... diamonds ... - di Francesco Briganti

30.05.2016 18:16

In qualità di residente in un comune non compreso tra quelli protagonisti delle prossime amministrative, il sottoscritto, non avrebbe, in verità, nessun interesse al vincitore possibile tra i competitor ai comuni di Roma, Napoli, Milano, Torino e di tutte le altre città che vivono, in questi ultimi affannati ed affollati giorni, una campagna elettorale per molti versi strana e per altri a sembrare fin troppo scontata.

Ma io pur non vantandomi più di essere Italiano, innanzi tutto, comunque lo sono e perciò :

Roma, in particolare, ma anche Napoli e Torino, essendo Milano in lizza tra due candidati, possibili vincitori, espressione entrambi di una medaglia ad avere due facce simili quando non le si volesse considerare uguali, può, possono, rappresentare l'undici settembre di questo immondo sistema quale lo si rappresenta ed è la politica italiana, ed i suoi politicanti dal più alto in grado sino al più meschino tra i collusi, i complici, i servi, i venduti e chi più ha da denigrare, denigri pure, quella che farà la fine delle torri gemelle.

Come per gli americani nei giorni precedenti quella fatidica data, anche in Italia ci sono state le avvisaglie più lampanti e chiarificatrici di una sorta di risico-monopoli in cui le varie parti in causa hanno mostrato le proprie strategie d'azione ognuna delle quali stranamente a contraddire sé stessa e l'iter logico di un chi che volesse conquistare quel traguardo; quasi che si partecipasse a quella competizione con la stessa attenzione che i servizi statunitensi porsero agli avvisi israeliani e francesi, mi pare, su di un possibile attentato sanguinario e tremendo: " NESSUNA! ".

Roma, in particolar modo, ma anche Napoli, e Torino, sono realtà che per motivi diversi segnano il confine tra la politica vera e quella spacciata tale da chi regge il governo di questo paese; Torino, la città più operaia d'Italia, Napoli, la città più preda della criminalità organizzata e Roma, la città maggiormente preda di quegli intrallazzi trasversali, illeciti e puzzolenti neanche figli di una cloaca massima, hanno nelle situazioni uscenti dei dati di fatto incontrovertibili.

Nelle prime due, Napoli con De Magistris e Torino con Fassino, stranamente del PD, esistono due sindaci che nonostante le difficoltà e potendo sicuramente far meglio, hanno, però tentato un cammino autonomo verso una direzione pulita ed attenta al bisogno delle loro città e dei loro cittadini; Roma, viceversa, ha visto ogni errore possibile compresi quelli fatti come riparazione ai precedenti.

Tutte e tre queste città vedono in lizza nella corsa a sindaco dei candidati del movimento 5 stelle che, almeno in teoria e con un gradiente differente nel merito di una possibile vittoria, una qualche possibilità di successo finale l'hanno concretamente.
Ora, se essi fossero dichiaratamente spostati a sinistra o, fossero veri e reali compagni di sinistra, io consiglierei loro di normalizzarsi all'andazzo comune e chiudere questa settimana pre voto manifestando delle grosse cazzate al limite della squalifica sociale onde riuscire a NON FARSI ELEGGERE.

Il perché è fin troppo semplice; vincere, sopra tutto a Roma, sarà solo una propedeuticità ad una successiva sconfitta destinata a segnare gravemente il futuro di quel movimento in una tornata di elezioni politiche quando fosse. Le forze al governo, lungi dall'essere imparziali ed oneste, se lo fossero l'Italia non verserebbe nelle condizioni in cui è, non supporteranno adeguatamente vincitori avversi al partito della nazione e del presidente del consiglio; anzi ne ostacoleranno il cammino e, ove possibile, trameranno per indurli in errori o, peggio, in situazioni da codice penale.

Questo governo, il quale ha già attuato ognuna e tutte le strategie per mantenere sé stesso nel posto dove proditoriamente è stato messo, ha solo bisogno di una legittimazione elettorale che sfati il dato di fatto di essere un governo nominato da un parlamento in parte dichiarato illegittimo per sentenza della corte costituzionale.

Siccome, esso non ha vanti tali da assicuragliela una vittoria elettorale in una tornata politica, allora dovrà presentarsi come quello che è il meno peggio nel quadro della schifezza generale e condivisa ed una sconfitta nei fatti di uno svolgimento politico, sia pure solo nel localizzato e non nel generale di una nazione, non potrà che aiutarlo in questo.

So che il mio è cinismo puro, e so pure che essendo io di sinistra, quella vera, quella che non si vergogna della propria essenza, quella che non ha abiurato nulla del passato, dovrei sperare in una vittoria della mia parte se solo ne avessi speranza di una condotta univoca ed unitariamente PERSEGUITA; ma io quella speranza l'ho persa; a sinistra troppi ras a starnazzare sulle mura e nessun fatto ad unire seriamente e, dunque, sono preoccupato che quella che sembra una speranza per tantissimi possa, per inesperienza e per trame altrui, finire calpestata e macinata, da una politica P2 ORAMAI AL TRAGUARDO DI TUTTE LE SUE TRAME.

Non resta che, in quest'ultima settimana di pre voto sperare in una intelligenza da una parte, gli elettori, ed in un contrito pentimento dall'altra, i politicanti, affinché questopaese ...

possa ritornare ad essere il nostro paese!.