… cantami o diva … - di Francesco Briganti

20.01.2015 14:13

“ Mi vogliono pugnalare alle spalle “ (Renzi; Repubblica; oggi; ndr).

Narra Omero che i Greci ad un certo punto del assedio a Troia si rendessero conto del come sarebbe stato molto difficile vincere la guerra; ne erano talmente sfiduciati che tra le loro fila cominciava a serpeggiare sempre più forte il desiderio di tornare a casa quando, l’astuto Ulisse, illuminò la scena con la pensata del cavallo. L’enorme simulacro fu fatto e abbandonato sulla spiaggia deserta dalle navi tutte sparite e nascostesi dietro un promontorio. I troiani convinti di aver sconfitto gli invasori portarono la grande bestia di legno tra le loro mura decretando così la fine di un popolo glorioso e la distruzione di una città stato la cui ubicazione fu dimenticata, poi, per millenni.

Sull’altra sponda del Mediterraneo, secoli dopo, Publio Virgilio Marone, letterato e poeta, fece risalire a cotanta distruzione la fondazione di Roma dandone il merito al sopravvissuto troiano Enea. Dunque, esagerando i rapporti esistenti tra una causa ed i suoi effetti nel tempo, possiamo dire che i nostri guai moderni sono la diretta conseguenza di una mela, di una donna di facili costumi, della furbizia di un uomo, di un cavallo ingannatore e di una fuga verso altri lidi gridando al mondo al inganno ed al imbroglio.

Pensateci un attimo, cosa vi ricorda?!. Io direi che sembra il quadro della nostra situazione politica: oggi, nel 2015, nel nostro parlamento. A ciascuno di Voi decidere chi è cosa !.

Mi divertivo ieri, ma proprio mi dilettavo addirittura, nello scrivere che siamo al principio di una fine ed anzi alla fine di un principio. Intendevo dire che gli ultimi atti di un fatto scenico, in realtà, non sono altro che i prodromi della scena seguente e dunque, viste in questa ottica, anche le cose più astruse o a sembrare slegate tra loro, assumono un preciso significato e rendono ragione di una consecutio stabilita a priori.

Napoletano abbatte Berlusconi; evita il caos nominando Monti il quale fallisce al cospetto di un popolo che, mediante il voto, ratifica che non vuole inciuci. L’inciucio, però, non è il mezzo è il fine ed allora come fare?. Ecco che si comincia a costruire il cavallo e nel frattempo si tentano accordi che saltimbanchi, complici o semplicemente stupidi, rifiutano sdegnati e si realizza il secondo atto quello del finto combattimento tra Ettore ed Achille: quale Renzi e quale il nano fate voi. In tutto questo il cavallo è finito ed entra nelle mura accolto come il salvatore della propria patria politica: inizia la distruzione sistematica della Troia, in tutti i sensi considerata, italiana.

Ora, mentre la città stato è in preda alle fiamme di una situazione sempre più grave quel cavallo vuole trasformarsi in un Enea a traghettare verso altri lidi anche ingenui, ignari e stupidi ed illusi, sottomessi e finti compagni di cordata e siccome vede in pericolo la riuscita del proprio progetto distruttivo lancia lai al mondo gridando al tradimento affinché quegli ingenui, ignari e stupidi ed illusi, sottomessi e finti compagni di cordata facciano corpo unico e spingano nel mondo dei reietti gli ultimi pompieri al incendio divampante.

Queste grida di aiuto saranno, poi, le giustificazioni già pronte per avallare un presidente accomodante ed accomodatore e saranno, addirittura, il tormentone ripetuto per gli stupidi troiani che ancora correranno a votare un redivivo Enea in caso di caduta del governo e di nuove, già vecchie, elezioni.

Io come Omero e Virgilio?; io come una Cassandra maledetta che vede solo nero e, addirittura, porta sfiga?; io come il protagonista di una novella di Pirandello?.

NO … !,

soltanto un io, e ce ne fossero, stufo di essere preso in giro!.