C’era una volta un mondo migliore … - di Francesco Briganti

04.05.2014 11:10

Molti vivono del “si stava meglio quando si stava peggio”; molti altri nell’essere nostalgici di “allora i treni arrivavano in orario”; altri ancora ripensano con tenerezza ai giorni ed agli anni in cui vigeva l’ordine, un governo durava indiscusso per un ventennio e l’ “italiano ariano” imitava l’”uber alles" germanico; tutti costoro pensano, oggi, che non si può andare avanti con la conflittualità permanente, che occorre la presenza di un leader forte a cui sia lasciato il tempo per cambiare le cose, che debba essere considerato il manovratore necessario al quale è proibito parlare per non disturbarne la guida … del paese; il tutto, in nome di un non meglio specificato “benedelpaese” ed in funzione di un cambiamento entrambi assolutamente non specificato il primo e comunque e qualunque il secondo: nessun piano a supporto, nessuna strategia filo cittadini, quelli comuni, e ciascuno pur che sia.
Tutto ciò è sbagliato; checché ne dicano i grillini, checché ne dicano i renziani, checché ne dicano tutti coloro che sorreggono, tifano, premono per questa stramaledetta legge elettorale che passa sotto il nome di “ Italicum” o per una maggioranza assoluta di una parte sulle altre.
Questa nuova legge elettorale, comunque venga modificata, e nella sua sostanza la legittimazione di una mascherata dittatura. Ne volete una prova?; ve la darò sostanziale, inconfutabile, cristallina, matematica:Circa 40 su cento sono in media gli astenuti; dei restanti il 37%, gradiente sufficiente a raggiungere la maggioranza assoluta, è pari al quinto degli aventi diritto al voto; dunque, ecco che una democrazia, governo del popolo e quindi di molti, viene, di fatto, trasformata in una oligarchia, governo di pochi. Perciò, in valore assoluto, 22 persone decideranno e governeranno a discapito e fregandosene, aggiungo io, degli altri 78!.
Con una abile campagna mediatica, lamentando il fatto che la governabilità era a rischio e che non si poteva cambiare un governo ogni sei mesi ci hanno convinto a convertirci al maggioritario al punto che noi stessi, con un referendum abbiamo scelto questo sistema elettorale; ma, pensateci, cosa sarebbe cambiato e cosa ancora cambierebbe se avessimo continuato a mediare ed a integrare il proporzionale con il maggioritario?; non avremmo ottenuto una governabilità maggiore se avessimo incentivato la presenza dei vari partiti, anche i più piccoli, legandoli semplicemente ad un programma condiviso immettendo come condizione che non era possibile alcuna sfiducia nell’ambito di quella che era l’attuazione di quel programma?. In soldoni: quale che sia la tua percentuale di voti ottenuta, se hai condiviso un programma e se hai degli eletti, non hai assolutamente la possibilità di cambiare idea circa quel programma cui hai aderito, non hai perciò la possibilità di ricattare chi che sia né quella di far mancare il tuo voto in funzione di quel programma; per tutto ciò che ne esula libero voto in libera coscienza, ma tale libertà non sarebbe mai causa di una caduta del governo democraticamente eletto. Troppo semplice e troppo complicato forzare il libero arbitrio di ogni singolo parlamentare?: assolutamente no, giacché in questo modo ad essi si darebbe la responsabilità della scelta fatta di fronte al parlamento ed al governo e la responsabilità, in funzione di quella stessa scelta, del voto ottenuto dagli elettori.
Questo è un paese del ca...o abitato da paesani del ca..o; gente, non più persone, che incapace di rendersi conto di quanto lo sfascio del paese è solo sua responsabilità avendo dato e ridato ed ancora ridato fiducia a disonesti, demagoghi e populisti inutili e questo durante tutto il corso dell’intera nostra storia repubblicana, non comprende che non ci sono salvatori della patria, non ci sono profeti dell’impossibile, non ci sono demiurghi in grado di risollevare un paese se TUTTI I PAESANI, INSIEME E CONCORDEMENTE, non si adoperano per tale cambiamento o in alternativa riuscono a creare UNA MAGGIORANZA UNIVOCA, CONCORDE, IDEOLOGICAMENTE E PROGRAMMATICAMENTE COESA e NUMERICAMENTE REALE, la quale nel rispetto della minoranza all’opposizione lavora cercando di farlo per il bene di tutti.
Ci raccontano di miracoli che avvengono e dei santi che li fanno; ciò succede in nome di un dio o dell’unico Dio esistente per chi crede; ancora qualche giorno fa c’è stata la santificazione di due papi, ma io vi domando: “… quanti di Voi hanno assistito ad un miracolo?”.
Io credo in pochi, eppure parliamo di santi e di un dio o del DIO vivente … e, dunque, per quale ca..o di motivo credete ai miracoli che dovrebbero fare dei semplici paesani che nulla hanno in più di quanto voi stessi abbiate?.
ITE, missa est … e buona domenica!.