… che fai?!, mi cacci? … - di Francesco Briganti

28.02.2014 13:56

In questo periodo pare che il Padre eterno abbia fatto di me il suo punta spilli; non faccio a tempo a scansare un accidente o a
guarire da un qualcosa che, subito dopo, ecco che ne arriva un altro: adesso è un virus intestinale con dolori di pancia che posso paragonare solo a quelli che provo ogni qual volta apre bocca il teatrante genovese, conosciuto anche come il capopopolo e dagli amici come il guru del 21° secolo.
Fuor di metafora e di malinteso, mi preme riaffermare e rinverdire ciò che non ho mai nascosto: sarei stato un fervente iscritto al movimento cinque stelle se …
“ Non ci fosse una innaturale commistione tra teorici della destra estrema e la disperazione di quei compagni della sinistra che credono nella trasversalità della protesta, ma che non hanno riflettuto abbastanza sul fatto che, poi, al momento della costruzione quella trasversalità si trasforma in una babele inutile ed inconcludente”.
“ Il movimento stesso, avesse utilizzato la fortuna derivatagli dagli otto milioni e rotti di voti per farne un uso costruttivo, vedi a tal proposito il punto precedente, per agevolare quei cambiamenti che da subito avrebbero alleviato le sofferenze di un popolo senza nascondersi dietro un “ … fate tutti schifo, noi non ci sporchiamo le mani”.
“ Un minimo di democrazia esercitata, proprio prendendo spunto da quella rete, icona divenuta vangelo per i penta stellati, fosse l’anima trasversale e sentita dal e nel movimento”.
“ Non ci fosse il sistematico ricorso all’insulto ed all’offesa dalla stragrande maggioranza dei penta stellati, la cui massa costituente, e dispiace dirlo, essendo convinta di non poter esercitare il proprio diritto e la propria capacità al pensiero, tutti ce l’hanno basta rendersene conto, accetta in modo pedissequo quello che un duopolio, formato da un ex forzitaliota e da un vendicativo teatrante che non ha digerito il diniego alla sua iscrizione al partito della sinistra, allora ancora lo era, fa piovere loro addosso come verbo divino e /o come sacra scrittura”.
Detto questo, evitatevi gli insulti e le offese giacché esse caratterizzeranno solo Voi che le profferirete ed a me non faranno né caldo né freddo.
Poi:
Lasciatemi dire che chi ha la fortuna di essere una forza politica e otto milioni e mezzo di voti sono una forza politica, ha il dovere di perseguire ogni strada possibile per farli fruttare quei voti; ha il dovere di correre il rischio di sporcarsele le mani avendo, contemporaneamente, la certezza di essere diverso e, quindi, sapendo, di correre un rischio ben piccolo altrimenti è lecito pensare che, sotto sotto, forse tanto diversi non ci sente.
Ed ancora: quand’anche ogni profferta di programma comune fosse stata in realtà una finta ingannatrice, arguzia e sagacia politica avrebbero dovuto suggerire, comunque, un’ adesione in quanto: a) nei fatti si sarebbe verificato l’inganno e dunque urbi et orbi si sarebbe potuto sputtanare con dati di fatto il bluff; b) pur se fatta con riserve mentali quella offerta la si sarebbe potuta costringere ad un effettivo cambiamento senza il quale o a fronte di perdite di tempo, andarsene sbattendo la porta avrebbe riportato al punto (a). In entrambi i casi il successo del movimento sarebbe stato senza limiti in quanto avrebbe aggiunto alla protesta da cui è nato il manifesto della doppiezza e della ignavia degli altri per ora manifesta, evidente e raccontata almeno quanto quella del movimento stesso.
Il successo di cui parlo, però ed è bene ripeterlo, sarebbe stato, restante questo modo di fare e di porsi del movimento stesso, oggetto e soggetto dei peccati originali di cui più sopra ho parlato.
Quindi piuttosto di preoccuparci di ciò che in una struttura totalitaria fascio stalinista non è altro che la normalità, compito di chi ha a cuore le sorti di questo paese dovrebbe essere quello di far riflettere e ragionare i compagni che hanno creduto nelle verità raccontate dal duopolio di cui sopra e che, solo se non vogliono vedere, possono far finta di non accorgersi di quale grave rischio corrano e facciano correre al popolo continuando a dare corda e sostegno a dei populismi senza costrutto che sin da ora, avessero mai successo un domani, si mostrano sfrontatamente per quello che sono.
“ Chiacchiere e tabacchiere di legno il Banco di Napoli non ne impegna” questo vecchio proverbio napoletano è la sintesi che si può applicare non tanto, ma anche, al movimento o a quei suoi elementi validi, e ce ne sono tanti, in parlamento, ma sopra tutto al duopolio ad un comando intransigente e perentorio talmente autoreferenziale da pretendere di esserne l’anima.
Un ‘anima la quale, anche avesse scoperto la cura contro il cancro o la malattia peggiore al mondo non avrebbe, mai ed in nessun caso, acquisito il diritto di assumere il potere assoluto giostrandolo a suo esclusivo e insindacabile arbitrio.
LA DEMOCRAZIA, piaccia o meno, E’ UN’ALTRA COSA.