… e allora … - di Francesco Briganti

17.03.2014 07:47

Riprendiamo il discorso. Riprendiamo dalla quotidianità ordinari, da quella di ciascuno di noi e non da quella dei soliti noti; non da quella, quindi, di coloro che combattono contro imulini a vento, non da quella di chi si arrampica, attraverso discorsi astrusi, pieni di paroloni, concetti conosciuti da pochi e compresi da ancor meno, nemmeno da quella di chi fa della protesta organica ed organizzata una ragione politica inutile quando fine a sé stessa; neanche voglia considerare la routine di chi da politico, anime nobile o nera, si gode in proprio lauto stipendio convinto di meritarlo o attendendo di renderlo più congruo con prebende ed introiti illeciti e collusori;non mi interessa la quotidianità del ricco che, a ragion veduta spenda e spanda fregandosene di chi non è di suo interesse; tralascio i sindacalisti divenuti onorevoli, quei paesani divenuti “cittadini” che si convincono di servire il loro paese e di svolgere il loro compito restituendo 2 lire, fossero anche milioni; lascio per ultimi, ma di loro mi disinteresso nella stessa proporzione che riservo ai precedenti, quelli che svaccano la vita alle spalle degli ingenui, dei fessi, e dei creduloni di ogni genere.
La quotidianità che mi interessa è quella mia, vostra, nostra: quella di quei paesani di cui questo stato, in nome di un “bene del paese” mai meglio specificato continua a vessare, a tartassare, a raccontare frottole a pronunciare promesse, che inverecondamente, non vengono mai realizzate e/o che da tempi immemorabili attendono i decreti attuativi, gli unici provvedimenti che potrebbero renderle reali ed effettive. Dunque riprendiamo dalla quotidianità di chi da esodato, non sa come tirare avanti; di chi da cassintegrato si domanda “i come” di un proprio personale domani; di chi, comunque, da lavoratore onesto e coscienzioso alla fine della seconda settimana attende e spera nell’intervento divino risolutore per i successivi quindici giorni.
Tra Renzi e Letta una parte di essi riceverà più o meno un centinaio di euro in busta paga; in che modo possano incidere nella vita delle persone, ognuna considerata come tale e non come entità facente parte di una categoria, io non saprei visto che se fossero destinate anche a persone come me, che tra quei destinatari non sono compreso per reddito, esse non risolverebbero la bolletta del gas o della luce, o sarebbero utili a pagare un libro da acquistare per la scuola o a consentirmi un giorno in più di viaggio lavorativo; quale beneficio ne trarranno le massaie che dovranno suddividere quella nuova ricchezza tra il comprare un chilo di carne ed il latte i detersivi per la cucina ed i pavimenti, l’olio, la pasta e quant’altro la cui somma, anche comprando nei discount, fa presto a raggiungere l’importo. E quei falegnami, quei meccanici, quegli operai che si alzano alle 5 di mattina per essere puntuali ad un lavoro quale che sia, come sperpereranno tale ricchezza, scegliendo un giorno al mese l’auto al posto di un treno stracarico di altri emigranti interni come loro costretti viaggiare come nei carri bestiame di nazista memoria?. Eccetera, eccetera, eccetera …
Come si può vedere riprendiamo parlando, in un altro modo, ma sempre degli stessi argomenti: nulla di nuovo sotto il sole!. Soldi che vedranno la luce a decreti attuati, che entreranno a far parte del debito se dovesse saltare qualche copertura programmata o dovesse rivelarsi inferiore al previsto e nessun provvedimento, se non al teorico ed ipotetico studio, di taglio degli F35, di richiamo delle forze armate, di cessazione della spesa della politica, di riduzione degli sprechi a cominciare dal novanta per cento degli stipendi dei politici ai quali, personalmente, a stento corrisponderei le spese di soggiorno in quel di Roma accettando la sola personale spesa relativa al domicilio in un albergo dignitoso e pulito: essere onorevoli è un onorevole servizio ai cittadini ed allo stato e, dunque, mantieni il tuo stipendio originario, con in più le spese documentate relative a viaggi di servizio o incarichi particolari. Le residenze fronte Colosseo, regalate o no, dovrebbero essere di proprietà antecedente al mandato e mai successive.
Questo è quanto; chiunque governi o comandi in questo paese, quali che siano le sue intenzioni e la sua cristallina personale storia, a noi stamattina non resta che la stessa, insulsa, sofferente, ricerca: quella di ogni possibilità che ci consenta di arrivare a stasera senza essere stremati dalla sua vaghezza e dalla sua inutilità.
Fossimo in Germania, potremmo sognare; siamo in Italia: ci svegliamo da in cubo per viverne un altro che, man mano si allungano le giornate, diventa sempre più stressante e preparatorio per quello notturno che ci attende stasera.
Buon lunedì e che io sia solo un pessimista di merda …