EPILOGO ... - di Claudia Petrazzuolo

17.02.2013 08:55

Queste poche righe che state per leggere condensano una storia di fantascienza. Nulla di ciò che avrete, alla loro fine, letto ha avuto, ha o avrà, forse mai, corrispondenza nella realtà.
La storia è causalmente ambientata in Italia, e lo è perché solo in questo paese, unico posto al mondo, sarebbe verosimile. E’ raccontata come vissuta ai tempi nostri e più precisamente qualche giorno ( otto?, ndr) avanti nel tempo, diciamo intorno alla fine di un tristo inverno elettorale e posizioniamola in un clima di tensione sociale un po’ più acceso di quello che stiamo vivendo, con la disperazione popolare giunta ai limiti massimi di ogni sopportazione possibile.
Vi si narra di una campagna elettorale continua ed infinita nel tempo, all’incirca vent’anni; durante la quale i leader di tutti i partiti storici ballano il valzer delle promesse, le più immaginifiche ed impossibili, ed essendone integrata da tutti quelli che avendo un quale che fosse motivo di recriminazione hanno avuto la possibilità di aggregare attorno a sé un certo numero di proseliti.
Vi si articola il quotidiano girovagare di una compagnia di teatranti che, a braccio per esperienze passate e per sfrontatezza congenita e ambientale, recita futuri possibili nessuno figlio di un passato recente o antico; si fa interprete di finte indignazioni, di prospettive paradisiache e bengodiane, di amnesie post traumatiche mentre scarica colpe su questo e su quello; improvvisa stravolgimenti dell’evidenza e dei fatti declamando l’esaltazione della speranza, che come sempre, continua a sopravvivere in uno stato pre comatoso o da rediviva incredula e stupida.
Si narrano i mille e mille capannelli davanti ad ogni comizio o fuori di un bar o in una piazza la domenica a rassicurarsi a vicenda sull’esito giocoforza, “ … vedrete, finalmente, diverso …” dello spoglio delle urne. Si vivono gli inesorabili scontri verbali, gli accesi dibattiti, gli stantii talk show, i risaputi e noti resoconti di colore a conclusioni diverse ciascuna in funzione della parte politica esponente, ciascuno con la sua “unica” verità, ciascuno più falso di una banconota da 22,5 eu . Si sviscerano le bugie degli avversari politici e si esibisce la propria faccia tosta associata a protervia, arroganza e sicumera, figlie tutte della convinzione che il popolo beota “ … tanto non capisce ed alla fine scieglierà il MENO PEGGIO …”. Pochi, due o tre (Ingroia, Giannino, Grillo; ndr) quelli con il diritto i dire : “ … IO NON C’ERO, NON DORMIVO, E ADESSO VI DITRUGGO … “.
Si racconta di come milioni di cittadini si rechino a votare e come spinti da un solo comandamento scelgano, tutti, una protesta civile e deflagrante, lasciando, ciascuno, una scheda contrassegnata da una scelta precisa e innovatrice verso coloro che : “ … NON C’ERANO, NON DORMIVANO, E ADESSO LI DISTRUGGERANNO …”; POCHE O NESSUNA le schede bianche o nulle a sancire la piena consapevolezza di ogni persona razionale, senziente e di fatto in grado di assumersi le proprie responsabilità a sancire la fine di un sistema vecchio e schiavizzante sempre più autoreferenziale e sordamente masochista e oramai non più gestibile e non oltre sostenibile o sopportabile.
Si disegna infine come dal Viminale, la sera dello spoglio, escano comunque ed a prescindere dei risultati che ripartiscono voti e percentuali suddividendo voti precostituiti e preassegnati a questo ed a quello come fossero usciti da una registrazione storica e non da un voto libero e rivoluzionario; si evidenzia nei risultati un quadro parlamentare precedentemente scritto e assolutamente indifferente e differente dalla reale volontà popolare sancendo una vittoria in alternanza che decreta la morte evidente di una democrazia che non è mai esistita.
La chiosa finale, in una atmosfera cruenta da fine impero, vede appesi, virtualmente e non a gruppi sparsi per le varie piazze del paese, mille e più di mille ed ancora più di più di mille pagliacci eccellenti a far da bersaglio prediletto dell’ira scatenata di un popolo non più e non già esito di pecore vilipese ed offese oltre misura, ma figlio della consapevolezza e della autonoma infinita forza trainante del pensiero, della logica e della dignità riacquistate da ogni singola persona.
Quanti giorni mancano alle elezioni? IO sto con RIVOLUZIONE CIVILE, ma VOI … meditate gente, meditate ... o sarà:
“ … 2013 … Odissea Italia!. “