… dei diritti e dei doveri … - di Francesco Briganti
Questo è uno strano paese!. Questo è il paese dei doveri certi e dei diritti “quando si può”. Questo è il paese della tolleranza a convenienza; della ribellione, ma solo a costo zero; dell’indignazione estrema e perenne quando il soggetto colpevole è “gli altri” e della permissività e della assoluzione quando il comportamento in esame è “io”. Questo è il paese delle giustificazioni per cui c’è sempre una scusante per ogni cosa; c’è sempre un motivo a monte; c’è sempre qualcuno che è più colpevole, c’è sempre una via alternativa alla punizione e quando non c’è, beh!, allora vediamo di svuotare le carceri con la depenalizzazione, con l’indulto, con l’amnistia, con i servizi sociali … .
Ma, e come ti sbagli c’è sempre un ma, ed è nei fatti che tutto questo vale soltanto per i “pares super pares inter pares”. Succede quindi che:
a) Voi andiate in un pronto soccorso per chiedere aiuto e vi capiti di aspettare delle ore per essere assistiti e se proprio non ce la faceste più e vi venisse da lamentarvi, ecco che lo stesso personale, dai portantini ai primari, porterà a propria giustificazione la pochezza dei mezzi, l’insufficienza del personale, i doppi e tripli turni, “la miseria” degli stipendi e così via; poi, sottovoce, ma senza nessuna vergogna, vi diranno che, però, c’è “l’intramenia” e cioè quel servizio privato gestito dallo stesso personale ed in ambito ospedaliero, naturalmente ai livelli più alti, attraverso il quale ciò che vi era stato prenotato a distanza di sei,sette,otto mesi voi potrete farlo anche il giorno dopo e semplicemente pagando 4,5,6,7 volte il ticket.
b) Voi siate vittima di un incidente, di un infortunio, di un accidente qualsiasi per cui alle peripezie ospedaliere e di assitenza dovrete aggiungere quelle legali per cui aspetterete anni che un qualche giudice di un qualunque tribunale abbia il tempo ed il modo di occuparsi della vostra vicenda; quando, poi, questo finalmente succederà ecco che occorreranno altri anni per arrivare ad una sentenza. Se siete dei poveri cristi resterete inermi ed attoniti in attesa, qualora invece foste dei benestanti, con laute parcelle, riuscireste comunque ad avere il meglio e soddisfazione nel tempo più breve o più lungo a seconda di quale fosse il vostro particolare interesse.
c) Nel frattempo avrete subito le vessazioni più svariate dalle assicurazioni: fingeranno che di credere che sia colpa vostra oppure sminuiranno il vostro danno oppure vi sottoporranno alle visite più inutili naturalmente fissando ogni passaggio ad intervalli di tempo geologici nella speranza che quando finalmente si decidessero a risarcivi voi, pur di vedere la fine dell’odissea vissuta, vi accontenterete di una offerta pur che sia. Questo se siete nel gruppo dei poveri cristi perché quando viceversa allora avreste modo di far capire loro che più tempo passerà tanto più dovranno risarcirvi.
Naturalmente quanto sopra non sono che pochi esempi di diritti violati e ciascuno di Voi potrebbe senza alcuna difficoltà aggiungerne milioni di altri; detto questo, però, provatevi a comportare allo stesso modo in funzione di una negazione o anche di una semplice disattenzione a e dei Vostri doveri. Lo stato reagirà immediatamente pretendendo da Voi fino all’ultimo particolare di ciò che gli è dovuto. La legge non ammetterà ignoranza, ritardi, impossibilità economiche, pochezza di mezzi, priorità familiari o di salute. Le assicurazioni, quelle che pagano solo quando costrette, Vi sospenderanno immediatamente le polizze e Vi tempesteranno attraverso agenzie di recupero crediti accrescendo esponenzialmente il Vostro debito; ed anche questi non sono che solo tre dei milioni di esempi possibili.
Perché tutto questo succede?; perché lo stato nell’insieme ed in ogni sua singola componente sa che voi (avete notato la differenza del maiuscolo e del minuscolo?,ndr) siete, siamo, sessanta milioni di individui all’insegna del “ciascuno per sé e Dio per tutti” e non siete, siamo, un popolo; e, dunque, contro un singolo si può far la voce grossa e/o fottersene dei suoi diritti cosa che non è possibile nei confronti di un “POPOLO” quando fosse coeso e unito pur nelle diversità delle idee e delle posizioni.
Ed allora qual è la conclusione?; continuare a subire e lentamente morire, fosse pure solo metaforicamente parlando come pare ci si stia abituando?, o decidere finalmente di dire basta?.
IO credo che un’altra Italia in un’altra Europa sia possibile, solo che ...
NON BASTA CREDERLO!.