C’era una volta … - di Francesco Briganti

10.07.2013 08:29

Voglio, devo, raccontarvi una storia. Tanti anni fa, in una terra molto lontana, viveva un ragazzo di belle speranze e di grandi ideali. Aveva un sogno, quello ricavato dagli insegnamenti di buoni maestri, credeva, infatti, che fosse possibile cambiare il mondo. Erano anni particolari, anni di subbugli giovanili, anni di rivendicazioni di ogni tipo, anni in cui si sognava la fantasia al potere”. Erano gli anni della gioia di vivere e dell’inesperta speranza sistemica di ognuno di quelli che non avevano ancora vent’anni!. Erano gli anni di “… una risata vi seppellirà!. Gradatamente induritosi alle e dalle vicende quotidiane salì un giorno su di un treno che lo portò lontano per essere addestrato alla difesa della patria avendo la fortunata sfortuna o, forse meglio, la sfortunata fortuna di entrare a far parte di un corpo speciale che, per dirla in breve, scimmiottava nei modi e negli scopi, certi reparti americani di assalto. In un duro addestramento imparò a guardarsi attorno, a memorizzare interi discorsi, l’uso di un pugnale ed i punti bersaglio da colpire per stoppare sul nascere una qualsiasi reazione, l’uso di un fucile a ripetizione con cui colpire un bersaglio a 600 metri di distanza nonché l’uso di una 7,65 che silenziata, uccideva chiunque sino a 50 metri di distanza. Divenne sua forma mentis e proprio comportamento abituale l’insegnamento principe: “ … non devono vedervi … perché quando lo faranno se riusciranno a farlo, per loro deve essere oramai troppo tardi ...!”. Le risultanze e le opere conseguenti fanno parte di un’altra storia. Oggi come allora questi gruppi speciali esistono ancora e nascono geneticamente predisposti ad esser conosciuti da poche persone perché i loro mezzi ed i loro scopi quasi mai sono confessabili o sono ligi a quelli che sono normali comportamenti; il fine ultimo è la coa più importante e gli ostacoli che vi si frappongono solo se non possono essere abbattuti, quale che ne sia il mezzo usato, si cerca di aggirarli partendo dal presupposto che il nemico morto è l’unico che non ti darà più fastidio. Nel prolungarsi di quegli anni ed in quella terra lontana molte di queste esperienze sposarono un’ideologia politica andando a costituire dei gruppi armati che. celati sotto varie bandiere, a volte contrapposte, tentavano un sovvertimento dello statu quo, anche allora come oggi, sia pure in misura differente, schifoso per quelle persone che tiravano la carretta e sudavano la vita; ma la guerriglia non è la guerra e se non ha l’appoggio incondizionato del popolo in mezzo al quale ti nascondi è destinata al fallimento e tanto più quanto in più ci sono membri di una estrazione diversa da quella di un addestramento mirato ed ancor di più quando fossero presenti delle menti traditrici a perseguire obiettivi altri differenti da quelli dichiarati: l’uccisione dell’uomo politico, diventa così un inutile assassinio dopo la vittoria politica del suo sputtanamento. Ma, anche questa è un’altra storia. A distanza di tanti anni, in quella terra lontana, i buoni maestri sono stati sostituiti dai cattivi maestri; i sogni dei ragazzi non sono più concentrati sul desiderio di cambiare il mondo e tendono al facile successo, al posto sicuro, al sotterfugio ed alla via più facile e corta per raggiungere uno scopo realizzando così ciò che lo stato di quel paese aveva imparato dall’esperienza dura degli anni precedenti e cioè se il pericolo per la sopravvivenza di una casta politica e del suo sistema operativo viene dai giovani, allora sono i giovani che devono essere indottrinati e resi deboli ed ignavi con una subliminale e continua deviazione dei loro percorsi mentali affinché quand’anche disperati essi non sappiano unirsi e soprattutto non sappiano agire se non urlando come animali al macello!. Come finisce questa storia non si è in condizione di dirlo; perché quello che una volta insegnavano ai gruppi speciali, oggi lo hanno messo in pratica a loro uso e consumo e quindi, ogni qualvolta loro sembri che qualcuno stia per accendere una miccia risolutiva, ecco che qualcun altro o qualcos’altro interviene a spostare l’attenzione di quel tanto che basta per deviare il corso degli avvenimenti ed allora si assiste ad una stupenda vittoria sportiva, allo sputtanamento urbi et orbi di questi o di quegli, alla comparsa improvvisa di un messia risolutore o alla cattura di quel criminale o di quel grande pedofilo o di quel grande intrallazzatore: fotogrammi di momenti che tengono banco solo il tempo necessario a ché quella famosa miccia venga spenta senza troppi danni ad apportare. Quella generazione che voleva cambiare il mondo si è lentamente fatta cambiare dal mondo sino al punto da cedere la patria potestà e l’educazione dei figli a dei surrogati il cui unico scopo era quello di giungere a ciò che oggi vediamo: C’E’, OGGI, L’ITALIA.