Effetto Nostradamus - di Francesco Briganti

13.03.2014 08:42

Nell’arco della storia umana, in ogni parte del mondo, è sempre esistito qualcuno il quale, millantando falsi poteri o dotatone in realtà, si poneva al mondo come colui che poteva indovinare, quando non addirittura determinare, il futuro. Non si riesce a capire come mai, non considerando ciarlatani e truffatori sfacciatamente attaccati al denaro, nessuno di questi divinasse cose buone e felici, ma soltanto disgrazie infinite e apocalissi singole o totali: così come Cassandra e le statue che piangono, mai una che ridesse, nel divenire dell’uomo si prevedevano solo disgrazie e calamità, naturali e non.
Occorre dire, che avendo un minimo di capacità osservative, quel pizzico di abilità psicologiche e sapendo osservare la realtà riuscendo a ragionarci sopra non è, poi, così difficile dedurre come si evolveranno gli eventi futuri ed a meno di fatti straordinari o, comunque, impensabili le probabilità di azzeccare un pronostico negativo sono molto superiori a quelle di predire un evento opposto. La natura dell’uomo, essere fantasioso ed immaginifico, vigliaccamente coraggioso e coraggiosamente vigliacco, eroico a sua cosciente insaputa e attirato dall’azzardo come nessun altro essere vivente, lo predispone al successo e all’ insuccesso in maniera direttamente proporzionale ad ogni singola, personale e soggettiva visione di vita; per cui e siccome le qualità presenti in ognuno di noi si palesano molto meno frequentemente dei difetti e dei vizi, ecco che la somma che determina il totale lo fa immaginare ed a volte, quando non sempre, definire con valore negativo.
Ragionando in questo modo, non occorre retrocedere molto nel tempo per individuare quei fattori che hanno, singolarmente e nel loro insieme, contribuito a portarci in queste amare paludi nelle quali arranchiamo come implumi uccellini caduti dal nido nell’attesa che il pirana di turno o la sabbia mobile nascosta ci sbrani lentamente o ci sotterri definitivamente. L’entrata nell’euro in una Europa unita economicamente, ma non politicamente ha dato il colpo definitivo: ogni nazione ha profittato della moneta unica sapendo sfruttare al meglio le sue risorse in funzione dei propri interessi facendoli precedere a quelli della comunità riuscendo così, ove c’erano leggi Germania ad esempio, a risolvere quei problemi strutturali che la affliggevano. “ Così fan tutte ” scriveva Tinto Brass in un suo copione: così hanno fatto tutte, tranne l’Italia!.
Questo paese, il nostro paese, il paese degli ITALIANI, il paese tra i primi creatori dell’idea e fondatore di fatto della ”Europa Unita”, ci ha creduto così tanto da anteporvi le proprie necessità ed esigenze piegandole e subordinandole agli interessi della comunità; la cessione del proprio diritto di zecca è stato l’apice di tanta stupidità e l’inizio della fine. Onestà di ragionamento impone di prospettare anche che, alla base di tutto, ci fosse una egoistica e mal gestita speranza di riuscire ad avere un salvifico battesimo purificatore da quel peccato originale che era il nostro già immenso debito pubblico.
Il fatto è che, quando si tratta di interesse e denaro chi può approfittare lo fa. chi può guadagnare guadagna e chi, addirittura, possa, grazie al “mors tua vita mea” riuscire lì dove armi, eccidi di massa, invasioni mortali e ideologie nazi-fasciste non avevano potuto vincere, si spenda in maniera totale per attuare quel “uber alles” (sopra tutti gli altri) a cui per genetica presunzione, “Gott mit uns “ (Dio è con noi), da sempre ambiva.
Abbiamo, dunque, un Europa unita sottoposta e sottomessa al rigore germanico, alla rigidità economica di una finanza comunitaria che legifera a posteriori, infischiandosene, delle singole realtà nazionali; se, poi, a questa realtà aggiungiamo l’insipienza, la incapacità e la vigliaccheria di una classe politica auto referente e, oramai, auto riproduttiva, ecco che scrivere una quartina che preannunci, in modo più o meno chiaro e altrettanto determinato nel tempo, la definitiva annessione al quarto reich di ogni singola nazione europea diventa compito facile ed alla portata di tutti.
Si è cominciato dalla Grecia, resistono con molta fatica Portogallo ed Italia, qualche concessione dilatoria l’ha fatta la Spagna, alcuni sintomi si cominciano a vedere in Francia nel mentre che i Paesi Bassi e le nazioni del Nord, io credo, recitino la parte dell’alleato segreto ignaro della fine a cui è, pure, destinato.
Uno scritto come Cassandra o statua piangente?: chi sa!?.
In fondo siamo tutti perfettamente coscienti che gridare “al lupo” non è mai servito a nulla, tanto quanto il dire, dopo …
IO L’AVEVO DETTO!.