... e la luce fu ... - di Francesco Briganti

05.02.2016 15:36

Ciascuno di noi è un essere unico. Ciascuno di noi ha nel proprio cranio lo stesso ammasso di cellule nervose, ognuna e tutte, a funzionare secondo quei canoni elettro chimici uguali per tutti eppure, benché il funzionamento sia identico in ogni testa, ogni testa pensa in modo unico, in modo diverso, in modo assolutamente ed originariamente autonomo.

il pensiero è l'espressione autentica del concetto di libertà incarnatosi nella persona. Il pensiero non è controllabile nel senso che nessuno può decidere sul quando pensare, sul cosa pensare, sul come articolare il pensiero; esso è spontaneo come il respiro e, come i polmoni per il respiro, quando si dovesse guastare il cervello il pensiero può seguire strade illogiche o folli oppure, nella peggiore delle patologie, sparire per sempre.

Il pensiero non è, mai e per nessuno, funzione di una posizione sociale, di una piccola o approfondita istruzione, di una nascita povera o ricca, esso è conseguenza diretta di ciò che si è già sin dal momento in cui un manipolo di cellule comincia a specializzarsi in organi differenti, ognuno destinato ad un compito diverso e ben definito, quindi è genetico, è primordiale, è ciò che coloro a credere definirebbero "soffio divino".

Il pensiero, la sua gestione ed il suo progredire sono l'essenza di ogni essere umano; ognuno è capace di vedere oltre che guardare; ognuno può e deve sfruttare la propria capacità di analisi, di critica, di deduzione e di ragionamento; ognuno ha il diritto dovere di sentirsi padrone indiscusso ed indisturbabile del proprio pensiero; ognuno ha il diritto dovere di difendere queste sua capacità, di palesarle ogni volta che ne ha voglia senza timori referenziali e senza paura di esserne inadeguato; ognuno ha il DIRITTO di pretendere RISPETTO per ciò che pensa ed ognuno, però, deve avere coscienza del fatto che per pretendere rispetto occorre essere predisposti ad offrire rispetto.

il pensiero, però, può essere indottrinato, incanalato, guidato e/o costretto verso convinzioni che forse spontaneamente non avrebbe raggiunto e/o verso scopi e traguardi che, forse, da solo non avrebbe perseguito; dunque, pensare è una funzione molto delicata, una ricchezza, specifica per ognuno, della quale si può esser privati solo per cessione volontaria e solo quando, essendosi resi conto di non esser più liberi nel pensare, si rinunciasse al proprio riscatto.

Quindi il primo passo verso la libertà individuale è chiedersi " chi si è ", quel conosci te stesso che porta all'auto coscienza; il farlo ci darà modo di individuare le eventuali influenze esterne per poi decidere di accettarle o rifiutarle ed infine di agire conseguentemente partendo verso quelle mete che, da quel momento in poi, saranno i soli e veri obiettivi scelti diventando la molla necessaria alla propria piena soddisfazione. " Penso quindi sono " DIVENNE un filosofo; io dico che ...

ognuno di noi, nessuno escluso, può " DIVENIRE " altrettanto. Basta volerlo!.