... Deep impact ... - di Francesco Briganti

11.06.2016 15:53

Io sono “Gente di mare!”. Sono una persona abituata ad avere di fronte a sé una distesa azzurra che abitua l’occhio e la mente a guardare verso orizzonti fisicamente lontani e che è spesso spinta ad immaginare l’ “ ESSERE ed il DIVENIRE “ che, invisibili, sono oltre quegli orizzonti; la cosa può essere un vantaggio perché abitua la mente a cercare oltre l'evidente; perché dona modo di imparare a riconoscere come quel tal soffio di vento, quel tale gonfiarsi del mare, o quello strano incupirsi ad ovest, possano essere segnali, insieme o anche separati, di ciò che metereologicamente sta per accadere.

Questa capacità può, però e con altrettanta frequenza, essere un male perché, spesso, può dare adito alla noncuranza di particolari avvenimenti viciniori così che agli stessi non si presta la dovuta attenzione finendo, poi, con lo scontrarsi con una realtà, che pur fosse stata prevedibile, risulta, invece e concretamente, del tutto inaspettata.

In questo paese tutti hanno imparato a conoscere, purtroppo ed a proprie spese, i segni premonitori e viciniori che porteranno, prima o poi, inequivocabilmente in fondo all'abisso della situazione socio economica e tutti potrebbero, solo che lo volessero, vedere i prodromi della sciagura politica che, desolatamente e inesorabilmente, le ultime schiforme, elettorali e costituzionali, lasciano, se non altro, tra gli eventi possibili; tutti, quindi, possiamo immaginare questo paese come il luogo ideale di un probabile scontro finale tra la pretesa del cambiamento per il cambiamento funzione di una logica finanziaria ed interessata e la voglia di cambiamento per una giustizia sociale diffusa e democraticamente scelta; tutto ciò avverrà ed i prodromi di quel " avvenire " sono già realtà sia pure, per ora, de localizzata e per interposto voto.

A questo punto però, la mia illusione ad immaginare l’oltre l'orizzonte mi spinge ad alcune considerazioni:

A) Intanto nello scontro prossimo ad avvenire io assolutamente non vedo tra i contendenti in lizza chi possa impersonare IL BENE assoluto; e star qui a spiegare per l’ennesima volta quanto stupida sia la pretesa degli oppositori di questo governo ( sempre ammesso che sia questo il male oggettivo) di configurarsi come bene stante la propria ignavia, inefficacia, litigiosità e , spesso, presunzione, è cosa stupida ed inutile.

B) Per quanti e quali vincitori ci saranno, a me sembra che stante la situazione economica e strutturale, non ci saranno risolutori possibili tra questi contendenti, siano essi rappresentanti di una pseudo destra, di una pseudo sinistra o di una rappresentanza di cittadini, per quanto, questi ultimi, in buona fede. Il loro, vicendevole obbligatorio sottomettersi a problemi preesistenti e gravissimi quasi dovunque, li rende, rispettivamente tutti e prevedibilmente, degli ibridi obbligati ad uno sforzo comune e condiviso o dei sognatori incapaci di una qualsiasi azione, decisa e risolutiva, almeno fino a prova contraria.

C) Vedo, e per finire, un cumulo di macerie sotto le quali potrebbero giacere, la storia si ripete sempre, le solite messi di greggi sfigate, sfruttate, e, paradossalmente, innocenti ed oneste vittime, comunque, colpevoli giacché pronte a rimettersi in fila dietro al solito, nuovo ma sempre vecchio, successivo ed ulteriore PROFETA di un avvenire millantato migliore.

D) Temo che queste greggi, invece, non sappiano cogliere, di questi momenti, il proprio singolo e corale attimo di potere del quale profittare per trasformarsi in BRANCHI DI LEONI a far sì che una espressione di voto rappresenti non lo scontro ultimo o un giudizio universale tra politici, ma un segnale, netto, deciso, inequivocabile che un intero POPOLO vuole riprendersi il proprio ruolo, a ciascuno il proprio, scegliendo finalmente di stare con sé stesso: non con il messia, burattino di turno, ma con la propria dignità e la propria volontà ad ESSERE dicendo a quel colui, ovunque e comunque: " NO, punto e basta! ".

Un popolo unito contro, saprà, poi riorganizzarsi per il dopo; è già successo e si voglia o no succederà ancora, aspettare di esserne costretti ...

è davvero una inutile perdita di tempo.