... e le stelle stanno a guardare ... - di Francesco Briganti

29.01.2016 10:43

Siamo fuori dall'Europa!. Non è una opinione, è un fatto. Nel momento in cui tutti i paesi ai nostri confini avessero chiuso le loro frontiere, la conseguenza logica sarebbe che non potendo noi fare altrettanto, l'Italia, penisola circondata da tre mari, resterebbe le meta definitiva di quale che fosse il numero dei migranti in cerca di miglior sorte. Questo l'Europa lo sa, questo austriaci, sloveni, francesi e svizzeri lo sanno e, dunque, assieme all'acqua sporca, sic!, in pieno accordo con i nordici, scientemente buttano via anche il bambino italiano.

Ieri sera io ho visto personificato l'orgoglio. Ho visto un giovane uomo, cittadino italiano, ma di nascita ed estrazione siriana, disquisire con giornalisti e buffoni, i soliti, inutile fare nomi, sulle vere cause di un fenomeno che sta assumendo i connotati di un esodo biblico. L'imperialismo di certi paesi, prima politico e di conquista, poi contemporaneo con quello economico e di sfruttamento verso le immense risorse di zone, africane, medio orientali, asiatiche e/o sud americane, è l'unica vera essenziale causa di ciò che ai giorni nostri sembra turbare proprio quei paesi che nei fatti fanno poi scontare a noi tutti gli aspetti negativi.

Quel giovane, colto, istruito, perfettamente integrato in un paese di cui era fiero di essere cittadino, quanti di noi riescono ad esserlo?, vantava comunque le proprie origini e a difesa delle stesse argomentava ribattendo parola per parola con una veemenza che mi ha fatto rabbia ed invidia; riusciva ad essere preciso e pungente al punto da risultare indisponente a chi non avesse lo stesso orgoglio ed anzi sentisse a pelle la propria incapacità di "essere" conscio, invece della propria vacuità su tutto il fronte della dignità e della risoluzione fattiva.

Viviamo un mondo ed un tempo nei quali occorrerebbero uomini preoccupati della loro umanità piuttosto che della loro proprietà; viviamo periodi in cui la ricerca di un riscatto proprio ed in nome e per conto di chi questa possibilità non ha, dovrebbe essere la linea di frontiere di ognuno a migrare verso una condizione migliore e generale; viviamo, quotidianamente situazioni sociali, economiche, politiche la cui essenza lungi dal farci ribellare sembra invece sottometterci e costringerci ad una rassegnazione senza uguali mai riscontrata nella nostra storia che, pure, di episodi tragici e drammatici è piena.

Mi si dice, mi si scrive, mi si consiglia di essere breve in ciò che scrivo. Mi si suggerisce di essere meno pessimista, più primaverile, più solare. Alcuni vorrebbero quello spot di 140 battute, stile twitt, con il quale sparare uno slogan lapidario e, magari, divertente, ma quando io avessi scritto ...

" siamo in viaggio verso l'Africa, quale Dio ci manderà la sua manna? "

quanti riuscirebbe a rendersi conto che non esiste un dio a far da mangiare se nessuno sapesse quale è, dove è, perché è la propria casa?; quale è il motivo di una migrazione al contrario?; quali le condizioni di una società europea attesa solo al proprio ARIANO interesse e sulla via di una discriminazione se non proprio uguale, di certo simile a quella che ha portato ai forni ed ai lager nazisti?.

I nostri ultimi enne governi immemori di essere cosa diversa, per storia, cultura, genìa, pensiero e modus vivendi, dai popoli nordici, ne hanno voluto seguire le filosofie e soluzioni non essendo nemmeno capaci, però, di imitarne le furbizie e le strategie a difesa della propria essenza, finendo per diventare ciò che siamo diventati:

l'avamposto di un inferno destinato a morire di una esaustiva guerra finale tra poveri!.

Sia detto, poi, con estrema franchezza, che chi non è capace di vedere o di ascoltare o di informarsi, di ragionare e di agire in conseguenza, merita esattamente tutto ciò gli accade e dovrebbe fare a meno, esimendosene, dell'indignarsi e del guaire al cielo come un allenatore qualunque a cui hanno negato un rigore, perché tanto ...

il cielo se ne fotte!.