... e tant'è ... - di Francesco Briganti

27.03.2015 07:40

.... ho letto e riletto i tuoi due ultimi interventi Giusi; ho aspettato il risveglio da una notte di sonno per confermare pubblicamente le scuse per la mia veemenza già fatte in privato, dopo una notte come può esserla quella di chi troverà al risveglio gli stessi problemi lasciati la sera prima ed ora io non posso che confermare parola per parola quanto da me scritto su ed in precedenza qui e su altre pagine dello stesso tenore ed ispirazione.

Questo è uno strano paese!.

E' un paese in cui ci sono sessanta milioni di paesani e tra questi 54 sono dei sottomessi schiavi liberti che da Casa Pound alla sinistra della sinistra più a sinistra, in vario modo, sotto diversa bandiera e presi in gruppo, a ciascuno il suo, sono tutti dei "CHE"; quando li si prendesse ad uno ad uno ognuno di quei 54 si ritroverebbe nei soliti: " ... si, ma"; ma veramente io ..."; "si però tu"; "guarda che Stalin così, Lenin però, Marx diceva, Gentile invece e così via."

Ognuno avrà la propria verità che sarà sempre più vera di quella di qualcun altro con il quale a quel punto sarà impossibile una unione dirimente perché la Nato, oppure gli americani, o anche i Cinesi, o ancora il padrone, oppure la società capitalista eccetera eccetera eccetera. Nel frattempo ogni categoria avrà visto la propria condizione peggiorare, a qualcuna avranno dato uno zuccherino, quale che fosse, per tenersela buona; qualcun altra, indicata al pubblico ludibrio, sarà stata particolarmente castigata; ed il tutto per mantenere in piedi un gioco vecchio, stantio, ma sempre arzillo e tutto atteso al mantenimento dello statu quo nella completa, per quanto partecipata fosse, indifferenza dei "ras" a dirigere questo o quella particella, ideologicamente pura, sinceramente convinta, esaustivamente tesa, ad individuare responsabilità, a teorizzare soluzioni, a impegnarsi in lezioni da infondere pur di non scendere nel concreto dei problemi da affrontare subito, nel particolare di ogni singola condizione, nel esprimersi in azioni dirimenti e finalmente esaustive.

Ciò vale per tutti dalla sinistra (ossimoro) del Pd agli iscritti (ce ne sono?) di Ferrero; dai seguaci di Ingroia (me tra questi) a quelli di Vendola; dagli appassionati di Landini a quelli di Tsipras. E nella destra sono in condizioni ancora peggiori dovendo fare fronte ad ideologie anti libertà, anti storiche, violente, truffaldine, corrotte, corruttrici.

E' in questo senso che andava il mio "MENE FOTTO del DI CHI E' LA COLPA"!. E' IN QUESTO SENSO IL MIO SCRIVERE QUOTIDIANAMENTE DELLA NECESSITA' URGENTE DI UNA UNIONE SENZA SE E SENZA MA, SENZA PREAMBOLI E SENZA DISTINGUO. E' in questo senso che io riaffermo che nessuno è disposto a farsi carico di un benché minimo rischio personale per agire concretamente con un impegno finalmente fattivo. Ripeto su sessantamilioni di genti rispettivamente raggruppate le persone vere e responsabili veramente tali, quante saranno?.

Contrariamente alle mie abitudini avevo deciso di andare a Roma il 28 prossimo per essere lì dove io spero si farà la storia di questo paese; ho cambiato idea, riconfermandomi nelle mie abitudini: non andrò!. Non parteciperò ad una ennesima manifestazione a tempo che inizia al mattino e finisce la sera; dove si canta, si urla, e si manifesta dando modo al potere costituito di irridere, malmenare, ignorare e strafottersene considerandola solo per quello che è: “ UNO SFOGO INUTILE CHE NON PORTERA’ CONSEGUENZA ALCUNA”.

Di contro, però, dichiaro qui e subito che quando ci si dovesse trovare nelle condizioni di occupare piazza del popolo sine termine; quando ci si dovesse trovare a scontrarsi coi manganelli di stato sino alla risoluzione finale del "vediamo chi resta per ultimo"; quando ci si decidesse a resistere ad oltranza, in maniera vera, reale, dura, per risolvere uno qualsiasi dei problemi che affossano questo paese; allora io sarò in prima fila ed offrirò la mia testa al primo colpo di manganello.

Chi legge ciò che scrivo sa, che non è mia intenzione far da maestro e sa che io non vendo e non compro nulla; non aspiro a cariche politiche; non me ne frega un accidente di essere simpatico a qualcuno; non ambisco a seguiti da piazza Venezia; vivo, se vivere può definirsi, del mio lavoro e non ho bisogno di altro.

Sono diventato negli anni un lupo solitario che guarda con disincanto ad una realtà sempre più incancrenita; ho imparato a diffidare di chiunque DICA prima di fare o addirittura senza fare e quindi, elogi ed insulti mi scivolano addosso come acqua piovana.

Ho l’onestà intellettuale di guardare a me stesso prima che agli altri ed è per questo che io posso affermare, mentre altri no, che:

quando uno si ribella viene tacciato di terrorismo, ma quando è un popolo intero a ribellarsi, allora è evidente che i terroristi sono tutti da tutta altra parte!.

E tant’è, con la buona pace di ognuno!.