… DELL’ELMO DI SCIPIO … - di Francesco Briganti
Il leone Cecil è morto: l’ha ammazzato un dentista; la giraffa “ pivatiziapallina” è stata uccisa da Sabrina la ragioniera … ; ma, un sacrosanto “chissenefega” non ce lo mette nessuno?. Mi rendo conto che in un mondo dell’apparire mostrarsi cinici e strafottenti verso un atto incivile non fa tendenza; capisco anche che l’amore verso gli animali è cosa buona e giusta; e sono anche convinto che il “pathos” non sia governabile e non è funzione dell’oggetto dello stesso, ma è innato e, qualche volta, spontaneo, quello che non sorregge tutta questa indignazione conseguente quelle uccisioni, o le sperticate campagne contro gli agnelli a pasqua o dei vegetariani quasi sempre, è il fatto che poi bastano poche ore per dimenticare o far finta di niente circa le disgrazie quotidiane dell’umano divenire. Ipocriti e farisei, sacerdoti del nulla, profeti ciechi e sordi di una realtà inesistente, beatevi pure, ma fossi in Voi eviterei gli specchi.
E’ andato in Giappone, famiglia al seguito per una gita nell’estremo oriente che a gratis non fa mai male. Autorità consolari ed esponenti del sol levante a sentire sproloquiare sulle sfortune di un sud che solo da qualche tempo si ammette pubblicamente essere stato depredato e rapinato delle proprie ricchezze da quella banda di pervertiti che erano i Savoia. Ai piedi del Fuji il putto toscano, poi, si lamenta delle città sporche e della ignavia di quei sindaci a cui, egli dall’alto della propria cupidigia, taglia in continuazione fondi e risorse. Il leone Cecil italiano e politico evidentemente è sicuro che non toverà mai sulla propria strada uno stronzo di dentista a rivendicare le proprie ragioni. Tant’è nel paese in cui un “dottore”, titolo onorifico, non si nega a nessuno, è dimostrato l’assioma che gli imbecilli solo da imbecilli possono essere governati.
Ieri era un giorno della memoria; la ricorrenza di una strage. Celebrazioni e discorsi a cascata come fosse pioggia in una giornata d’inverno. Lacrime e parole, discorsi e citazioni, sdegno e rabbia, accuse e polemiche; postume di fatti già avvenuti, mai madri di azioni a dirimere ed ad impedire ripetizioni annunciate se non nei modi, comunque nella sostanza. Non è, infatti, una strage continua quella che in nome di una Europa della finanza e dell’interesse affama ed uccide anche materialmente tutti i giorni?; non è una ecatombe quella che si è perpetrata nei confronti della scuola, della sanità, della giustizia, della politica, quella vera, della nostra Costituzione?; quella che si porta avanti senza ritegno da quando hanno preso il potere coloro per i quali il bipartitismo era la panacea di ogni male?; non sono una falcidia l’abuso, il sopruso, la prevaricazione continua del potente nei confronti del normale?.
Anche oggi è un giorno della memoria e lo sarà domani e dopo ancora: mangiate molto pesce contiene fosforo e si sa, il fosforo aiuta a ricordare.
Da oggi tanti, ancora troppi, sono ufficialmente in vacanza; le strade si riempiranno dei viandanti, a giusta ragione, delle ferie; ci si muoverà più o meno lontano se non altro per dimenticare, ancora una volta ed ancora di più, lo schifo di ogni giorno. Chi non potrà farlo si macererà nel solito tormento acuito da una solitudine materiale ad aggiungersi a quella morale; chi riuscirà per pochi giorni farà finta che sia normale situazione; chi invece si accontenterà delle poche ore penserà sbagliando e bestemmiando contro un mondo crudele; tutti, quale e cosa che sia ognuno, saranno i veri responsabili non avendo capito che il proprio destino, il presente di ciascuno ed il futuro non sono altra funzione se non di quello che è stato il proprio passato e dunque per quante volte sorga e tramonti il sole, per quante stagioni diverse possano trascorrere far finta di non avere specchi in cui guardarsi non basta a negare a sé stessi quello che si é.
Mi sono svegliato male?; forse sì, ma anche no!. In fondo io sono solo un parolaio a scrivere e descrivere cose. Le ho messe a casaccio, ne ho fatto punto di sfogo; butto lì concetti e considerazioni preda di ciò che vedo e di quello che quel vedere mi ispira; sono uno a cui in fondo poco importa quello che agli altri succede; sono uno della massa, faccio parte della “gente”; sono uno che si astiene, che va dietro ai profeti della politica; sono un sognatore che spera ancora in una sinistra unita e sono quello che piange per un leone; sono il beota che vota Renzi e l’imbecille a fare il saluto fascista; sono il credente che va a messa la domenica e poi sputa sull’immigrato; sono quello dello sciopero ad ore e della rivoluzione da suggerire agli altri …
Sono NOI, SONO UN ITALIANO!