… e andiamo !!! … - di Francesco Briganti

26.01.2015 12:56

Non ci sono carrarmati alle frontiere greche; non ci sono per le strade di Atene; non ci sono evidenti sommovimenti di truppe ad indicare una esportazione prossima di democrazia nelle lande elleniche. Certo!, dobbiamo vedere, oggi, come reagiranno i mercati, ma e tutto sommato, chi se ne frega!.

Syriza e Tsipras ed il popolo greco hanno dimostrato, con un voto dettato dalla fame e dal bisogno, che a questa Europa si può dire basta; si deve dire basta! . Si sta dimostrando in queste ore che la dignità umana è qualcosa di superiore che trascende, sempre e comunque, gli interessi materiali di sporchi faccendieri i quali pensano soltanto al portafogli secondo una logica animale: quella del più forte che mangia il più debole.

Syriza ha vinto la prima delle dure battaglie che l’attendono per vincere una guerra di sopravvivenza: Alexis, un Davide moderno contro i sempiterni Golia della sopraffazione, ha lanciato il proprio sasso colpendo alla fronte il gigante europeo facendo tremare al contempo gli eserciti avversi che mai avrebbero supposto di vedere sconfessata e sconfitta la propria alterigia, il proprio egoismo, la propria cinica noncuranza verso schiavi liberti fin ora passivamente attoniti più che sottomessi alla loro protervia.

Le prossime battaglie saranno per il politico greco il banco di prova che servirà per dimostrare al mondo intero che si può, in questo mondo moderno, continuare a tenere l’anima in primo piano, preferendola al materialismo del corpo; che si deve farlo a prescindere dalla logica fredda del guadagno ad ogni costo; che è necessaria agli stessi mercati una presenza florida e tranquilla di una comunione anima- corpo affinché ogni cosa prosperi e continui. Gli impegni assunti da Syriza sono di quelli che fanno tremare i polsi; sono difficili da realizzare in un contesto di uno contro tutti; sono un sogno di riscatto da una condizione di povertà assoluta a cui erano destinati tutti, ma proprio tutti, i greci in una catena di sant’Antonio che avrebbe finito per coinvolgere l’intera unione europea.

Ed è per questo che da oggi in poi tocca agli altri popoli mediterranei far sentire la propria voce; tocca ad italiani, spagnoli, francesi e portoghesi offrire quel sostegno necessario a che la Grecia non si ritrovi a nuotare in acque melmose ed infide preda di quei pirati estorsori che faranno di tutto, non tanto e non solo, per averla vinta su Atene, ma sopra tutto, per dimostrare al resto dell’Europa che non si può e non si deve mettere in discussione il loro dettato economico finanziario.

Ed è per questo che è giunta l’ora che anche in Italia si dia un calcio in culo ai nostri Golia di carta pesta e ci si renda conto che una Syriza Italiana, non solo può nascere, ma DEVE FARLO ASSOLUTAMENTE; è questa l’ora decisiva in cui tutti quelli onesti, persone comuni e politici, si uniscano in una forza decisa a dire la propria, a dimostrare ed a difendere ed a risolvere le condizioni effettive di un popolo che non solo non si sta arricchendo, come berlusconamente dice un suo leader più troia che cavalo di, ma sta lentamente morendo perché non assistita, non curata, non ascoltata; perché ha finito quel minimo di ossigeno necessario alla vita stessa.

Ed è per questo che, oggi più che mai, coloro i quali amano questo paese non possono più sbandierare slogan vuoti mai seguiti da una azione vera; ed è per questo che il popolo stesso deve far sentire la propria voce nello spingere a vere e proprie unioni di fatto quei politici sinora indecisi e spersi nel sotto bosco della sottigliezza, del punto di vista, della mediocre strategia, della parcellizzazione personalistica, facendo in modo che nasca un speranza italiana dalla quale mai più prescindere nel fare ogni tipo di conto per il futuro.

Ed allora andiamo anche qui in Italia; facciamo che “questopaesedelcazzo” ritorni ad essere l’orgoglio ed il vanto dei suoi paesani; facciamo che esso passi dalla dispregiativa considerazione generale al vanto di ognuno e di tutti nel dire senza abbassare lo sguardo nei confronti di alcuno : “ … IO SONO ITALIANO … e sono fiero di di affermare …

… italiani e greci … una faccia … una razza!” .