... così parlò Belavista ... - di Francesco Briganti
" ... Matteo Renzi e il paese che rappresenta sembrano viaggiare col vento in poppa. Sembrano e in parte è fortunatamente così; in altra parte è un gioco di immagini e di specchi, di annunci ai quali la realtà corrisponde molto parzialmente. La sola vera conseguenza è il suo rafforzamento personale a discapito della democrazia la cui fragilità sta sfiorando il culmine senza che il cosiddetto popolo sovrano ne abbia alcuna percezione. ... " (E.Scalfari, Repubblica).
Scalfari è un grande vecchio della Repubblica; non lo è nel senso deleterio dell'aggettivazione e non gli si possono, perciò e spero, attribuire trame nascoste; molto spesso, mi capita, per quel che vale, di non essere con lui d'accordo, di certo, però, non gli si può dire che le mandi a dire senza farlo in prima persona.
Nel suo ultimo articolo il Maestro cita Montaigne e Nietszche e ne riporta alcuni brani rispettivamente dal "Essais" e dal "Zarathustra": queste opere, per Scalfari, rappresentano l'inizio e la fine di quel periodo storico definito "età moderna".
In sintesi il nostro cita il primo per ricordare a tutti noi quanto pericoloso sia una riforma globale di una condizione e di un sistema, in quanto moltiplicare gli annunci di ogni riforma possibile, senza cronologicamente effettuarne alcuna e procedendo a caso e senza costrutto apre il campo all'avventurismo ed ad una crescente debolezza della democrazia. Esempio pratico citato è quello della trasformazione del senato che fatta nel modo proposto apre il campo al "premierato" senza controllo indebolendo sostanzialmente il parlamentarismo.
Nietszche nel Zarathustra, ci ricorda l'ex direttore, racconta del uomo che si sente centro del mondo, avvalorandolo effettivamente come tale e, aggiunge Scalfari, essendoci 6 miliardi di uomini ci sono sei miliardi di centri e, dunque, il centro del mondo è ovunque e perciò in nessun luogo; trasponendo una posizione geostatica ad una visione soggettiva del mondo stesso è per questo motivo che esistono sei miliardi di verità, ognuna simile all'altra, ma nessuna uguale e sovrapponibile all'altra. Quindi il mondo, la sua realtà, non è "cosa oggettiva" ma è "cosa" figlia e somma delle tante visioni del possibile.
Già comprendere questo e regolarsi di conseguenza sarebbe un bel passo in avanti verso un mondo migliore (ndr).
Fatta questa premessa parte la stoccata al Sindacaccio fiorentino del quale si certificano "la zarzuela" di propositi e di riforme e la non realizzazione di ciascuna/o di essi sin qui verificatasi.
Ultimi, ma non certo per menzogna ed importanza, sono:
a) la concessione che l'Europa ci avrebbe fatto affinché potessimo, noi italiani, spostare al 2016 il pareggio di bilancio
e
b) la preferenza espressa dal Renzi per il ministero dell'estero europeo e la conseguente rinuncia alla presidenza del consiglio continentale (continua a stare sereno Letta; ndr).
Riguardo al punto (a) la notizia è falsa, dice Eugenio, dovremo, infatti rispettare l'obbligo del 2015 e per farlo nella prossima legge di stabilità occorrerà trovare 12 MILIARDI di euro. Il punto (b) rende ragione dell'avversità nutrita dal sindaccio per Letta, preso a calci nuovamente in funzione di una promozione di tal on. Mogherini, donna di indubbie capacità vista l'insistenza sul suo nome e la conseguente preferenza per un ministero che, in realtà, data la persistente politica estera di ogni stato sovrano, in europa non conta assolutamente nulla.
Questo Scalfari!. Questo l'ex direttore di Repubblica. Questo il grande vecchio, termine e aggettivo assolutamente rispettosi e deferenti, del giornalismo italiano.
Di mio qualche solita domanda:
1) quanti di quella oceanica percentuale, tale a chiacchiere e risibile nei fatti, di elettori si prende la briga di leggere Scalfari per così avere la conoscenza di una realtà che solo pochi denunciano da sempre?;
2) da dove arriveranno, o meglio, dalle tasche di chi usciranno quei dodici miliardi che occorrono?;
3) visto che gli ottanta euro non hanno sortito, sin qui, alcun effetto benefico ed anzi la situazione generale e la disoccupazione in particolare, entrambe sono peggiorate, come si potrà avviare la ripresa e con quali risorse?.
4) fino a che punto sarà possibile assistere alla demolizione sistematica della democrazia prima di arrivare ad un punto di non ritorno?.
Ecco e dato che queste domande il nostro buon Eugenio le lascia sotto intese, ora se volete, Voi elettori renziani, date VI una risposta e poi, godete Vi una buona domenica ...
almeno fino a che Vi è possibile!.