… coming out … !. - di Francesco Briganti

04.10.2014 08:08

Insegno!. In corsi specialistici, nelle aule delle università, in reparti d’ospedale, in studi medici privati. Insegno!: e detto così sembrerebbe quasi che la mia persona si possa paragonare a quei luminari della scienza, a quei cattedratici che dall’alto del loro sapere, dei loro studi, della loro inventiva elargiscono al mondo quel “quid” di sapere che al mondo manca. Mento facendo questa affermazione?, No!, non lo faccio.
Ma c’è dell’altro!; io posso affermare senza tema di smentita che dipingo, che ho quadri sparsi un po’ in tutta Italia; e, anche affermando questo, io non mento.
Ho pubblicato un libro di racconti!. Mento?; no, nemmeno in questo caso!. Il mio libro si ritrova in Internet, è costato soldi per farlo pubblicare e si può, volendo, anche comprarlo: sono, quindi, annoverabile nella categoria degli scrittori: l’essere capace di mettere in fila quattro frasi, molte volte anche sintatticamente e grammaticalmente esatte non fa di me, però, un collega dei vari Manzoni, Merini, Pirandello e chi più ne ha più ne aggiunga.
Ho recitato in teatro!, ed anche questo è vero, ho avuto un discreto successo e mi/ci, eravamo un trio, era stato chiesto di replicare in giro per accompagnare e godere delle risate che si strappavano al pubblico che, graziosamente, assisteva agli spettacoli.
Sommare la mia professione ai miei tre hobbys senza aggiungere che ognuna delle affermazioni di cui sopra non è che una vanagloria personale ed una millantata esagerazione senza alcuna verifica probatoria, darebbe come risultato finale la rappresentazione di un genio eclettico, versatile, sicuramente in grado di colloquiare di vari argomenti, probabilmente affascinante quando, estrinsecando ogni aspetto, decidesse di sfruttare per propri fini ed interessi la credulità ingenua e la grande, timida disistima del sé che la gran parte delle persone ha avuto inculcata nel e dal proprio quotidiano. Dunque POTREI ESSERE UN POLITICANTE PERFETTO!. Quest’ultima affermazione è così vera che da più parti di questa platea mi è stato chiesto se il mio nome sarà in una qualche lista alle prossime, mai troppo vicine, elezioni.
Rassicuro tutti e ciascuno: non sarò tra i candidati, non ci ho mai pensato, non credo che ci penserò mai!.
PERCHE?!; ma come PERCHE’?!.
Lasciatemi un attimo ritardare la risposta a questa domanda per fare prima un’esortazione. Guardatevi intorno, guardatevi allo specchio, riflettete sulla vostra vita, riflettete sulle cose che avreste voluto fare e che non avete potuto fare o potuto scegliere, consapevolmente o meno, di fare; guardate agli altri con occhi disincantati, valutatene pregi e difetti e comparateli con i vostri; fate tutto ciò seduti comodamente su di una poltrona o su di una panchina di un parco, ai bordi di una strada o all’interno di un treno o di un autobus; rilassatevi e poi, cominciando da voi stessi tirate le somme … . E, adesso, lasciate che io risponda a quel “ perché? “ in sospeso :
“ … SSSSSIAMO TTTUTTI UGUUAALI!”.
In VOI STESSI ed in ognuno degli altri troverete la stessa ecletticità, la stessa genialoide capacità, la stessa inventiva, la stessa eroica resistenza, lo stesso sapere e capacità di insegnare qualcosa a qualcuno; ciascuno a SUO MODO, ciascuno SECONDO LE PROPRIE CAPACITA’, ciascuno secondo la propria specifica maestria: ognuno ha delle capacità, quelle capacità che sono presenti in me ed in tutti noi, NESSUNO ESCLUSO.
Siamo Italiani!. Apparteniamo alla migliore e possibile fusione di razze, culture, inventive, genio che esista al mondo e QUINDI, ciascuno di noi ha ogni diritto possibile di ambire non solo al ruolo di politicante, ma a quello di politico, vero, di razza, di alto profilo. Ciascuno di noi ha una storia, esperienze, lotte, gioie e dolori che ne fanno un maestro di vita e di costumi solo che lo voglia. Coloro, poi, che escono dall’università di questa società contemporanea avendone tratto la particolare esperienza derivata dalla conoscenza disincantata di quelli da decenni al comando, di quelli da poco sull’altare, di quelli improvvisati e folcloristici, di quelli inutili, quasi tutti, di quelli arrivisti ed abbuffini, ne abbiamo proprio di questi tempi un altro al quartier generale, costoro possono tranquillamente ambire allo stesso ruolo con la certezza che non sarà possibile far peggio, MA MOLTO PROBABILE SARA’ IL FARLO MEGLIO.
E’ ora che ognuno si riappropri della propria dignità, della propria essenza di uomo e si liberi da quella paranoia passiva che è la delega senza responsabilità e senza partecipazione; è ora che ognuno riacquisti, quale che sia il suo posto nella società, la certezza di essere comunque speciale; è ora che tutti sappiano che ognuno è importante, ma nessuno è indispensabile; è l’ora in cui non solo occorre sentirsi vivi ma diventa indispensabile dimostrarlo smettendo di subire, di leccare il profeta di turno, di seguire come pecore un improvvisato pastore. E’ l’ora in cui questa rinascita porti alla cooperazione ed alla unione, di nuovo e come genia comanda, degli uguali con gli uguali, dei simili con i simili verso una meta condivisa lungo una strada comune ed un paese da rifondare. E’ ora che ciascuno smetta di blaterare e faccia, faccia, faccia!. Questo non significa che, grillescamente parlando, tutti debbano e possano far politica, significa soltanto, però, che TUTTI HANNO IL DIRITTO DI PRETENDERE SERIETA’, SCIENZA, COSCIENZA, RISPETTO E DOVERE da parte di chi assuma su di sé una delega elettorale.
Ognuno, quindi e partendo da questo presupposto, ha diritto ed il dovere, dell’assunzione diretta della responsabilità di questo stato di cose e di quella del suo cambiamento; è l’ora, per quanto sia un sabato e dunque un pre festivo, di convincersi che non è più il tempo di rimandare ogni cosa …

al prossimo, chi sa quale, lunedì!.