… Caron dimonio con occhi di bragia … - di Francesco Briganti

02.08.2015 08:13

“ L’ allarme della Corte dei Conti; Tra il 2010 e il 2014, gli amministratori hanno subìto tagli per circa 8 miliardi, che hanno dovuto compensare con "aumenti molto accentuati" delle tasse locali (+ 22%) "per conservare l'equilibrio in risposta alle severe misure correttive del governo". … (Repubblica; oggi; ndr). “

“ La corte dei conti (o, in alcuni paesi, tribunale dei conti) è un organo dello Stato, presente in vari ordinamenti giuridici, con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo o vigilanza in materia fiscale sulle entrate e spese pubbliche all'interno delbilancio dello stato (finanza pubblica). La corte dei conti è presente in vari paesi di civil law, per lo più di tradizione latina (Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Romania, molti paesi francofoni ed alcuni latinoamericani, tra cui il Brasile, ecc.), ma anche, ad esempio, in Turchia; esiste anche una Corte dei conti dell'Unione Europea. … (wikipedia). “

Io amo il mio paese. E più sento di amarlo e tanto più disprezzo “questopaese”. Io amo le persone, tutte ed ognuna, comunque ed a prescindere; ma quanto più forte è in me questo sentimento tanto più provo odio e disprezzo, accorato e profondo, per la gente, per come essa consente la trattino, per quella che parrebbe indifferenza essendo invece e solo meschino, stolto egoismo, per una classe politica che di quel meschino, stolto egoismo si giova per continuare ad essere, mostrandosi tale anche e senza vergogna, lurida, sfrontata, asservita, utilitaristica ed auto referenziata e leggittimata; dunque, prevale in me, lo schifo per un paese di sorci governato da zoccole, figlie e madri di altrettante zoccole.

Il mantra recitato in ogni dove dalle iene sorridenti e sodali del capo del governo, iena ridens dominante, è quello di chi fa, di chi cambia, non importa come; di chi, finalmente e dopo anni di struggente paralisi, è intervenuto per aggiustare ogni cosa. Quelli che come me, e sin dal primo momento, hanno lanciato l’allarme sulla “gianobifronte” essenza dell’uomo al comando, vengono tacciati di incontentabilità, sono accusati come “bastian contrari”, sono visti, altro mantra governativo, come “gufi jettatori” di un mondo splendido splendente ed in fase di rinascita e crescita quando e addirittura non fossero classificati come sporchi comunisti e/o sovversivi ed anarchici.

Che questi cambiamenti, questa rinascita e crescita, questo fare millantato e senza costrutti sia, poi, alle spalle, sulle spalle ed a “ magna inculatio “ dei soliti noti, importa poco a chi, e solo per ora, crede che di quei soliti noti non fa parte o è decisamente su di un piano differente.

Da qualche tempo e sempre più di frequente, però, alla voce di quei gufi jettatori si aggiungono voci ufficiali di organi dello stato; ha cominciato la Corte di Cassazione, ha proseguito in contemporanea l’Istat, ha più volte confermato la Corte dei Conti; tutte ed ognuna si sono aggiunte ai sindacati, a quei partiti decisamente all’opposizione, alla Confindustria, quest’ultima sia pure per ragioni prettamente soggettive, a quelle frazioni di partito ignavi e indecise, ai lamenti ed alle proteste ad elevarsi da ogni parte del paese e, dunque, questo governo il cui sostegno già supportato da solo un 20% per cento degli italiani aventi diritto al voto si loda e si lorda di vanti e millanterie che sempre in meno riconoscono come meriti effettivi.

Ragioni di democrazie e di diritto costituzionale vorrebbero che in una tale situazione si facesse una seria auto analisi e si rendesse nelle mani del Capo dello Stato un mandato figlio di un abuso, di un sopruso e di uno sporco tradimento.

Nel mio paese, quello che io e tutti noi amiamo, ai tempi in cui la rappresentatività politica diffusa e rispettosa del particolare era un orgoglio e non una disgrazia come ci hanno convinti che fosse, questo sarebbe successo: il governo sarebbe caduto, ad esso ne sarebbe successo un altro aggregatosi, tra simili, attorno ad uno scopo risolvente, oppure si sarebbe andati a nuove elezioni senza paura che un popolo cosciente, che si sentiva, comunque, rappresentato, premiasse criminali ed imbroglioni lasciando alla coscienze di quei criminali e di quegli imbroglioni la soddisfazione della più ampia delle ASTENSIONI.

Un popolo cosciente !. Non lo siamo più, dando per scontata la irreale presunzione che gli ITALIANI siano un popolo.

Abbiamo abdicato dai nostri sogni e dalle nostre speranze; abbiamo delegato la nostra dignità ed il nostro orgoglio a delinquenti comuni che definire politici sarebbe come dire che Babbo Natale e la Befana sono l’altra faccia di Gesù e della Madonna; abbiamo lasciato che quel meschino e stolto egoismo di ognuno diventasse la genesi di una morte annunciata e senza ritorno. Una morte per ora materiale solo per i più deboli ed i più afflitti, ma, giorno per giorno e sempre più, a trasformare la vita degli ancora vivi ...

in quell’inferno in terra che oramai tutti conoscono.