripresa economica …".
Quanto su è parte del giudizio di quella agenzia sulle innovazioni renziane, sul progetto lavoro, quindi ancora una sentenza di condanna nonostante l’abolizione dell’art. 18. E’ facile prevedere che gli investitori americani, loro certamente, non faranno a botte per portare i loro soldi nel nostro paese; quindi, nonostante tutto il suo battage mediatico due cose certe Renzi l’ha ottenute: ha indebolito i lavoratori italiani e si è giocato un continente oltre atlantico.
Visto che lo scopo più volte sbandierato per sollecitare l’abolizione del malefico 18 era proprio quello di incamerare soldi dall’estero c’è solo da sperare che Europei ed Asiatici, considerino gli americani degli stupidi e quindi portino i loro investimenti in questo paese.
Già me li vedo i francesi, ad esempio, chiedere di investire nelle imprese romane, quelle che fruttano più della droga; sospetto file di inglesi al confine in ressa tra loro per poter diventare soci dei casalesi o degli esponenti dell’economia di Corleone e Partinico; notizie di corridoio danno i tedeschi alla ricerca disperata delle azioni dell’Ilva, dei cantieri navali di Genova, delle aziende agricole del veneto e della Emilia Romagna. Giapponesi, cinesi ed indiani, invece, corrono l’alea del viaggio in mare su imbarcazioni di fortuna pur di arrivare primi a comprare azioni dell’Expò milanese, del Mose veneziano, o di quella futuribile linea ferroviaria, gloria mondiale, che è la TAV. I coreani, loro sì che hanno capito tutto, sono suddivisi tra la Salerno Reggio Calabria e le sponde di Scilla e Cariddi in attesa del ponte sullo stretto.
Non c’è che dire, noi italiani siamo come sempre i più fortunati; dalle primarie del Pd è uscita una lampada magica e dal suo interno, (s)frega oggi (s)frega domani, esce ogni volta il più becero dei politici di destra, il più ignaro tra quelli che dovevano sapere, il più incantato tra coloro che dovevano avere gli occhi aperti, il più inutile tra quelli che si dicono di sinistra.
Sinistra?, centro!. Centro?, destra!. Destra?, fascio!. Fascio?, no, democrazia decisionista!.
Siamo allora alla condizione, non secondo S&P, ma a detta di tutti gli italiani, di certo a detta di quelli che vivono il paese e non lo guardano attraverso un televisore o attraverso uno spot del governo, alla condizione di BBB-, siamo cioè alla frutta, quella raccolta tra gli scarti di un mercato. Quel mercato globale a cui non basta ancora che questo popolo sia sempre di più alla fame, ma ne pretende la carcassa corrosa, putrida e verminosa per poterne acquistare a trenta denari le spoglie. Renzi sta facendo di tutto per accontentarlo.
Consiglio ad ogni italiano di far scorte di pezzi materiali del paese; che so, pietre delle dolomiti, scorci del golfo di Napoli, cannoli palermitani, code alla vacccinara, tortelli di zucca, risotti alla milanese, la pizza!, presto e come souvenir varranno più di un gioiello di Tutankamen.
Anzi, varremo tutti come delle mummie!.