Divertiti Mondo … - di Claudia Petrazzuolo

01.04.2013 07:50

Pasqua!: la tavola imbandita, i commensali riuniti e silenziosi mentre il capo famiglia recita una preghiera di ringraziamento; i grandi seriamente intenti in un’espressione di concentrata riflessione, i piccoli in una fremente attesa, tutti e ognuno con la mente al primo boccone che darà il via alla festa culinaria: ore di preparazione per un rito il cui evolversi si esaurisce nel tempo di un pasto luculliano e funzione del singolo, felice o disperato, portafoglio. Casa mia come ogni altra in Italia!. La sta al forno,ed il vino; il capretto ed il vino; i carciofi fritti ed il vino; l’atmosfera si scalda, la sacralità della ricorrenza si stempera nelle battute più varie, l’ansia del domani ed il vino. Qualcuno, all’improvviso, accende la miccia della politica e mentre si sbuccia una mela o si gusta una fetta di pastiera, ecco che il discorso scivola pian piano sull’uomo del colle, sulla sua saggezza di comportamento, sulle opportunità possibili, mancate, scartate a priori ed a posteriori; su chi doveva fare cosa; su cosa era accettabile e cosa no; su chi doveva cedere e su chi doveva concedere. I toni si alzano, gli animi si adeguano al circolo alcolico che dal cuore si sposta al cervello ed i fumi dell’illogico si associano al pregresso quotidiano e annebbiano la gioia del momento festoso rinfocolando quei piccoli dissapori, quelle minime antipatie, quelle innocue incomprensioni che, pure, sono presenti tra i membri di affiatato e amorevole consesso familiare fornendo il “passi” della discussione da un “ … è colpa di Grillo …”, un “… non era Bersani a dover cedere … “, un “ … quel vecchio rimbecillito …” ed un “… quel nano di m …” ad un “ … non hai mai capito niente …”, un “… ma ascolti o sei bravo solo a parlarti addosso …”; rischiando, così, l’offesa grave, dall’uno all’altro, a deturpare un convivio familiare ed il giorno di festa a santificare un “ Gesù risorto “ del quale ad un tratto non sembra, e forse è davvero così, importare più niente a nessuno. “ … Chi vuole il caffè?! …”. L’esclamazione interrogativa, appena e solo un po’, espressa con tono più alto dell’ultima frase gridata in offesa o in difesa di questo o di quel commensale, di questo o di quel politico, di questo o di quel partito, movimento, accolita, comunque ed a prescindere, di mangiapane a tradimento e di ignavi falliti, passati, presenti e futuri, spezza la tensione, sopisce di colpo gli animi, raggela di colpo il calor bianco di una discussione inutile a sé stessa e ad ognuno dei presenti a quella tavola, come attorno a tutte le tavole di ogni casa di questo paese. “ … tanto domani, chiunque comandi, chiunque sia, saggio o no, ad organizzare ogni e tutti gli sviluppi, dovrete comunque ricominciare a cercare la soluzione per il vostro contingente ed impellente vivere quotidiano …” e con queste parole, la mamma, il nonno, l’unica persona veramente saggia dei gruppi sparsi per l’italica penisola, chiude definitivamente la discussione ammantando di un velo di realistica tristezza il fervore delle calorie, l’una sommata alle altre, dell’alcool, del cibo saporito e abbondante, dell’agone socio filosofico di una partecipazione tanto teorica quanto spicciola ad una decisionalità e ad una progettazione futuribile di una storia che vede, tutti ed ognuno, comparsa di fila e mai protagonisti, sia pure solo deleganti, della propria ricerca verso un domani migliore. Ma tant’è e quindi, oggi, tutti in gita: fuori porta, al mare, su per le colline e le montagne: ogni luogo meta splendidamente disincantata di questo splendido paese abitato da SANTI, POETI e NAVIGATORI, ma mai da UOMINI E DONNE ILLUMINATI e capaci DI RISOLVERE QUALCOSA.
… finché SEI IN TEMPO!.