Don Rodrigo ed i suoi bravi … - di Francesco Briganti

19.01.2014 09:28

Affermare che Renzi e Berlusconi sono le due diverse facce di una stessa medaglia sarebbe sbagliato ed ingiusto. Lo sarebbe per il nano che ha impiegato quasi ottant’anni per raggiungere quella particolare maestria in vizi e difetti personali ed in quella stupidità politica che lo hanno reso famoso nel mondo; lo sarebbe, anche e però, per il sindaco innovatore e rottamatore al quale le smerdate che il rais di Arcore ha regalato al complottista D’Alema, ai vari governi, compresi i suoi, succedutisi al comando di questa nazione ed agli italiani tutti, non sono state sufficienti per imparare che non bisogna mai fidarsi di un sospettato pedofilo, per lo più distrutto dal lifting, sessuomane e con il sedere eroso dalle troppe lingue.
Dunque sono due personaggi differenti, ma sono due personaggi accomunati dalla stessa fame di potere e da quella convinzione, che piaccia o meno, contraddistingue lo stesso duo Grillo-Casaleggio: hanno tutti e quattro la sacrale certezza che senza la loro presenza, i loro dictat, la loro trascendente voglia di potere assoluto, niente e nessuno cambierà mai questo paese; dimenticano i componenti il quartetto, nel proprio insieme ed in ognuno dei suoi singoli soggetti, che essi parlano, operano, litigano, complottano, agiscono, vaffano, smerdano e sputtanano solo perché al ruolo che ciascuno di loro occupa li hanno elevati quelle persone che, ancora una volta illudendosi, hanno dato loro credito.
Oh, certo, è vero che ciascuno di loro sproloquia senza remore e riguardi portando a proprio vanto quei voti suddetti; è vero che ognuno ha mire dichiarate diverse; è verissimo che tutti loro affermano di combattere una battaglia per rivoltare questa nazione come un calzino, ma è altrettanto vero che nessuno di loro ed in proporzione al tempo che hanno avuto a disposizione ha finora fatto nulla per riuscirci ed anzi tutti, ed ognuno, hanno contribuito al mantenimento dello statu quo.
Berlusconi perché lo ha dimostrato in vent’anni di sozzerie; il duo movimentista perché coerente, costi quel che costi, al dogma “ … con voi mai e non prima di avere la maggioranza assoluta … “; il Renzi perché pur di arrivare allo stesso potere di una maggioranza tale da essere il solo a fare, non esita a trarre dalla sua tomba il nostro personale, tragicomico e condannato Dracula il vampiro.
Per cui, quand’anche ciascuno di loro riuscisse per davvero nel miracolo di cambiare questo paese, il risultato ottenuto avrebbe, comunque, il peccato originale del fascismo sotto mutate spoglie ed il vizio congenito del disprezzo dell’altrui pensiero e delle altrui capacità e voglie.
Diversa sarebbe la suonata se questo popolo decidesse, finalmente ed una buona volta, non già di affidarsi a chi affabula di più, ma cominciasse in prima persona collettiva ed in prima persona soggettiva a ragionare, analizzare e criticare scegliendo poi in funzione di. Nessuno dei quattro sarebbe mai arrivato lì dove è adesso.
Tant’è ed è per questo che noi tutti oggi, ancora una volta, siamo costretti ad occuparci di quello che sarà il domani. Ancora una volta tutti noi guardiamo ad una promessa di legge elettorale che quando mai trovasse i natali e ne dubito molto, sarebbe comunque frutto di un accordo tra convenienze opposte e ignoranti degli interessi delle minoranze e dei più deboli: sarebbe in ultima analisi il prologo di un cammino che non si presenta affatto liberatorio e risolutorio per le esigenze immediate e drammatiche degli italiani.
Oggi, però, è domenica e non a caso l’incontro tra Napoleone e Metternich è stato programmato di sabato: oggi ci sono le partite, poi la domenica sportiva e per le signore tutte quelle trasmissioni ammazza pensiero che caratterizzano il giorno di festa e, dunque, domani riflessioni, analisi, critiche e deduzioni di oggi, saranno dimenticate o al meglio ci si passerà sopra in attesa … ma in attesa di che?.
Io dico ed affermo che siamo un popolo di imbecilli!.