Domenica sera … - di Francesco Briganti

15.09.2013 19:06

Che strano paese quello in cui la domenica sera è l’anteprima di una settimana di sofferenza!. Decisamente non saprei se quello stato d’animo che condivido e riscontro in molti con i quali parlo è generalmente diffuso o è solo riservato a quanti sono di mia conoscenza; quello che so è che una sensazione di inadeguatezza e di incertezza si sente come aleggiare nell’aria e, se per sfortuna, si vanno a leggere i quotidiani on line che si aggiornano in tempo reale sui fatti italiani, quella sensazione si acuisce e diventa opprimente. Che strano paese quello in cui si titola in prima pagina con l’espressione di un ricatto subito e fatto: subito da parte di chi è l’espressione scarsa del 15% degli aventi diritto al voto e fatto al 100% degli stessi. “ Se cade il governo pagheremo l’IMU”, così titola Repubblica. Che strano paese quello in cui un signore, e si fa per dire, delinque per la maggior parte della sua vita; nascondendo le sue vergogne a chi non vuole vederle si propone come salvatore della patria e diventa una istituzione; sotto queste vesti, poi ed anche prima, è svergognato nel suo malaffare dai propri stessi comportamenti e dalla giustizia eppure, nonostante ciò, pretende di essere mantenuto a simbolo e di essere per questo intoccabile pena la caduta di un governo che fa a pugni con quelli da lui presieduti, con quello di un certo altro professore, per la palma di peggior governo degli ultimi settant’anni. Che strano paese e quello in cui tutto questo non solo viene permesso, ma diviene oggetto di mercificazione e/o di discussione fra le più alte figure politiche che, lungi dall’esecrare la situazione e quindi dimettersi in caso di inutilità della stessa, studiano affinché si possa trovare una accettazione di tal ricatto che abbia almeno una parvenza di normalità da fare ingoiare ad un popolo che a forza di ingoiare porcherie e sul punto di strozzarsi. Che strano paese è quello in cui i cittadini debbano sperare sempre nel meno peggio nel contesto di una situazione sociale, economica, lavorativa che nel suo scorrere e svilupparsi passato, presente e, ahi noi, futuro sembra andare per un declivio la cui pendenza è più simile ad un precipizio che ad una millantata risalita. Che strano paese è quello in cui il 25% dei votanti pari all’espressione scarsa del 15% degli aventi diritto al voto si spaccia come un partito di sinistra e si comporta e vota, sorregge, fa parte di un governo la cui condotta è tutto tranne che di sinistra e questo senza che i propri elettori sentano al meno il bisogno di riunirsi in assemblee per invalidare tale comportamento e spingerne i dirigenti a cambiare strada o a rimettere un mandato che non può più essere espressione di quel voto. Che strano paese è quello che vede un altro ancor più scarso 15% degli aventi diritto al voto affidarsi ad una speranza, mai da nessuno raggiunta in questo paese e con questa legge elettorale, di potere assoluto prima di immergersi nella responsabilità di dare una mano concreta all’altro 85% del paese e questo senza che nessuno di coloro che hanno votato, pena la defenestrazione, possa minimamente criticare scelte o indirizzi. Che strano paese è quello in cui quasi il 35% degli aventi diritto al voto se frega di ogni cosa e sceglie di non votare più: quali per schifo e sopraggiunta nausea; quali per mancanza di responsabilità, quali perché proprio non trovano un porto cui approdare; tutti, comunque, fermi ed arresi allo strapotere di questa o di quella totalitaria infima minoranza. Che strano paese è quello in cui il “BENE DEL PAESE “ è sempre e soltanto il male di quei cittadini che non sono straricchi, non sono alti burocrati, non sono politici, non sono istituzioni, non sono alte cariche di quello stesso stato, ma tirano una vita tra sacrifici e stenti sempre più frequenti e sempre più estremi. Che strano paese è quello in cui le tante voci che si levano a protesta e ad avviso sono state, restano e saranno sempre una inutile eco a ripetere sé stessa tra milioni di sordi.? Mah! … e la domenica sera quel paese è ancora più strano!.