… deadline … - di Francesco Briganti

14.12.2015 12:48

C’era una strana foschia stamane; alta a misura lampioni offuscava grandemente la loro luce facendo da barriera su verso il cielo; quasi come la cappa di un camino rendeva l’andare asfittico ed oppresso; l’orizzonte per quanto lontano mostrato quasi come meta impossibile da raggiungere. Ho provato la stessa sensazione, che un marinaio avverte nell’entrare in un improvviso banco di nebbia: uno smarrimento acuito dal non avvertire più la direzione di viaggio.

Corpo estraneo in un ambiente improvvisamente alieno per quanto conosciuto e vecchio di esperienza logistica mi sono dovuto fermare per fare il punto, quasi nautico, del dove, del quando, del perché.

“ Per disbiosi (conosciuta anche come disbacteriosi) in medicina ci si riferisce ad uno squilibrio microbico sulla superficie o all'interno del corpo. La disbiosi è più comunemente riportata come una condizione inerente al tratto digestivo. Essa è anche correlate a malattie come la malattia infiammatoria cronica intestinale la sindrome da fatica cronica, l'obesità, il tumore e la colite. ( Wikipedia) “.

Per raccontarla con parole molto più semplici ed allargando ad un discorso generale, una “disbiosi” è un alterata presenza di esseri viventi in un dato luogo ed in un dato tempo. Una alterata presenza!. Questo concetto presuppone, quindi, una presenza di un certo tipo, che definiremo normale, in un luogo nel dato tempo, che improvvisamente e per le ragioni le più varie vira verso condizioni di numero, di esistenza e/o ambientali diverse da quelle normali.

Ci sono fatti singoli e vicende complesse che si affrontano convinti di avere il cinismo necessario per discuterne, affrontarle, relegarle in un angolo del cervello per poi continuare a far finta di nulla. Tu te ne sdegni, le svisceri, le affronti con quel fare distaccato di chi tanto sapeva sarebbe accaduto; poi, passi avanti sapendo che prima o poi riaccadrà, nello stesso modo oppure con maschere appena diverse; quindi le accetti scendendo di un gradino nella tua autostima: quasi inconsciamente, dici a te stesso” … ma sì, in fondo i vantaggi sono ancora superiori …“ e rinunci a renderti conto che non stai facendo altro che prepararti a scendere il prossimo gradino; stabilendo così una discesa verso un fondo che, da quel momento, non esiste più.

Io credo di essere una persona sensibile, forse troppo, forse in modo esagerato ed al limite del patologico; ho dovuto, per questo e per anni, e per un lungo periodo della mia vita, trincerarmi dietro un cinismo di maniera a difesa del mio io e della mia capacità raziocinante; ma, adesso ed improvvisamente, a torto o a ragione, questa maschera si è sgretolata!. Io continuo ad avere davanti agli occhi Luigi;

quel Luigi la cui vita si è fermata
allo stringersi di un nodo scorsoio
intorno ad un collo
alla fine di una corda
legata ad una ringhiera.

Non ha più, per me importanza se a qualcuno interessi o meno, ciò che sto per scrivere: io scrivo, essenzialmente ed esclusivamente per me!.

Da oggi, da questo momento, questa pagina cambia; io mi sento in una situazione disbiotica; avevo uno scopo, che ripetere sarebbe inutile. Scopo, il quale, e su questo social, ma mi sono convinto che sarebbe così ovunque, per quanto ci si impegni, si riesca ad indurre minime reazioni o anche semplici ragionamenti, non sarà mai raggiunto.

Le persone a cui rivolgersi sono pochissime nell’oceano immenso delle “genti” ed esse persone, io credo, forse lo spero, sono tutte nelle mie stesse identiche condizioni: impossibilitate a cambiare le cose in modo significativo e perciò rassegnate a gridare nel deserto con la sottaciuta speranza di mostrare, in questo modo, di essere presenti a loro stessi. Perciò, io smetto di rivolgermi a chi che sia e cercherò di disintossicarmi da tutto questo, poco alla volta e restando solo fedele alla mia indole di “uomo solitario” per necessità difensive.

O, può darsi, posti della musica nei miei momenti di bisogno di evasione.

Non avrò, più, nessuno se li aspetti se non per questioni strettamente personali, scambi dialettici, giacché questi non servono e, comunque, non portano a nulla!. Chiedo a chiunque continuasse a leggere ciò che eventualmente posterò, di smettere di plaudire, controbattere, offendere, concordare o raffrontarsi, per vero o finto desiderio o bisogno; NON CI SARA' RISPOSTA ALCUNA DA PARTE MIA.

Dico loro, però, ancora e per l’ultima volta in tono dialogante, che “ CIASCUNO DEVE DIVENTARE ARTEFICE non solo a parole, ma con i fatti, fossero anche e solo “ I SUOI FATTI”; tutti ed ognuno, comunque, ad avere principalmente considerazione e rispetto per gli altri!.

Le persone intelligenti, se sono tali o se ritengono di esserlo, devono almeno riuscire a capire quando si è arrivati al limite e, per me, quel limite è stato superato. Avendolo oltrepassato, perciò, sono o forse siamo tutti oramai, al punto di non ritorno!. Comprenderlo …

forse avvierà ogni cambiamento necessario!. Mio e di ognuno. Grazie a tutti per il "FINO AD OGGI"!.