… campa cavallo … - di Claudia Petrazzuolo

12.04.2013 07:45

La statistica è una scienza esatta. Se i sessanta milioni italiani mangiano trenta milioni di polli questa scienza matematica ci dice che ne abbiamo mangiato mezzo a testa; ora, però, se sei milioni di italiani hanno mangiato dodici milioni di polli e gli altri 54 milioni di italiani si sono divisi gli altri diciotto milioni di polli, questo nella pratica realtà significa che c’è chi ha avuto un ala, chi un boccone del prete, chi un osso da spolpare, chi un po’ di pelle, chi un collo e chi, addirittura, è rimasto solo a guardare. Dunque, statisticamente, l’Italia è un paese in cui si mangiano i polli, cucinati nei modi più vari e saporiti, ma si trascura il fatto che mentre qualcuno si “abbuffa”, qualcun altro fa la fame.
Gli onorevoli: deputati, cittadini, senatori e altri titoli arriveranno, comunque vogliano lor signori essere chiamati, esistono; ve lo giuro; io, come Voi del resto, li ho votati, non li ho scelti, ma li ho votati; li ho visti arrivare; li ho sentiti parlare; ho apprezzato lo sguardo limpido e cristallino di alcuni e ho sofferto l’alterigia e sfrontatezza degli altri più numerosi e vecchi quale che fosse la loro estrazione ergo, ho pensato, essi sono dunque fanno; ma … il tempo passa e nuovi giri della ruota della tortura si avvicendano senza tregua, perché, comunque sia, è ormai ufficiale che i soliti noti vedranno allungarsi a dismisura la loro sofferenza ed il loro dolore.
Non ce lo aspettavamo, anche se un po’ lo sapevamo e qualcuno l’aveva anche messo in bilancio: io ad esempio!, così sia pure per un eccesso di cautela, da qualche giorno sto facendo incetta, nei vari discount, delle cibarie a minor prezzo: siamo al dodici del mese e guardo con preoccupazione ai prossimi venti giorni chiedendomi se il coreano ce li farà vivere nelle nostre solite ambasce o se, le stesse avranno un’aureola radioattiva e tra una pila di carne in scatola ed un’altra di fagioli, nella mia mente serpeggia la curiosità di sapere come mai tutti attendano, quasi fosse opera divina, un’elezione condivisa di un altro Presidente “cerchiobottista” fermamente e vibrantemente soddisfatto e nessuno parli più di una patrimoniale forte che dia respiro all’economia togliendo ai ricchi per dare ai poveri; aleggia, nel vuoto pneumatico di ogni testa, passando da un pizza congelata ad un formaggio bavarese in sconto, la meschina e fatua soddisfazione, per l’annuncio di alcuni “politiconi” del taglio di una parte dello stipendio, ma non della rinuncia alle auto blu ed alle scorte tanto status symbol quanto inutili per la gran parte; veleggia nel mare magnum della indigenza generale e le casse di “Royal Cola” la promessa renziana del taglio dei parlamentari, dell’abolizione delle province, del ritorno al mattarellum e quella di un Berlusconi, nano della patria di fare, oggi e subito e sicuramente, ciò che mai ha neppure tentato negli ultimi vent’anni. Frugando tra gli scaffali del discount non trovo su quello dei giornali di ieri, di oggi e di domani annunci trionfalistici a gridare ad otto colonne che finalmente ci sono i fondi per rinverdire le risorse degli organi di giustizia, della pubblica istruzione o della sanità; passeggiando tra il banco frigo della carne tedesca e delle polpette rumene, della feta greca e del kebab arabo in buste congelate sorrido intensamente per la durezza dei puri e la finta accondiscendente ignavia dei mosci e colpevoli; ed ancora, nel mentre osservo perplesso il prezzo di uno shampoo antiforfora a 28 centesimi gioisco assieme alle frotte di disoccupati, esodati, cassintegrati, operai, studenti, piccoli e medi gestori di impresa per l’annunciato ed in conto pagamento di 20 miliardi di debiti statali la cui persistenza è tanto datata quanto altrettanto difficile sarà vederne la carta moneta; infine pagando alla cassa un salatissimo conto di una manciata di euro, non mi sembra di scorgere all’orizzonte manifestazioni festanti di popolo, giovani, vecchi, uomini o donne che siano, perché qualcuno ha annunciato loro un prossimo, nonché “inciuciato” o no, governo .
Mi sto avviando lentamente verso casa e contemporaneamente gli onorevoli deputati, cittadini e senatori, altri titoli suggestivi arriveranno statene certi, continuano il balletto sacrilego delle riunioni vuote, dei consessi auspicanti, delle discussioni fruttuosamente infruttifere, dei talk show dalle inconcludenti conclusioni a scontrarsi con il muro di maschere carnevalesche che ciascuno dei soloni, antichi, moderni, nuovi e futuribili, attori della politica indossa indegnamente ed impudicamente.
E’ per questo che ci siamo dannati ed ancor ci danniamo? Onestamente, avrei sperato di NO!. ma tant’è, siamo in Italia e siamo Italiani …