... eia eia, ala là … - di Francesco Briganti

08.02.2015 08:58

(…) Rischio deriva autoritaria. L'ex Cavaliere si scaglia anche contro il premier, Matteo Renzi: "È inaccettabile che il presidente del Consiglio impegni tutti gli sforzi del governo e del Parlamento per affrontare leggi certamente di rilievo, ma che non hanno urgenza alcuna, stante la drammatica situazione in cui versa il Paese", ha aggiunto, dichiarando la sua delusione: "Così è venuto meno il nostro sogno di un progetto condiviso e anzi: per come si sta delineando la nuova legge elettorale, con una sola Camera eletta dal popolo, con il terzo Presidente del Consiglio non eletto dagli italiani, avvertiamo il rischio che vengano meno le condizioni indispensabili per una vera democrazia e che ci si possa avviare verso una deriva autoritaria", ha detto, rispondendo di fatto all'"andiamo avanti anche senza di voi" dichiarato in questi giorni dal premier. ( … ). (S.Berlusconi; da Repubblica 8/2/2015).

“ ( … ) Si parla, a proposito del Pd renziano, di partito della Nazione. Esiste già oppure è un obiettivo per il quale Renzi lavora alacremente? E qual è il significato di un'immagine che prende quel nome come vessillo? Ci sono due modi di intendere quel nome. Uno, indicato nei suoi scritti, è sostenuto da Alfredo Reichlin e significa un partito che ha capito quali sono i concreti interessi del nostro Paese e cerca di attuarli utilizzando gli insegnamenti della Storia e dell'esperienza. Pienamente accettabile. L'altro modo di intendere quel nome è un partito che riscuote un tale consenso elettorale da essere di fatto un partito unico avendo ridotto gli altri a piccole formazioni di pura testimonianza. ( … ) E.Scalfari. ( da Repubblica; 8/2/2015).

Quando il nano di Arcore fa delle affermazioni andarvi a cercare ogni retro pensiero è la precauzione necessaria per cercare di capire, non sempre vi si riesce, dove sta la fregatura. Un proverbio napoletano dice che: “ gli uccelli si apparentano in cielo, i fetenti in terra”; mai detto popolare fu più coincidente con la realtà come questo applicato al duo Berlusconi-Renzi. Quindi, quando ho letto le dichiarazioni del piccolo padre milanese ho subito pensato all’ennesimo inganno.

“ Come può “ mi sono chiesto “ chi fino a ieri professava atti di fede nei riguardi del suo figlioccio politico, adesso dire che quella legge, studiata e votata assieme, rappresenta il prodromo di una dittatura?. Ho pensato all’ennesimo scontro finto tra complici affinché, nel dubbio, tra l’uno e l’altro, non si credesse al effettivo pericolo che questa legge codifica e realizza.

In un’altra parte del giornale ho poi letto le parole di Scalfari, il quale fetente non è, ma è uno di quelli, tra gli altri del suo giornale, che non ha nascosto, almeno all’inizio, le simpatie per il bamboccione rottamatore, restauratore del vecchio, espressione più alta dell’intrigo e del tradimento, Matteo Giuda Renzi. Mi sono allora tornati alle mente tutti gli avvertimenti, tutte le profezie di sventura, tutte le coincidenze sottili e spesso scollegate tra loro, che da più commentatori, me compreso e per quel che questo vale, ciascuna per sé e tutte insieme, sono state riportate, sono state evidenziate, hanno fatto da fotoelettrica di allarme a che l’opinione pubblica si rendesse conto della deriva in cui si stava cadendo.

Il nano morale di Arcore, ed il liberale direttore sono per una volta d’accordo e per una volta entrambi nel giusto!. Matteo Renzi sta cercando di istituire quel partito unico, modernamente chiamato partito della nazione, in cui comprendere il tutto ed il suo contrario affinché la volontà a comandare, a decidere, ad indirizzare la via sia solo una: la sua espressa anche e non solo per voce del suo personale cerchio magico, composto, e come ti sbagli, per la gran parte da lecchini, bambole di pezza, industrialotti ed imprenditori di piccolo, medio e grosso cabotaggio.

Come il Mussolini il quale arrivò al potere al grido di “ … la terra ai contadini … “ per poi vendersi alle nobiltà terriere facendo di questo paese il complice di uno sterminio bestiale, così il putto fiorentino al grido di “… rottamiamo i vecchi politici …” sta compiendo un’opera di restaurazione degna della più retriva scuola storica e degna del peggior potere temporale dal tempo del PNF in poi. Un suo personale MINISTERO DELLA CULTURA POPOLARE, attraverso media e giornali e consociati dell’ultima ora, si è già prostrato al suo servizio; alcuni protagonisti in questo virando decisamente di prua, altri sottilmente adagiandosi al divenire, altri ancora fingendo controversie apparenti, ma propugnando soluzioni comuni.

Mai come in questi nostri giorni tristi e difficili, in cui una crisi economica da manuale e venti di guerra mercenari e fratricidi sconquassano l’Europa tutta ed ogni singolo paese, deve essere massima e concentrata l’attenzione di tutti e di ognuno.

Lì dove vedrete normalizzazione di comportamenti, lì dove sentirete elogi sperticati e non supportati da razionalità ed analisi, lì dove vi si invitasse ad accettare per vero e per santifico e salvifico tutto ciò che compie questo governo, con a capo il terzo premier non figlio di una elezione corretta e costituzionale, lì VOI AVRETE IL COMPITO PATRIOTTICO di chiedere spiegazioni, di dire la vostra in contro canto, di far notare quanto il nostro colpevole passato non abbia insegnato nulla ed anzi come esso stia prepotentemente ritornando nel quotidiano italiano.

Lì dove nessun membro della minoranza Pd, che si chiami Bersani, Cuperlo, Civati, Bindi o comunque si chiamino, dovesse alla fine restare nel partito lì, ancora una volta avrete l’ultimo, forse, segnale di avvenuto regime.

Lì dove l’incoscienza, la non partecipazione, la spinta di una inutile “coerenza” spingesse forze in parlamento sul Aventino di uno sdegno, giusto e comprensibile, ma comunque fine a sé stesso, lì potrete capire quanto sia vicina la resa.

Lì, ovunque fossero, le piazze di questo paese non si riempissero di popolo a difesa della democrazia e della libertà di ognuno e di tutti, lì VOI sancirete il ritorno ad un passato che, finalmente e per i nostalgici genetici, rinasce dalle proprie ceneri.

Qui, ancora una volta, ci si spende in controcanto, sperando che alla melodia unica si aggiungano e facciano cassa di risonanza le voci delle persone oneste e di tutti coloro che fanno della libertà, della democrazia, del rispetto di tutti per tutti ed ognuno il loro credo, e qui si auspica che tutti ed ognuno facciano garrire al vento Il solo vero vessillo nazionale:

quello della ragione e della memoria storica.